Cucchi e Magnani "clandestini,, a Roma di Vittorio Gorresio

Cucchi e Magnani "clandestini,, a Roma Cucchi e Magnani "clandestini,, a Roma I due deputati deviazionisti ospitati in un villino alla periferia della città - Essi intendono costituire un comitato di coordinamento per raccogliere adesioni al loro movimento nel centro-sud Roma, lunedi mattina. Cucchi e Magnani sono arrivati a Roma sabato sera e hanno trovato ospitalità presso, amici discreti, che abitano in un villino dei sobborghi meridionali della città. Il rifugio sarebbe da ogni punto di vista un vero « buen ritiro * se la squadra politica della questura di Roma non avesse voluto prendere sotto la propria protezione i due deviazionisti, e infatti molti giovanotti, vestiti con il classico impermeabile della polizia, la faccia attraversata da.un palo di baffetti neri a coda di topo, lo sguardo diffidente, danno da ieri, alla strada solitaria della periferia romana, un'animazione affatto insolita. < Ha badi che non sono tutti poliziotti — dice una donna che è delle poche a conoscenza del segreto — mi pare an¬ zi che la maggior parte siano volontari — come ho da dire? — partigiani ». Si sono offerti per il servizio di sicurezza, perchè non vogliono che si possa dire che il « movimento libero del proletariato italiano ribelle agli ordini di Mosca » nasca e abbia sviluppo sotto la tutela della polizia di Sceiba: « Se c'è qualche pericolo, siamo noi qui per questo », dicono infatti uomini robusti che parlano con accento emiliano e toscano, venuti anche essi a Roma assai discretamente ai seguito dei. due onorevoli. Non c'è comunque nessun pericolo di rappresaglie comuniste. Tutto il mistero che circonda l'odierno contegno di Roma non è infatti ispirato dal timore di violenze, che gii uomini di via Botteghe Oscure non hanno ordinato nè or- dineranno ,non foss'altro perchè sarebbero del tutto controproducenti. Il segreto si tiene e si terrà probabilmente fino a tutto stasera, perchè Cucchi e Magnani e i loro amici di Roma attribuiscono molta importanza alla riservatezza delle conversazioni di oggi. La ritengono — e lo dichiarano esplicitamente — condizione essenziale per infondere « a molti comunisti insofferenti della disciplina del Cominform e a molti autonomisti del partito di Nenni » il coraggio necessario per una presa di contatto con gli eretici. « Non siamo noi ad avere paura: e ci sembra di averlo dimostrato; sbno molti altri che purtroppo non hanno an-cora sufficiente coraggio », dicono infatti i due deviazionisti. Proprio per questo la pre- fiarazlone del convegno è staa fatta con estrema prudenza. Silone stesso si era incaricato di diffondere notizie false diversive: ha cominciato a dichiarare venerdì, ai giornalisti che lo intervistavano, che 11 convegno dei «ribelli» avrebbe avuto luogo in una piccola città lombarda, non lontana da Milano. Ad altri, in modo più confidenziale, aveva detto, Invece che l'appuntamento era fissato in una città della Toscana. Cucchi e Magnani, sabato, furono visti di passaggio per Lucca cosicché una delle false informazioni trovò conferma; e intanto, per avvalorare la seconda, in casa di Silone la consegna in questi giorni, è stata di rispondere a chiunque che l'onorevole era partito per Milano. Quagli gli scopi del convegno di oggi? Sono abbastanza generici, ma facilmente immaginabili, dato che si tratta di allargare a Roma e, in via subordinata, a tutto il centrosud la afera d'influenza del movimento. Dall'Italia meridionale e da Roma stessa si erano recati à Bologna In via Ca' Selvatici numerosi emissari del gruppi di sinistra meridionali con espliciti inviti a più diretti collegamenti e con l'ovvia avvertenza che questi sarebbero stati più facili se tentati da Roma. Conclusa quindi una prima fase di lavoro, irradiantesi da Bologna verso 11 nord d'Italia, Cucchi e Magnani si sono spostati a Roma per tentare la penetrazione verso il sud. Sara probabilmente costituito una specie di comitato di coordinamento, che appunto a Roma avrà la propria sede, con il compito di raccogliere adesioni e proposte: «Noi non vogliamo — ha dichiarato recentemente Magnani — far pervenire direttive dall'alto, secondo il metodo del P.C.I., noi vogliamo che sia la base a pronunciarsi ». Questo di oggi quindi, non è ancora il congresso, e neppure quel * congressino » del quale si è parlato tempo addietro, poiché il lavoro di preparazione non è ancora ultimato, Si tratta piuttosto, dell'occasione per creare una rete di fiduciari e istituire nuclei indipendenti in tutta l'Italia centro-meridionale, cosicché il movimento passi dal piano regionale a quello nazionale. Nel medesimo tempo Magnani e Cucchi profitteranno del soggiorno romano per regolare alcune pratiche di carattere formale relative alla loro posizione verso il gruppo parlamentare comunista, che li ha recentemente perduti di forza mercè il noto provvedimento di espulsione. In proposito sembra che, circa 1 modi di questa espulsione, Cucchi e Magnani abbiano qualcosa da osservare. Per tutta la giornata di Ieri i due ereslarchi hanno avuto lunghi colloquii con amici di Roma e con vecchi compagni venuti appositamente da Napoli. Gl'incontri più Importanti, a quanto si assicura, sarebbero comunque nel programma fissato per stamattina. Nel pomeriggio o in serata si pensa infine che i promotori della ribellione antiCoisiinform facciano qualche pubblica dichiarazione sul risultati delle conversazioni romane e sui loro propositi organizzativi per l'Immediato futuro. Vittorio Gorresio «.<►-.