Fermi gli assi riappaiono i gregari e Menon è primo al traguardo di Roma

Fermi gli assi riappaiono i gregari e Menon è primo al traguardo di Roma CRONACHE DELLO SPORT Fermi gli assi riappaiono i gregari e Menon è primo al traguardo di Roma Ecatombe dì gomme a un centinaio di chilometri dall'arrivo: tre forature di Coppi, due di Koblet - Van Steenbergen nuova "maglia rosa,, - Oggi la Roma-Napoli (Dal nostro inviato speciale) IBoRoma, 26 maggio. \eoLa tappa a cronometro di\cìlieri è proprio stata una pa-\'eTintesi, una benvenuta e plU-U'occvolc parentesi, fra tanto uri- giare e monotonia di svolgi-'*'rmento (e di risultati) di que-\b^sto Giro — esclusa, come si è detto già tante volte, la primo tappa. Partendo stamattina di buon'ora da Terni alla volta di Roma, la carovana era ancora sotto chbimevanol'impressione prodotta'«°teli dalla violenta lottu seate- nata dae/.i assi e risultasi con,8 mil clamoroso ritorno di Coppi alla vittoria. Tutti pensavamo che questi assi davvero avessero abbandonato la condotta di gara prudente e temporeggiatrice assunta alla partenza da Torino Apatia degli assi Ahimè, te nostre e le generali speianze sono andate deluse; e ancorché la corsa odierna abbia assumo momenti di intensa drammaticità per l'ecatombe di gomme avvenuta in una lim'tàia zona a un centinaio di chilometri da Roma e per il conseguente furioso inseguimento cui dovettero sobbarcarsi tutti gli assi rimasti anch'essi fra le vittime, il fatto che l'ord-.ne di univo si apra ancora una volta col nome di un quasi Cameade, lampantemente dimostra che gli assi si sono disinteressati, chi più chi meno, del risultato della tappa ed una volta trovatisi riuniti in prossimità del ti aguardo dopo una sene ai vicissitudini che vi racconterò hanno — come nella seconda, come nella terza, come nella quarta e come nella quinta tappa — lasciato che qualcuno non pericoloso m classifica scappasse dal gruppo attribuendosi gh onori e i premi detta giornata. yues.o qualcuno, per un momento, a quasi me*z ora di strada da Roma, è sembrato dovesse essere il più giovane dei fratelli Rossella, di nome Vittorio; egli era fuggito ai sorpresa dal primo g,uppo in cui si trovava assieme ad una tientina di miri corridori, e guadagnando terreno fino ad un mezzo chilometro puree pi/tesse mantenere quel vantaggio fino al traguardo. Ma sebbene gli assi, paghi di trovarsi tutti uniti meno la Maglia rosa in grave ritardo ed anche alquanto piovati per gn sforzi poco prima te/wiinafi dopo la « bagarre » causata datla strage ai gomme, sebbene gli assi, dico, non si lasserò troppa mquietuii per la fuga del savonese, tuttavia ci furono altri che la pensarono diversamente, ed approfittarono dell'occasione — per lasciare anch'essi la compagnia. Costoro furono dapprima Moresco e Menon; poco dopo fu la volta del trio Magyini, Pasotti e Vitali ad evadere dal gruppo; già si vedeva da lontano emergerà la cupoia di S. Pietro sulle ondulazioni della campagna, allorché in due riprese essi raggiunsero u coraggioso Rossetto, e proseguendo verso il ti agitai do oramai vicino guucUignundo terreno, poterono disputare la vittoria di tappa sull'ampio violone della Passeggiata Archeologica. Per pochissimo la meglio spettò su Pasotti e gli altri ad Angelo Menon, il non più giovane corridore veronese che non volendo, o non potendo più trovare un posto fisso di gregario nelle squadre italiane, da un paio di anni è andato a stabilirsi con la moglie e quattro figli nel Mezzogiorno di Francia, Ora, io non vorrei che in questa nostra cronaca venisse sottaciuta, o minimizzata per amor di tesi, quell'ora di intensa emozione vissuta scendendo dai monti della Morsica verso la campagna romana; un fatto è il convincimento che ancora una volta abbiamo dovuto assistere al fallimento di una corsa che pure avrebbe potuto concludersi con ben diverso risultato, ed un fatto è il dovere di raccontare scrupolosamente, sia pure con la minor quantità di parole, gli avi eminenti che si smponéperuMaapquavcopeti,egalChbiltemosesanoavripnoVisegnquKCoduavavzefotasefoavvomnistmdecadusiSTenoor3.5.tuli9 KVbmoAedta76Sme a Ae ba l'8'd28dVrgdHscot;toIp'avedegpesvolsero in un ambiente daintregenda nei venti chilometri]*'v " '',,.