Diminuite frutta e verdura sempre cari carne e tessuti
Diminuite frutta e verdura sempre cari carne e tessuti GLI INDICI DEL COSTO DELLA VITA Diminuite frutta e verdura sempre cari carne e tessuti L'ultimo bollettino dell'apposita commissione comunale, redatto giorni addietro, segnalava che nello scorso mese di maggio l'indice del costo della vita a Torino aveva registrato un aumento del (j,16 per cento. Causa del rincaro era, secondo 1 compilatori, soprattutto la maggior spesa per l'alimentazione (In particolare frutta, verdura e carni) e per il vestiario. Cosa insolita, in quanto tutti gli anni il mese di maggio segna l'inizio dt una certa flessione nei prezzi della spesa quotidiana, ma spiegabile coll'irregolarità e 11 ritardo nell'arrivo della bella stagione. Così, ciliege e fragole, fa glolini e pomodori, a. causa delle piogge, sono giunti sul e mercato non già come frutta o verdura di stagione ma come primizie: in scarsa quantità cioè e a prezzi conseguentemente altissimi. Sabato, 26 maggio, nei negozi, le ciliege « vignole » erano ancora vendute a 500 e più lire al Kg. Nello stesso periodo, anche le carni subivano un effettivo sensibile aumento dell'8-9%; la coscia di vitello passava dalle 1100 alle 1200 al Kg.; il filetto, dalle 1300 alle 1500. Gli acquirenti di béstie vive, Infatti, visto cadere il prezzo del cuoio da 1070 a 450 lire al Kg., si rifacevano sulla carne. Altro discorso per l'abbigliamento in genere, dove 1 prezzi si mantenevano pressoché stabili sulle alte quote raggiunte nei mesi precedenti. Effettivamente dunque lo sbalzo nell'Indice generale del costo della vita era giustificato dall'andamento dei prezzi delle voci citate. Però In altre città, a Milano, per esemplo, l'Indice non aumentava affatto nella misura di Torino e rimaneva anzi ferma (da 5464 a 5463) : ma occorre notare che Milano, posta al centro della pianura padana, usufruisce di un migliore e più regolare approvvigionamento. Si deve inoltre ricordare che gli Indici vengono nelle varie città calcolati secondo norme generali abbastanza late e che possono quindi variare anche sensibilmente da centro a centro. Nella prima quindicina di giugno la situazione è andata modificandosi e normalizzandosi anche a TorlnQ per quanto riguarda la frutta e la verdura. Ecco l'andamento delle quotazioni al dettaglio e al Kg- da una settimana a questa parte. Ciliege: locali, da 130 a 90 lire; vignole di prima qualità, da 190 a 160; vignole 2,a qiial., da 170 a 130. Fragole nere di San Mauro, da 800 a 900 lire. Zucchlni, da '120 a 160 lire. n12l'mspmlapco5smueaqtaarmt—cmpLsdpcgdlrcsel7tolpnadtmd•iiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiMiiii Fagiolini dell'Italia meridionale, da 200 a 120 lire. Carote, da 120 a 70 lire. Pomodori della Sicilia, da 130 a 100; della Riviera, da 250 a 240 (è da notare che se l'afflusso continuerà ad aumentare sui mercati generali, si porrà anche quest'anno 11 problema di dove collocare la merce Invenduta). Asparagi, da 250 a 230 lire, Funghi: andamento Irregolare del rifornimento e dei prezzi. Ieri se ne trovava an. che a 100 lire (all'ingrosso) oggi, la quotazione media era 500; una settimana fa 400. Quanto alle carni, i prezzi sopra Indicati non si sono più mossi. CI risulta però che da un momento all'altro potrebbe essere esercitata una potente azione calmleratrlce: forti quantitativi di carne refrigerata sono giunti a Genova e, non appena concessa la necessaria autorizzazione del Comune, sarebbero Immesse anche sul mercato torinese. Nessuna variazione nel settore tessile < la cui situazione — citiamo da un comunicato della Associazione Commercianti — può ben definirsi preoccupante ; per 1 venditori. La contrazione della domanda si è andata vieppiù accentuando. La richiesta da parte del pubblico di tessuti-di lana, specie i tessuti tipici mezza stagione, gabardine e freschi, è debolissima. I dettaglianti per la vendita al pubblico maggiorano del 30%' 1 prezzi oggi richiesti dal fabbricanti per gli stessi articoli. Per citare un esemplo: 11 gabardine di pura lana viene venduto a L. 72007500 mentre per lo stesso articolo il fabbricante chiede oggi L. 6500-6700. Gli Industriali, sugli articoli invernali di prossima campionatura chiedono dal 30 al 40: per cento di aumento sui prezzi Invernali della scorsa stagione ». Analoga situazione nel settore delle calzature dove insieme al prezzi son ferme le vendite. iiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiitiiiiiiiiiin
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