La cura di frutta

La cura di frutta ARGOMENTI DI STA GIO N E La cura di frutta Con le fragole si prò combattere l'artritismo - Le virtù della mela - Per le signore: gli aranci danno freschezza alla pelle - La ciliegia contro l'obesità Le frutta ritornano; fragole e ciliegie all'avanguardia. Sieno le nenvenute per l'allegria che recano alle mense per la squiaita varietà dei sapori, per il bene che promettono a coloro che non sono del tutto sani, e a coloro che non lo sono affatto, in una successione sempre più copiosa fino all'inverno. Non vi è frutto, si può dire, che non conti benemerenze. La lista è molto lunga; forza c'è soffermarsi su alcune specie più note e attive sacrificando per ora la' regina di esse, l'uva, distante ancora, e costante dalle altre, per caratteristiche speciali che richiederebbero una nota a parte. Nutrono e guariscono Prima di enumerarle, esponiamo qualche considerazione generale. La cura di frutta, senza altre precisioni, ha virtù incontestabile. Essa permette, ed è una utilità di primo ordine, una restrizione alimentare molto . sovente più utile di quanto non si è soliti di credere. Ordinare ad un obeso, a un reumatizzante, a un iperteso, a un soggetto toccato da arlerio-sclcrosi, di restare a digiuno 24 o 48 ore, è sollevare delle proteste indignate; rimpiazziamo questa privazione totale ài alimenti IIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIMIIIIIIIII con abbondante frutta,', e di colpo la prescrizione apparirà più accettabile. Il medico in realtà non avrà tenuto il malato a un vero digiuno: le frutta nutrono; verità che occorre tener bene presente; per i loro zuccheri, che raggiungono proporzioni considtrevoli, per le proteine che alcune di esse contengono, per le vitamine: preziosi princìpi la cui riputazione e pari alla voga attuale. Vi si trova la cellulosa che attiva le contrazioni dell'intestino ed ha un compito particolare nei rispetti della flora batterica; vi si trovano sali, altro nutrimento, ma minerale; e forse qualche elemento e fattore comune a tutte, riferibile, come vedremo, alla loro qualità di « cosa vivente ». Nutrono e guariscono. Si può dire anzi che guariscono ih quanto arrecano un particolare nutrimento a corpi malati. Le fragole, prime ad affacciarsi con la primavera, sono fra le più benefiche. Non spiaccia il leggerlo a quanti le temono per l'orticaria che forse non hanno mai avuto o che avendola avuta dopo la ntfclpltvalsncingestione di fragole non pen-|sano che essa potesse prove-1 nire dal pasto che le prece- deva. «Allergici» verso »e|, . . fragole ve ne sono, ma son ben pochi rispetto ad altri che non ne risentono. Si mangino abbondantemente le fragole. E' .1 frutto più ricco di sali, di fosfati. Forse perchè crescono a raso quasi del suolò, esse sembrano immagazzinare più riccamente gli elementi minerali solubili di esso che i prodotti degli alberi da frutta. Racchiudono del ferro 0,05 %, proporzione non trascurabile, perchè ve ne sarebbe abbastanza da far annerire, al loro contatto, i vini ricchi di tannino; ma è sovrattutto ferro assimilabile direttamente e ancora associato a tracce di manganese, il che permétte loro di rivaleggiare con le migl.orl preparazioni ferruginose farmaceutiche. E già da lungo tempo d'altronde, i nostri padri avevano riconosciute le loro virtù negli anemici. Alla stessa stregua sta il loro pregio di combattere l'artritismo, arrecando, alcalinità negli umori. Il bravo ed illustre Linneo vedeva in esse il miglior rimedio alla sua gotta. E' stato più tardi che se ne comprese la ragione. La fragola racchiude infatti un certo e tere metilsalicilico pronto a trasformarsi in salicilato alcalino, quel famoso farmaco che, senza saperlo, la scienza im ta dalla natura, L'elogio della mela non è più da fare: del frutto che si segue nell'anno con una varie- tà continua di sapori. La scien za vi scopri qualità superiori alla vecchia tradizionale di facilitare la digestione. Voglio dire della cura di mele che sarebbe ancora più attiva della cura di uva tanto rinomata. Fu Heisler a trovare elle la mela era da raccomandarsi quale rimedio negli stati- patologici intestinali e sovratutto nei disturbi enterici che riducono a mal partito i bambi- o , n i e o ni e della prima e della seconta età. Dio lo sa quanto siano frequenti! In seguito Moro controllò accuratamente il valore . di questa terapia, "che prese 11 nome di cura di Neisler Moro, sotto il quale rimane tuttora. Il modo di realizzarla varia entro limiti stretti. Per alcuni è indifferente che la mela sia cruda o cotta. Tuttavia se si vuol seguire le indicazioni degli Iniziatori, è la mela cruda da preferirsi; la mela per cosi dire vivente nei suoi succhi. Privata di bucce e di semi, grattugiata, dà una purea che il piccolo malato pren derà a riprese nella giornata, Non vi è del resto la sola « apfeldiaet » ad utilizzare le virtù della mela. Per sollevare guarire stati artritici, gotta compresa, la tisana ottenuta anche dalle" bucce (aderente alla buccia sta la parte più ef flcace a tale riguardo) è di vecchia rinomanza Il succo semplice, che è ottimamente prodotto anche da noi nell'Alta Italia, ne gode al trettanto, mentre il succo fer mentato, detto Sidro, è pure considerato mezzo curativo « preventivo assieme, della got ta e dei calcoli urinari. Delle arance, frutto sempre reperi -|blle da noli al vantava nien-1 temeno il potere di conservare - la giovinezza. Il sesso gentile e|dovreDbe apprezzarlo non fos n i i è o a o i l o a i . o a a o a è si se altro per 11 pn.gio indiscutibile di dare freschezza alla pelle, in grazia forse (lo sappiamo ora), delle sue viventi vitamine. A queste ed al suoi sali anche il limone deve la classica virtù antireumatica Scartiamo l'eccesso del 20 li moni di una volta. Siamo ri tornati a maggior discrezione Una limonaci, di qualche li mone basta, e deve essere bevuta lontana dal pasti e bene zuccherata. Dinamismo arcano E fin qui l'elenco non sarebbe che agli Inizi se si dovesse dar seguito con la ciliegia, vantata nelle obesità; la albicocca, di cui Whipple fece il succedaneo del fegato contro le anemie; 11 ribes, anche esso antireumatico; il lampone, che per Aschner riassumerebbe le virtù di tutte le frutta, forse esagerando... Che cosa conviene conchiudere da questa scorsa fra frutta ben differenti, se non che esse sono, per cosi dire, interscambiabili, pur avendo composizione chimica differente? E' appunto l'identicità quasi, di fondo curativo, che ci deve fare vedere in esse qualcosa di diverso, di più, che un serbatoio di comuni sostanze chimiche. Non è ardito presumere che il metabolismo, la vita del frutto, comunichi un dinami - lamo ^ animare acqua e ani ri i o a a. a si ati- rnare sali, e forse le stesse vitamine. Dinamismo per ora arcano rispetto a provette, microscopi, e non riproducibile, come non è riproducane la vita, e che da solo spiega le alte virtù di questi prodotti privilegiati del suolo, che si presentano in una Infinita di forme e di colori seducenti, e di sapori' squisiti. Dottor By

Persone citate: Linneo, Sieno, Whipple

Luoghi citati: Italia