Teheran ha respinto la nota di Londra

Teheran ha respinto la nota di Londra Teheran ha respinto la nota di Londra Richiesta l'immediata cessione degli impianti della Compagnia del petrolio - Organizzata una grande manifestazione antinglese - Accuse all'America d'illecita interferenza (Nostro servizio particolare)ao a Teheran, 21 maggio. Il Governo dell'Iran ha chiesto ufficialmente alla Angio-lranian Oli Company di designare i propri rappresentanti per l'applicazione dell'art. 2 della legge per la nazionalizzazione dell' industria petrolifera iraniana, riguardante la liquidazione della Società e cioè l'immediata cessione di tutti gli impianti. Finora 1' Anglo-lranian non ha risposto. La richiesta è contenuta in una nota pervenuta alla Anglo-lranian OH Company da parte d£lGovern.o_di Teheran con la quale sì respinge l'offerta della Compagnia per un arbitrato. La nota è stata trasmessa a Londra e non è da escludere la possibilità per la Anglo-lranian di ricorrere alla Corte internazionale dell'Aja dato che la Compagnia considera illegale !a nazionalizzazione delle concessioni. Con questo nuovo gesto il Governo persiano ha praticamente respinto l'offerta britannica di inviare una missione incaricata di comporre la vertenza sulla nazionalizzazione dei petroli. Nello stesso tempo il Go verno di Teheran, che attraversa una delle 3ue periodiche crisi finanziarie, ha compiuto un passo ufficioso presso la direzione della Anglo-lranian, tramite gli istituti bancari governativi, chiedendo che ven ga ripreso il pagamento delle percentuali mensili di 2 milioni di sterline, che la Compagnia aveva sospeso il mese scorso in considerazione dell'incertezza della situazione. Si prevede inoltre imminente una protesta del Governo di Londra contro la decisione delle autorità iraniane di iscrivere un numero sempre crescente di sudditi britannici nella lista dei cosiddetti « indesiderabili ». Benché la Anglo-lranian si mantenga assai reticente al riguardo, non si ignora che un vivo senso di inquietudine serpeggia fra i membri della colonia britannica che vede diventare sempre più malsicura la sua situazione nel paese. Si segnala infatti che va giornalmente aumentando il numero dei tecnici britannici che rassegnano le proprie dimissioni e si a a n a n n a è r e a l e e o n, e ime lno e di accingono " a lasciare la Persia unitamente alle loro famiglie. Radio Teheran ha intanto annunciato che la commissione pianificatrice del Parlamento ha deciso di chiamare otto esperti stranieri con l'incarico di iniziare immediatamente l'esplorazione e l'eventuale sfruttamento di giacimenti petroliferi situati in regioni non comprese nelle concessioni delV Anglo-lranian. I capi religiosi mussulmani della Persia hanno esortato la popolazione della capitale- a partecipare a una grande dimostrazione indetta per domani in occasione dell'anniversario della nascita dei do dici Profeti dell'Islam per « esprimere il loro odio contro le interferenze che violano la nostra indipendenza ». Dalla dimostrazione si potrà avere un'idea abbastanza precisa circa la temperatura politica delle masse persiane. Promotore della manifestazione è il Mullah mussulmano Ayatullah Syed Kashan, l'uomo che ha minacciato di di chiarare la guerra santa se l'Inghilterra si opporrà alla volontà del popolo persiano. Un proclama di Kashan incita i mussulmani ad « esprimere il loro odio contro le interferenze che violano la nostra indipendenza e anche contro la minacciosa dichiarazione ufficiale del governo americano sulla questione del petrolio ». A questo proposito il ministro degli Affari Esteri iraniano ha pubblicato un'ampia risposta alla dichiarazione del Dipartimento di Stato americano in cui si accusa l'America di illecita « interferenza negli affari interni dell'Iran ».

Persone citate: Profeti, Syed