La Procura afferma: stranissimo suicidio

La Procura afferma: stranissimo suicidio Conclusa la perizia medico-legale per il morto di via San Donato La Procura afferma: stranissimo suicidio Il Canti morì sarebbe deceduto per dissanguamento in seguito alle lesioni che lui stesso si è provocote mediante colpi di martello sul capo - Alla Polizia le ultime indagini La notizia del sorprendente esito della perizia necroscopica eseguita dal dott. Sergio Tovo sul cadavere di Cesare Cantimori è stata confermata ieri dal magistrato inquirente. La morte del pensionato di via San Donato 29 è effettivamente dovuta a dissanguamento. Egli stesso si sarebbe provocato le ferite col determinato fine di suicidarsi. Ec co come l'autorità giudiziaria ha ricostruito la vicenda sulla scorta degli elementi forniti dal perito settore. Il sessantaduenne Cantimori, stanco della sua vita misera e travagliata, la sera di giovedì decise di uccidersi. Prese il martello e si inferse un primo colpo al capo. Continuò poi a colpirsi con altre quattro martellate. Nessuna delle lesioni risultò mortale, non era anzi neppure stata sfondata la volta cranica e le contusioni apparivano tutte convergenti nel medesimo punto. Cominciò tuttavia a defluire il sangue dai vasi capillari e un'emorragia più impressionante si ebbe dal naso. Il Cantimori posò il martello insanguinato sul tavolo e si trascinò per la stanza con passi barcollanti. L'inquilino della camera accanto, che udì il rumore, non vi diede peso perchè credeva che il vecchio fosse rientrato in casa ubriaco, come era accaduto altre volte. Continuò così, per circa un'ora, la lenta agonia del Cantimori. Ad un certo punto egli dovette accasciarsi sul pavimento con la testa rovesciata all'indietro. Tale posizione determinò il coagularsi del sangue sulla nuca; questo fatto fece poi pensare, alla polizia e a tutti coloro che videro il cadavere, che si trattasse di omicidio: la vittima infatti non avrebbe potuto colpirsi alla nuca per togliersi la vita. Le conclusioni e i rilievi della perizia trovano conferma nei risultati ottenuti dalle indagini svolte dalla • Squadra Mobile, dal commissariato di San Donato e dalla polizia scientifica. Quest'ultima ha riscontrato che le impronte digitali trovate sul manico del martello erano quelle del Cantimori. Inoltre il dott. 'Maugeri ha potuto interrogare diverse persone che nei giorni precedenti al macabro rinvenimento avevano appreso dal pensionato la sua intenzione di porre termine alla vita. In fine la mancanza assoluta di un movente, che venga a spiegare 11 delitto, contribuisce a rendere ancora più accettabile la versione del suicidio. Naturalmente appare strano il modo seguito dal vecchio per attuare il tristo proposito. Non è tuttavia, quello del Cantimori, un caso eccezionale perchè, nella storia della medicina legale, sono registrati fatti che sembrerebbero addirittura incredibili, se non fossero confermati dalla indiscussa autorità di valentissimi periti e, altre volte, anche dalla deposizione di testimoni oculari. Si cita, ad esempio, il suicidio di un giovane che pre so un grosso chiodo se le appoggiò con la mano sinistra sul capo e riuscì ad infiggerlo nella volta cranica mediante un martello Nonostante questi preceden ti e i risultati definitivi della perizia, il sostituto Procuratore della Repubblica dottor Riccardi ha dato incarico al la Squadra Mobile di conti nuare ad interessarsi del Can timori per stabilire, per asso luta esattezza e minuto per minuto, quali azioni abbia compiuto il poveretto nell'ul timo giorno di vita Le indagini sulla tragica fine del pensionato Cantimori in via San Donato. La signora Angela Mina accompagnata dalla madre attende di conoscere l'esito della necroscopia (foto Moisio)