Ridgway invita alle trattative il comandante in capo nord-coreano

Ridgway invita alle trattative il comandante in capo nord-coreano Primi passi ufficiali per la cessazione delle ostilità in Corea Ridgway invita alle trattative il comandante in capo nord-coreano Il messaggio: "Sono stato informato che toì desiderate un incontro per discutere in merito all'armistizio,, Il comandante delle forze alleate ha agito in base alle istruzioni ricevute dal Dipartimento di Stato e da tutte le nazioni partecipanti al conflitto - Si propone che l'incontro avvenga suj una nave ■ ospedale al largo di Wonsan (Dal nostro corrispondente) WASHINGTON, 29 giugno. Forse fra poche ore cominceranno nel porto di Wonsan gli incontri fra I parlamentari alleati e quelli avversari per fissare le condizioni di tregua e di armistizio in Corea. Alle dlciotto, ora di Washington, corrispondenti alle sette del mattino di sabato sulla linea del fuoco, il generale Ridgway farà consegnare da un parlamentare il seguente messaggio indirizzato impersonalmente al Comandante delle truppe nordcoreane e del corpo dei «volontari > cinesi: « Quale comandante in capo «del comando delle Nazioni «Unite ho ricevuto ordine di «comunicarle quanto segue: « Sono informato che voi « desiderate ottenere un In« contro per discutere le con«dizioni di un armistizio com« prendente la cessazione del «fuoco e di ogni altro atto «bellico delle Forze Armate « in Corea e di garanzie ade« guate per l'esecuzione di ta« le armistizio. Nel momento « in cui riceverò una vostra « parola di conferma assicu« rante che tale incontro è de« siderato, sarò pronto a noml« nare il mio rappresentante. « Propongo anche che in tale « occasione sia fissata la data «dell'incontro col vostro rap« presentante. Propongo inol«tre che tale incontro possa «aver luogo a bordo di una « nave ospedale danese anco« rata nel porto di Wonsan. « Firmato Matthews D. Rldg« way comandante in capo del« le Forze delle Nazioni Unite « in Corea ». Se Ridgway riuscirà a mettersi in contatto col comandante avversarlo e se le condizioni alleate saranno accettate sia dal comandante nordcoreano che, e soprattutto, da quello del « volontari » cinesi, la tregua potrà essere immediatamente annunciata. Quattro condizioni Solo i comandanti avversa ri possono dare risposta a que sti «se». Le istruzioni inviate a Ridgway hanno il preciso sco po di indurli a determinare le loro intenzioni e la sincerità con la quale essi vogliono la fine dei combattimenti. Il primo annunzio che le istruzioni erano state elabo rate e che erano state man' date a Ridgxoay venne dato stamane al Pentagono dal sottosegretario alla Difesa Lowett, colui cioè che nelle ultime ventiquattro ore le ha redatte tenendo conto dei contrastanti desideri dei capi militari, di quelli politici e dei governi interessati. Il testo delle condizioni che Ridgway dovrà sottoporre all'innominato e sconosciuto comandante nord-coreano è ancora un guardatissimo segreto militare; ma non si smentisce al Pentagono, ove esse sono state fissate dopo la conversazione radiotelevisiva di ieri fra Ridgway, Truman e Marshall e dopo i colloqui serali e notturni tra le autorità americane del Dipartimento di Stato e quelle dei quindici Governi alleati, che esse comprendano questi punti essenziali: 1) cessazione immediata del fuoco lungo tutta la linea; 2) determinazione esatta delle garanzie reciproche contro la ripresa delle ostilità mentre dureranno le discussio ni per il completamento degli accordi per la tregua; S) delimitazione di una piecola zona smilitarizzata fra le due linee, nella quale non sia no permessi nè lavori di forti ficasione nè concentramenti dx truppe, nè movimenti di materiali bellici; 4) ammissione e lìbera circolazione fra le due linee di un eguale numero di osservatori neutrali delle N. U. per la sorveglianza dell'accordo. Nessuna di queste istruzioni ha carattere tassativo, nel senso che Ridgway ha piena autorità di modificarle e di eli minarne o di aggiungerne altre, ma gli accordi che sarà possibile concretare con il Comando avversario dovranno essere sottoposti per la appro vazwne finale alle • autorità americane e dell'UNO. Finché questa approvazione finale non sarà data, i combattimenti continueranno (e le notìzie dal fronte riferiscono che gli avversari hanno oggi opposto « formidabile resistenza » contro le unità alleate che saggiavano le nuove posizioni fortificate a Nord di Kumsong). Il rapido e positivo «viluppo dell'atteggiamento americano è stato preceduto nelle ultime dodici ore da un attivissimo ed aggrovigliato seguito di consultazioni di carattere militare e poltico. Come si ricorderà tersero il Dipartimento di Stato soppesava ancora con accentuata perplessità la con¬ vezìavinrenepo« ppotrChSomneGl(hsDvntcrpfKcCpcrpacgfCpstqdaztgmG venienza di iniziare conversa-1 zìoni per una tregua . senza aver prima determinato cosa intendeva dire Gromyko riferendosi, nella sua conversazione con Kirk, alle questioni politiche e territoriali che le « parti » interessate avrebbero potuto discutere in sede di trattative per un armistizio. Chi erano le parti