Un'altra Bellentani di Francesco Argenta

Un'altra Bellentani B AL DEL ITTO AL OIUDIZIO Un'altra Bellentani II drammatico caso avrebbe potuto cader nell'oblìo - Dopo il responso dei periti ci sarà, invece, il processo - E, intanto, la protagonista declina paurosamente: da due anni è in ** guerra fredda,, contro se stessa; è precipitata di peso, ha perduto ogni fede... (Dal nostro Inviato spedale) Mirano, 19 maggio. Si può parlare del «caso» Bellentanit Se ne può parlare sema preconcetti, senza fariseismi, fuori di ogni tirannìa sent<mentale, d'ogni asservimento all'una od all'altra tesi: con umanità e schiettezza, ora che tutto è noto; l'indagine giudiziaria è conchiusa: sulla vicenda e gli attori è stata fatta pienamente la luce? Ignaro ed illuso Allorché la cronaca si impossessò, famelica, della vicenda, un'ombra cupa ed equivoca sembrava incombere sulla protagonista: era il dubbio ■— ipotesi congettura o sospetto, chiamatela come volete — che la reiasione intercorsa tra Pia Bellentani e l'industriale Carlo Sacchi .(ricchissmo, e per il fatto, appunto, della sua smisurata ricchezza, implacabile e spavaldo nella trama delle proprie avventure) aves se uno sfondo pratico, di natura economica. Quando Carlo Bacchi si abbattè al suolo nel salone di Villa d'Bste, folgorato dal proiettile partito dalla pistola che Pia Béllen tani nascondeva sotto la cappa di ermellino, Ada Sacchi, la sorella della vittima, apo strofa crudelmente il marito della sparatrice. — Tu che sapevi della relazione di tua moglie con mio fratello non hai fatto nulla per impedirla... E' perchè ne avevi convenienza... — Sei pazza! — protestò, ferito e sconvolto dall'obbro briosa accusa, U conte Lamberto Bellentani. — lo non ne sapevo nulla... Non ne sapeva nulla davvero: l'indagine lo ha dimostrato. Egli era ignaro di tutto, come lo sono di solito i mar-ti traditi, i mariti infelici. Ed è ignaro, ancor oggi, di molte cose; ignaro ed illuso. Al funzionar.o di polizia che gli aveva accennato, dopo il delitto, alla realtà della tresca, egli aveva ribattuto con poche pa role, annichilito ed incredulo, strabuzzando gli occhi. Poscia, come per troncare ogni discussione su un tema tanto affliggente, aveva soggiunto, con impeto: « ...è la madre delle mie bambine ». Ora, dicono quelli che lo oonoscono, il conte Bellentani ha una sola ansia: poter perdonare alla ma dre delle sue bambine. E spera che il processo — andamento risultanze epilogo — possano dargliene il modo. Ma se l'indagine ha distrutto la ipotesi di una connivenza da parte del Bellentani, ha smen tito del pari il sospetto che la relazione avesse un fondo economico. Le condizioni dei Bellentani erano eccellenti, tali da con sentire ia dorata vita che essi facevano. Ei'.a aveva avuto in dote, quando era andata sposa nel 1938, due milioni in contanti e aue palazzi a Pescara; lui, ricco proprietario terriero, aveva rapidamente consolidato e dilatato le sue proprietà nella bassa padana, allorché, conseguita la laurea in legge a Torino, aveva as sunto l'amm nistrazione dei beni familiari. E si era rivelato un amministratore sagace, provetto: su questo non esistono voci discordi. Prati camente, dal Sacchi la Bellen tani non ebbe nulla, salvo un minuscolo dono, un'icona sacra, che egli porse un giorno all'amante per riscattare la sua fama di cinico e di irreligioso, per darsi l'aria d'uomo sensibili e contrito dopo un atroce affronto che non s'era peritato ai infliggerle. Due sventure! N ent'altro, dunque: nessun interesse materiale al fondo della vicenda e, invece, per parte del