„.,, ,-, .,',)_- j: c,, Fche seguono il valico di San\ Bore (m. 1020) dov'era posto\mil traguardo per il Premio del-1Dzndla Montagna. Tentativi di Koblet Fino a quel punto, per quasi 200 chilometri la corsa non aveva avuto una storia particolarmente movimentata. Lo scavalcamento della Sella di Corno tm. 1010) tra Rieti e L'Aquila non aveva dato luogo ad alcuna fase interessante|vad grupvo mantenutosi coni- "patto; e nemmeno la successiva salita alla Rocca di Cambio (m. 1890). Già per arrivare a onesta quota la corsa s'era trovata in un' atmosfe-1 tra... preistorica : voglio dire che. abbandonale le strade asfaltate essa s'era avviata per un percorso all'antica, ottenendo il risultato clic di ciò che accadeva fra i corridori nessuno poteva rendersi con-'i to. Anpena uno spiraglio fra i nuvoli del polverone sollevato dille automobili ci parve di vedere l'alta figura di Koblet seuoterc. energicamente la compattezza del gruppo, sì che ad un certo momento soltanto Kubler. Ballali e Coppi rimasero con lui. Ancora una volta, dono i ripetuti e pur vani tentativi della muglia rasa ''ili. il gruppo s'era ricomposto. Avevo bel pensare che se si fossero mantenuti gli abbuoni in salita, la lotta per i traauardi avrebbe impressa un'altra faccia alla corsa creando chissà quali conseguenze; ma anche oggi, con una volatimi lassù, davanti all'indifferenza degli assi, lo\ svelto Pasotti passò per il primo, seguito da Koblet. Bobet, Ptdroni, Bartolazzi ed in fila da una cinquantina di altri. La discesa dal valico di San vgcemzlEr■2vr:z3 Bove si presentò ai corridori] eoTnc un improvviso travoccìlc,to'> "on c'cra sceglie 'e:, bisognava gettarsi in quel' U'olvc'°''e SPCSS0 ed asfisstan-'. ■''Mmv/ at}'ontare ta\ *'rncia cosparso a, pungente', b^co'anì9> «//'«arsi ad occhi1 chiusi alla sorte, enti j pugni bin pronti sui freni. Subito cominciarono le gomme a scoppiare; non si faceva in tempo ad annotare il nome, di un corridore appieda «°™e<» »»» contaore appieda ?he alt/i trc- altri quattro 8 mtravvedevano come fanta smi agitare le ruote in alto nel polvi ione. Nessuno si salvò: né gli illustrissimi nè le schiappe. Coppi dovette cambiare tre ruote e Koblet. due; Kubler, Magni, Pasotti, Bobet furono appiedati anch'essi; Bevilacqua che per arrivare a Roma aveva indossata la maglia tricolore di campione d'Italia, perdendo un mucchio di minuti, e altrettanto Bartalì, anche egli accidentato più volte, ed altrettante la Maglia rosa. Chi era servito dalle automobili, più o meno in fretta poteva, riprendere la corsa; ma molti infortunati rimasero senza tubolari di scorta, Vuelta zona infernale cessava a Carsoli; mancavano novanta chilometri all'arrivo; avrebbero gli staccati potuto riprendere coloro che aprivano la corsa T In testa c'erano Vincenzo Rosscllo e Moresco, seguiti a cento metri da Magni. Bobet e qualche altro, a quattrocento metri venivano Koblet e Kubler. Il ritardo di Coppi in quel momento era di due minuti; la situazione avrebbe potuto aggravarsi ed avere chissà quali conseguenze so il Campionissimo non si fosse prodigato in uno spettacoloso inseguimento, oppure se quelli che lo precedevano si fossero accordati. Il che non avvenne; e mezz'ora dopo, volgendosi indirtio scorgeva, mo che almeno trenta «omini formavano il gruppo di testa. Ciò che avvenne in prossimità dell'arrivo ò già stato detto; a completare la cronaca diremo che Bchaer ha ceduto il primo posto nella classifica, dov'è ritornato «Van Stccn ». Vittorio Varale Ordine d'arrivo della 7* tappa Terni-Roma (Km. 290): 1. Me non in ore 8,59'14", alla media oraria di Km. 32,268; 2. Pasotti; 3. Luciano Magrini; 4. Moresco; 5. Vittorio Rossello; 6. Vitali, tutti col tempo di Menon; 7. Sa limlieni a 2'25" ; 8. l'adovan, id. Io9 Banali a 2'3u : 10. Conte; 11. ! Koblet; 12. lloma; 13. BartolOZ- 14. Giudici ; 15. Bonini; 16. Vincenzo Kossello; 1". Van Sleen bergoli; 18. F. Coppi; 19. E. Diamola; 20. Bobet ; 21. a parità Astrua, l'ornara, Kubler, Magni ed altri, tutti col tempo di Bartali; 45. Schaer; 56. Bevilacqua; 76 Soldani. Classifica generale: 1. Van Steenbergen (Maglia rosa e primo degli stranieri), in ore 42,59' e 4"; 2. Schaer a l'37"j 3. Magni a l'47"; 4. P. Coppi a 2'17"; 5. Astrua e 56' 2'34"; 6. Kubler a 2' I Bobet a 3'24"; 8. Ko-! blet a 3'4l"; 9. Brasola E. (.Ma-,lia bianca) a 5'26"; 10. Kossi a 7'22"; 11. Fornara a 7'37"; 12. l'edroni a 7'43"; 13. Zampini a 8'41"; 14. Pezzi a 9'17"; 15. Giudici a 10'5"; 25. Banali a 19'37"; 28. Bevilacqua a 20'5"; 39. Soldani a 31'29". ] ' '. \ ', 1 dissze Menon batte Pasotti nella volata di Roma. (Telefoto).