Grave dichiarazione della madre di Giuliano

Grave dichiarazione della madre di Giuliano L'ECCIDIO DI PORTELLA DELLA GINESTRA Grave dichiarazione della madre di Giuliano La donna afferma che l'avvocato Crisafulli le "manifestò il desiderio che confermasse che i mandanti erano stati Sceiba, ed altri,, • Ella rifiutò perchè la "cosa non era vera,, (Nostro servizio speciale) Viterbo, 13 giugno. Abili accorgimenti di un misterioso invisibile regista per tener sempre desta l'atmosfera del processo o strane e semplicemente casuali coincidenze della sorte? Stamane l'udienza è cominciata quasi in sordina. Visi in giro piuttosto tranquilli quasi che il riposo avesse giovato ai nervi di tutti. Unico ad apparire preoccupato e stanco: Gaspare Pisciotta. Fra i documenti viene letta una dichiarazione della Società Elettrica Siciliana che non contribuisce certo a rendere più saldo l'alibi di Pisciotta per la sua non partecipazione alla strage di Portella (l'ex-luogotenente dì Giuliano aveva detto nell'interrogatorio che il 1» maggio era a Monreale per una radiografia ai polmoni, radiografia che non fece, però, essendo quel giorno mancata la corrente; la società elettrica ha spiegato che il 1° maggio la tensione fu normale per tutta la giornata, solo mancò per un quarto d'ora alla sera). Due individui, tra i quali un detenuto, hanno scritto di essere depositari di segreti interessantissimi e chiedono di essere interrogati. Infine vi è una dichiarazione che la madre di Salvatore Giuliano ha reso, pochi giorni or sono, il 25 maggio scorso, al Presidente del Tribunale di Palermo. La dichiarazione La dichiarazione della madre di Giuliano non è stata per ora, allegata agli atti processuali: il Pubblico Ministero intende, infatti, avvertire Maria. Lombardo che qualora il documento venga accettato dalla Corte, si renderebbe necessaria la sua citazione come testimone nell'attuale giudizio. La legge le dà però facoltà, essendo rispettivamente madre e suocera di due imputati, di rifiutarsi a deporre. In tre cartelle la madre di Giuliano spiega come « circa 10 giorni dopo la morte di mio figlio Salvatore venne a casa mia una donna che accompagnava un uomo. Io mi trovavo allora in uno stato di comprensibile dolore a causa della morte di mio figlio Salvatore. La donna da me conosciuta con il nome di " Birrittara " ha un figlio, Domenico Pretti, attualmente det«nuto a Viterbo. La donna con dusse seco un uomo ed io chiosi chi fosse. Costui si presentò dicendomi di essere l'avv Crisafulli di Roma. La " Blrrittara " andò via e l'avv Crisafulli mi disse di volermi parlare da sola. Poiché io in quel momento ricevevo visite ai lutto, lo stesso avvocato chiese il permesso ai parenti, che andarono via. Rimasti soli, l'avv. Crisafulli mi comunicò che era venuto da Roma per esigere denaro dai suol clienti e aggiunse il desiderio che io confermassi che i mandanti della strage di Portella erano stati Sceiba e Mattarella e mi nominò altre persone di cui per il momento non ricordo i nomi. Aggiungeva che se avessi fatto una dichiarazione in tal senso molte persone sarebbero state liberate. Io sdegnosamente risposi che tutto ciò non mi constava p che non potevo macchiare la mia coscienza dichiarando cosa non vera. L'avv. Crisafulli, visto 11 mio atteggiamento e dopo avermi fatto le condoglianze andò via j>. : E la dichiarazione prosegue: « Avendo seguito attraverso i giornali lo svolgimento del processo di Viterbo sono venuta a conoscenza di quella lettera misteriosa che si assume essere stata scritta a mio figlio da Sceiba e mandata da me a mio figlio tramite mio genero Pasquale Sciortino. Io mandai a mio figlio, tramite mio genero Pasquale Sciortino, una lettera che mi era pervenuta dall'America da parte di alcuni amici i quali chiedevano in detta lettera se mio figlio fosse disposto andare in America. Ripeto, tra¬ mlenqtaadmn2vdcvfadptematnpdpcdpsvqfnscmtandcgdqvstdIl«cppslcsgCgcMlcmSaptsIIIIIIIIIIIIIIIIMllllllllllllinilllllllllllllllllllllllll i n e o , a l o a e e e. e p a oi, e o: i el ute fia o o e ia a li e na¬ mite mio genero io mandai lai—lettera a mio figlio, tuttavia vpnon ricordo con precisione in quale giorno abbia mandato tale lettera. Escludo, però, di averla mandata in occasione del 1° maggio o precedentemente