interessatet Solo i nord-coreani ed «Z comandante dei « volontari » cinesi da una parte e gli Stati Uniti dall'altra, oppure, come poi si ammise, anche i russi? Ed in tal caso era conveniente permettere ai sovietici di assumere la parte di mediatori interessati in una discussione sui problemi politici e tenitorialì dell'Asia t Dubbi superati Questi gravi dubbi verniero superati a tarda ora dopo che i quindici rappresentanti dei Governi alleati insistettero perchè gli Stati Uniti non subordinassero la tregua a nuove richieste di chiarimenti da parte di Mosca, Pekìno e Pyongyang. La tesi sostenuta dai rappresentanti inglesi e francesi, e condivisa dalla segreteria generale dell'U.N.O. nonché da quasi tutti gli altri rappresentanti alleati, fu che, tregua di armi ed armistizio sono due sviluppi nettamente distinti: accettando U primo non si limita in alcun modo la libertà di azione delle Nazioni alleate nè si concedono all'avversario vantaggi propagandistici e militari rilevanti e tali da influire in avvenire sulla discussione dei termini di armistizio. Dello stesso parere' fu il Consiglio supremo di difesa mentre il Dipartimento della difesa continuava a sostenere la poca convenienza di ingaggiare discussioni per la tregua senza conoscere almeno i principi generali sui quali potrà essere discusso l'armistizio. Si decise alla Une di accantonare la questione e si preferi, per il momento, redigere, per Ridgway, istruzioni che riducono in sostanza la tregua sia come durata che come estensione, essendo questa limitata alla fascia di terreno provvisoriamente neutralizzata. Con ciò i comandanti militari alleati intendono mantenere il controllo delle posizioni conquistate recentemente e sopratutto proteggere la linea di fortificazioni permanenti che viene costruita poco a Sud del S8.o parallelo. D'altra parte, si riconobbe che i vantaggi immediati di una rapida conclusione di una tregua sono no- I tevoli. InnanMtntto si dimostra ai russarti cinesi ed ai nord-coreani che l'Occidente non respinge le loro profferte di pace: sospendendo il fuoco e limitando al minimo le condizioni e le modalità per la sospensione, si dà una prova di fiducia nelle intenzioni degli avversari, che potrà fruttare più tardi quando la tregua dovrà essere trasformata in armistizio. Naturalmente, nessuno si nasconde che questa decisione implica rischi molto seri: quale garanzia si ha, per esempio, che il comandante dei -t volontari » cinesi condivida la decisione sovietica di limitare le discussioni per la tregua al solo terreno militare f Nè le N. U. nè gli Stati Uniti sono disposti a iniziare negoziati per una tregua sulla base di concessioni politiche o territoriali all'aggressore. Tutto ciò che gli alleati hanno inteso fare è ammettere che è meglio negoziare che uccidere; ma negoziare senza rinunciare ad alcuno dei principi dell'UNO per la Corca. La sorte di Formosa Se per esempio i comandanti dei « volontari » in sede di discussioni per la tregua od in quella di armistizio interpre tasserò la questione delle « opportune garanzie contro la ri presa delle ostilità » indicata cosi vagamente da Gromiko, come implicante il ritiro im mediato delle truppe dell'UNO dalla Corea, cadrebbe ogni possibilità di tregua; se il ritiro invece fosse limitato ad una zona ben definita (ma che in ogni caso non dovrebbe comprendere la fascia in via di essere fortificata a nord di Seul) allora la strada sarebbe aperta ad accordi pili, vasti. Che questi siano prevedibili e che la Russia stessa intenda parteciparvi sembra ormai assicurato. Il loro destino dipende ora dalla possibilità di concludere la tregua e di mantenere le discussioni per l'armistizio al limitato settore coreano. Solo dopo che l'UNO e le potenze occidentali avranno constatato dai fatti la correttezza delle inten«toni avversarie, solo allora diverrà possibile allargare il campo delle discussioni agli altri problemi asiatici. Solo allora (e sempre che l'opinione pubblica americana cioè la maggioranza del Congresso non ponga ostacoli insormontabili all'azione diplomatica degli Stati Uniti) sarà possibile mettere in pratica quella politica sempre sostenuta da Acheson e da Truman: ammettere i cinesi all'Ubo in cambio di solenni garanzie di volente rispettare i principi fondamentali, permettere alle popolazioni di Formosa di manifestare liberamente la loro volontà sulla questione della sorte della loro isola, f'el momento la questione immediata è di sapere se il comando nord-coreano accetta di trattare la tregua con il comandante delle truppe dell'UNO e non risponda invece che a Pyongyang ed a Pechino si conosce solo il generale Ridgway come comandante delle forze americane, colpevoli dell'aggressione in Corea. stddnpfmtspdKtrmia a e a ò a o e i iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii MiiimiiiiiGino Tomajuoli slmccPqv1se Il gen. Ridgway, comandante dello forze dell'O.N.U. E' giunto ieri In aereo a Ciampino, proveniente da Bruxelles, il Primo Ministro belga Joseph Polien. li presidente Polien si tratterrà alcuni giorni nella capitale in visita privata. Sarà domani ricevuto dal Papa (Telefoto)