Trapassato da un'asta di ferro un uomo stramazza in fin di vita

Trapassato da un'asta di ferro un uomo stramazza in fin di vita Trapassato da un'asta di ferro un uomo stramazza in fin di vita E' morto lo studente investito in corso IV Novembre - Un'operaia travolta da un tram - I tristi effetti di una brusca frenata: due donne all'ospedale t'na Impressionante sciagure, che ha destato un vivissimo senso di raccapriccio in alianti vi hanno assistito, è accaduta ieri alle 14 in corso Regina Margherita all'altezza dello stabile contrassegnato col numero -2X II quarantottenne Renzo Ferrerò di Antonio, domicilialo in via Salabcrtano 27. procedeva verso il Martinetto, a bordo di un ciclomotore: sul portapacchi era jsistemala una cassettlna legala con j««^SS£'S corgeva che una delle cinghie s'era , sfilata e penzolava giù. sull'asfalto. Commetteva allora una gravissima imprudenza: senza fermarsi, si curvava e. ruggendo il manubrio in una sola mano, si chinava e lirava mente non poteva guardare Innanzi a sé e non vedeva quindi che un camioncino, dopo averlo superato, si portava sulla destra, rallentava sensibilmente e si fermava. Quan 'do " Ferrerò rialzava la testa, era troppo lardi, il tremendo cozzo era inevitabile: con grande violenza (il ! ciclomotore non viaggiava a meno idi 3035 chilometri orari) lo sciaIgnrato finiva contro il veicolo. Per £?Im0 sventura, una delle aste 'di ferro che formavano 1 intelaia¬ , ,ura de]la >capote„ „el cassone gl| s, infilava nel torace, profonda1mente, perforandogli e straziando¬ si! la fettuccia'di cuoio. Naturai-iiiiii*iiiiiiiTififiifiiiii«riiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiti gli un polmone. Il Ferrerò, sbalzato di sella, restava per un attimo infilzato nel ferro: poi, con un gemilo straziante, s'arrovesciava all'indietro. rotolando sull'asfalto. Subito i passanti lo soccorrevano: l'infelice pareva agli estremi, non rispondeva più, non dava più segni di vita. Con una macchina lo si trasportava con grande sollecitudine all'ospedale Maria Vittoria dove i medici lo facevano ricoverare: la prognosi è riservatissima. A tarda sera le condizioni del Ferrerò erano pressoché disperate. — All'Ospedale Maurlziano ieri mattina alle 11,30 6 deredulo dopo un'atroce agonia lo studente Wenne Franco Braga, abitante in cor.-o Orba ssa no 23 bis, che mercoledì se ra era rimasto gravemente ferito in un Incidente stradale aoradnto in corso IV Novembre. Come già abbiamo pubblicato nel numero scorso, lo sventurato mentre stava guidando una moto-vespa era andato a cozzare con estrema violenza contro un tram della linea 11 che in quel momento compiva una manovra II Hraga riportava la frattura della base cranica e gravi lesioni al torace, mentre un suo amico — Luigi Gaiela di 27 anni — che si trovava sul sellino posteriore riportava ferite multiple guaribili in un mese. Tutte le cure dei sanitari del Maurlziano non. sono itiiiitiiiiiiiifiiitiiirttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiti valse a strappare alla morte 11 povero Braga. — Una donna di 6fl anni — Tersilla Pacini, abitante in corso Giulio Cesare. 168 — ieri poco dopo mezzogiorno e rimasta vittima di un incidente stradale che per poco non ha avuto tragiche conseguenze. La Pacini era appena uscita da uno stabilimento di via Petrarca dov'è occupata come operaia. Mentre transitava a piedi in corso Massimo D'Azeglio per recarsi alla fermala del tratti, veniva urtata di striscio da una vettura della linea 2 e proiettata violentemente al suolo Raccolta dai passanti, la poveretta raggiungeva poco dopo, l'ospedale delle Molinelte dove I sanitari Je riscontravano una contusione al capo e stato di choc. Le sue condizioni, tuttavia, non sono disperate. »• — Verso le 16,30 una vettura della sesta linea che viaggiava per corso Francia verso il capolinea di Pozzo Strada, compiva una bruschissima frenata in largo Raccoltisi, essendosi il manovratore accorto troppo tardi che lo scambio non aveva funzionato e che il tram stava imboccando le rotaie del «venti». La frenata produceva effetti disastrosi nell'interno della vettura: diversi passeggeri andavano a gambe all'aria, ma si rialzavano subito, più o meno ammaccati. Ma due signore riportavano ferite: la quarantacinquenne Caterina Ellena, giudicata guaribile in otto giorni al Maria Vittoria: e un'altra signora, di cui non si sa ancora il nome, che battendo la bocca contro un mancorrente, s'è prodotta la frattura di cinque o sei denti.

Persone citate: Caterina Ellena, Franco Braga, Pacini, Quan