a quel giorno. Mio genero il quale si era sposato il 2 aprile dello stesso anno aveva avuto tre o quattro giorni dopo le nozze un forte attacco di appendicite che lo aveva costretto a letto. Avevo fatto visitare mio genero dal dott. Salsera e gli aveva fatto praticare delle iniezioni. Intendo aggiungere ancora che mi pervennero lettere dirette a mio figlio circa tre o quattro, nelle quali mio figlio veniva richiesto di far votare per i comunisti. Mio figlio mi diceva che non amava tale partito, non per offendere 1 comunisti, ma perchè diceva di non aver alcuna simpatia per costoro in quanto aveva saputo che essi non rispettavano le leggi dell'onore a-le quali egli teneva moltissimo ». Pisciotta ritratta Il documento ha circolato fra gli avvocati; tutti lo hanno letto ma non è stato discusso. Altri documenti invece sono stati oggetto di esame e si è cominciato dall'interrogatorio di Pisciotta reso al giudice istruttore il 15 gennaio scorso, un mese e mezzo dopo, cioè, una richiesta specifica di colloquio fatta al magistrato dalTex-luogotenente di Giuliano. Ma a Viterbo di quell'interrogatorio n'è arrivata solo una parte, quella che si riferisce alla strage di Por tella. Una cartella e mezzo dattiloscritta in cui Pisciotta Inizia spiegando di aver vo luto conferire con 11 giudice « allo scopo di dire la verità che sino ad oggi ho taciuto perchè temo che essendo in possesso di gravi segreti possa essere soggetto di eventua li rappresaglie onde evitare che io le palesi In questo modo Pisciotta ha spiegato che prima della stra ge di Portella fu ospitato da Corrao a Monreale e il 1° mag. gio lo passò in casa del suo cero di Corrao, Calcedonio Miceli a Monreale; che Giuliano gli disse come aveva ricevuto, tramite un deputato (« di cui non mi fece il nome ») una lettera del ministro Sceiba, che lo invitava « ad aiutare la DC nelle elezioni perchè se la DC fosse arrivata al potere Giuliano e i suol si sarebbero potuti considerare liberi ». « Ma escludo — ha aggiunto Pisciotta — che in questa lettera si parlasse di Portella. Giuliano mi disse anche che la strage di Portella era stata compiuta da lui insieme a 12 uomini ma non mi disse che vi erano dei mandanti. Giuliano soleva dire di aver contatti con deputati e faceva Il nome di Mattarella e di Vaccaro di Mazara del Vallo. Però a me nulla consta perchè non ho mai visto i predetti conferire con Giuliano anche perchè in tale epoca ero ammalato. Tutto ciò mi fu detto da Giuliano quando egli si vide giocato da tutti coloro che gli avevano fatto delle promesse » € Tutto questo è ? ma se ho parlato per quasi dieci ore!? se sono state scritte più di venti pagine.... — esclama Pisciotta, Battibecco col presidente — Ma questo è un estratto dell'intero interrogatorio — gli ha fatto rilevare il Presidente. — Io voglio l'interrogatorio per intero. Io l'annullo questo qui. — Voi non dovete volere nulla... — Io chiesi di parlare al giudice e quello mi free aspettare molti giorni. Evidentemente era venuto a prendere disposizioni a Roma... — Il magistrato non prende disposizioni da nessuno — è scattato su allora il presidente llllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIII dadtvScdnvmrdgcrdtsl—PcSvcrsdnMdicsGs — e questo ricordatevelo una volta per sempre. Piuttosto perchè allora faceste il nome dell'on. Vaccaro e oggi non lo avete ripetuto? — Parche non sono certo della sua responsabilità. Sentii fare il suo nome solo una volta da Giuliano; quando cioè Salvatore ebbe un colloquio con l'ispettore di polizia Verdiani a Castelvetiano. Perciò non ho prove della sua colpevolezza. Sul suo nome perciò metteteci pure un punto interrogativo. Ma una cosa vorrei dire: non sto bene, sono otto giorni che non mangio, ho chiesto che mi facciano delle radiografie e nessuno si cura di ma; ho chiesto di essere trasferito in ospedale e nessuno mi risponde... — Ma che volete da me — lo ha interrotto il presidente — io non posso farci nulla. Presentate una istanza... — ...alla quab nessuno darà corso — ha replicato l'altro — Si vogliono vendicare di me; vogliono farmi morire in car- luusuleTT! Mcere. Ma, ricordatevi, io lotte-, Vrò sino all'ultima goccia di Tsangue. | GcmmdcsBtirsqptcgèlpdegli altri imputati. e'- &■ F' n '■"'1 1111111111111111111111111 t tin 11 t