Londra si appella al Tribunale dell'Aja

Londra si appella al Tribunale dell'Aja LA QUESTIONE DEI PETROLI Londra si appella al Tribunale dell'Aja Decisione inattesa - Un nuovo intervento americano Perla Russia sarebbe difficile utilizzare i pozzi iraniani (Dal nostro corrispondente) Londra, 26 maggio. Il governo britannico ha deciso di deferire la vertenza del petiotio persiano a. Tribunale imeinazi .naie dell'Aia. Questa decurione che e staia raggiunta pruoubiimente in seguito al colloquio avuto ieri daU'ambasciuiore britannico a Teheran, con il pruno ministro persiano, è staio tesa nota questa sera aal Ministero degli Esteri britannico. La decisione del governo britannico è giunta come una sorpresa: le dichiarazioni latte ieri dal primo ministro persiano ai corrispondenti esteri accreditati a Teheran venivano oggi ricevute e commentate dalla maggior parte dei giornali britannici con ben altro significato. Lio stesso Manchester Guardian, che dedicava al problema il suo primo articolo di fondo, cieaeva di vedere nelle dicniarazioni di Mussadeq, sia pure fra le espressioni retoriche e gli isterismi nazionalistici che si mischiarono alle lagrime e ai singhiozzi, con cui il primo ministro persiano accompagno le sue dichiarazioni, un chiaro segno dell'intenzione persiana di accettare la Missione ministeriale offerta dal governo inglese per discutere l'intero problema. Evidentemente l'ambasciatore inglese a Teheran, e il suo governo, a Londra, ebbero una impressione diversa, basata o giustificata forse anche da elementi d'informazione cìie non furono disponibile ai giornalisti. L'azione del governo britannico lascia intendere, ad esempio, che se il governo persiano avesse risposto all'ultima nota diplomatica londinese, esso avrebbe risposto con un rifiuto a negoziare. L'azione del governo britannico tende infatti a fornire agli inglesi un documento legale internazionale, che rafforzi la loro posizione giuridica. Ma se anche dopo la vertenza del Tribunale dell'Aja i persiani si ostinassero a non voler riconoscere il contralto che lega i loro pozzi di petrolio alla compagnia anglo-iraniana, che cosa potrebbe avvenire? Probabilmente il caso potrebbe essere allora portato dinanzi alle Nazioni Unite. Come si vede, questo passo legale da una parte tende a rafforzare la posizione giuridica della Gran Bretagna, ma. dall'altra serve a deferire il problema a una terza persona, e a far passare un po' di tempo. Ancora una volta gli americani sono intervenuti oggi a gettare olio sulle acque agitate. Cercando di spiegare al governo iraniano quale fosse il vero significato della dichiarazione americana di otto giorni fa — dichiarazione che il governo persiano aveva evidentemente fraintesa — il Dipartimento di Stato americano ha sottolineato, per il beneficio non soltanto dei persiani e dei/li inglesi ma anche del mondo intero — che la vertenza su questi campi del petrolio del Medio Oriente è « un problema della massima importanza per tutto il mondo libero ». L'America ha cercato ciò* di trasferire nelle giuste prospettive internazionali un con¬ mi iiiiiiiiiiiimiiiiniiim mi mi flitto che, se dovesse prendere la mano alle due parti direttamente in causa, potrebbe far precipitale quel fragile castello di carta che è fa paco del Medio Oriente. L'impressione che si mio avere qui da Londra è che gli americani non sono meno preoccupati delle escandescènze persiane che dei quattromila paracadutisti britannici che sono partiti alla volta del Mediterraneo. La Russia, a quanto pare, è, dinanzi a questo problema, in una situazione alquanto curiosa. Dicono gli esperti che il petrolio persiano non potrebbe essere utile in alcun modo alla Russia, min iiiiiiiiiiiiiiiitiiiiittiiiiiitiiiiiiii i , i iiiiinniiiiiiniiiiiiiMiitiiiiiiiiiinMiiii qualora essa non avesse anche il completo controllo militare e politico del Medio Oriente. Trasportare il petrolio dat pozzi e dalle raffinerie di Abadan all'Unione Sovietica, sarebbe impresa, oggi, impossibile e domani costosa e quasi certamente anti-economica. Queste fonti potrebbero invece essere, per la Russia, di immensa utilità qualora, nel caso di un conflitto, essa avesse bisogno di rifornimenti locali per azioni militari o, dopo una conquista, volesse utilizzarle per lo sviluppo economico del Medio Oriente. r. a.

Persone citate: Perla Russia