Drammatico arresto a Porta Nuova di due ragazzi fuggiti da Parma

Drammatico arresto a Porta Nuova di due ragazzi fuggiti da Parma Drammatico arresto a Porta Nuova di due ragazzi fuggiti da Parma Furti commessi in precedenza, una rapina in progetto Due ragazzi fuggiti di casa — uno di 14 e l'altro di 19 anni — sono stati arrestati ieri, in circostanze veramente drammatiche, dalla polizia del commissariato Borgo Dora: nelle loro tasche sono state trovate armi e mascherine di tela nera, e ciò dà adito al sospetto che essi abbiano avuto, tra i loro piani criminosi, quello di darei a rapine e ad atti briganteschi. Ieri pomeriggio si presentava ad un commerciante di via Borgo Dora un giovane con una «Lambretta»: il motore del veicolo aveva qualche difetto, ed il ragazzo dichiarò senz'altro di volerci disfare, anche per una somma non elevata, della moto, che era di sua proprietà. Vi fu un breve contrattare, al termine del quale il ragazzo disse con una certa emozione: «Ho proprio bisogno di denaro, datemi quel che volete: venti, trentamila lire!». Il suo contegno mise in sospetto il commerciante il quale, fingendo di accettare il vantaggioso affare, si assentava per qualche minuto. E telefonava al vicino commissariato, richiamando sul luogo due agenti ed un sottufficiale. Il giovane veniva così arrestato e tradotto in ufficio. Sottoposto a perquisizione, dalle sue tasche vennero alla luce un coltello a serramanico ed una mascherina nera. Niente denaro. — Io non so nulla, non interrogatemi perchè non posso parlaro. Mi chiamo Luigi Capelli, ho 14 anni e sono fuggito da casa insieme con un amico. Entrambi abitiamo a Parma... — Dov'è il tuo amico? Co3a fa? Di chi è la motocicletta? Perchè porti in tasca la maschera? Silenzio: il Capelli non voleva aggiungere parola alle sue confessioni. Più tardi, messo alle strette, si decideva finalmente a parlare: la «Lambretta» era Età ta rubata nei giorni scorsi su uno stradale nei pressi di Parma. I due avevano da tempo deciso di fuggire e di darsi al banditismo. Si impossessarono degli orologi dei genitori, di una rivoltella calibro 7,65 e partirono alla volta di Milano, dove, morsi dalla fame, vendettero gli orologi: per 10 mila lire quello d'oro e per 2 mila lire l'altro, di metallo. Poi proseguirono per Torino, dove li sorprese la «panne» al motore della macchina. Il Capelli, però appariva emozionatissimo: non voleva fare il nome dell'amico nè dire dove questi si fosse rifugiato. «Ho paura che mi uccida... Non parlerò ». Infine il maresciallo Zanetta riusciva a convincerlo a svelare tutto: l'altro, 11 diciannovenne Pierluigi Mori, si trovava nei pressi di Porta Nuova, ad attendere il compagno. Il ragazzo venne accompagnato in piazza Carlo Felice, e qui tenuto d'occhio dagli agenti. Il IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIM giovane si prestò al gioco: bighellonò per la piazza poi si avvicinò ad un ragazzo, che stava seduto su una panchina. Gli strinse la mano e lo salutò affabilmente. In quell'istante accorsero i poliziotti che assicurarono le manette ai polsi del Mori. Indosso aveva una rivoltella con un caricatore ed un colpo in canna. I due sono stati trasportati alle Nuove, dove saranno interrogati nella giornata di oggi da funzionari della Mobile.

Persone citate: Luigi Capelli, Pierluigi Mori, Zanetta

Luoghi citati: Milano, Parma, Torino