Sacchi, quel suo frenetico impulso di ipersen sitale, quel suo monoideismo torbido e limaccioso che lo conduceva a non avere requie nei suoi assalti amoros non conoscere ostacoli nella sequela delle sue avventure, per parte della Bellettani, sua volta, la passione, soltan to; la nuda e folle passione. Ora, si sa che cos'è la passione e dove la passione conduce. Passione e follìa, diceva Ribot, mi paiono ricavate, tagliate dalla stessa stoffa, e voleva sottolineare il fondo patologico che la passione, nella grande maggioranza dei casi, presenta. Ma Pierre Ja net era più esplicito: « La passion proprement dite, reesemble tout à fait à une folie ausai bien dona sa origine que dans son développement et son mécanisme». lcdmvcabbmdztsmcicltcgqclectbzsasldtssdeBetnesmassd i e e i n n o a o n a n o r o o o e a e. e. ae o e, ei a ee e et Se esistessero ancora le vecchie e vituperate giurie, dove dieci versone tratte dal popolo giudicavano, soprattutto, col buon senso e col cuore, nessun dubbio esisterebbe sulla sorte che potrebbe toccare alla Bellentani. Ella sarebbe assolta: assolta trionfalmente come avvenne per la Tiepolo, per Cifariello e tanti altri. È non è da dire 'che questi verdetti fossero illogici, assurdi. demeriti della giuria popolare, tanto conclamati al tempo del fascismo, sono ancora da dimostrare. Borei, che non era un semplice od un retrivo, intravedeva nell'atteggiamento del giury una provvida fattiva spinta volta a fare evolvere il diritto malgrado l'assurda staticità e la cristallizzazione dei codici. Benonchè, nel caso di Pia Bellentani vi ha ben altro. La passione da cui è andata arsa che le ha armato, infine, la mano, era consunstanziatu ad un fatto morboso che i periti hanno messo nitidamente in risalto. E, così, probabilmente, era anche per l'ipersessualismo del Sacchi, per quella rapinosa passione sessuate onde era tormentato e squassato e che l'ha fatto andare così prematuramente e drammaticamente alla morte. Due sventure, ad essere schietti: un comune tragico e fatale destino! Pia Bellentani, dicono i periti, è venuta al mondo con un gravame ereditario di intensità ed estensione eccezionali: di esso prendono vita e sono riconoscibili in lei tre radicali psicopatici coesistenti: l'isterico, lo psicastenico, il distimico, cosicché ella si presenta come uno psicotipo particolarmente complesso, in cui le ansie e le crisi angosciose si accompagnano e si'awicendano agli siati depressivi, con un processo di successione e di aggravamento che offre tutti i caratteri di una vera e propria psicosi melancolica. In tanto ella ha potuto cedere alla seduzione del Bacchi ed intessere con lui i rapporti che hanno avuto il drammatico epilogò che si conosce, in quanto la sua abituale personalità psicopatica si è venuta modellando sulla base di uno stato pBieosico definito e concreto. Tutti i suoi precedenti, la sua vita ante-atta, indicano che ella possedeva un profondo attaccamento alle norme morali comuni. Be ella è scivolata, è giunta all'adulterio, ciò è dovuto esclusivamente alla alterazioni psichiche morbose ohe sono in lei riscontra bili, con tvtto il corteo delle manifestazioni che ne discendono: deHrii, errori di giudi zio, idee fisse a contenuto me taflsicoed a carattere ossessivo, esacerbantesi periodicamente, in coincidenza di ri correnti attacchi depressivi inframmezzati da impulsi suicidi, eco., eco. « Necessaria e fatale » Ed i periti, dimostrando che la passione amorosa contratta, dalla Bellentani per il Bacchi, pur favorita da contingenze di tempi e di luogo, nacque nel quadro delle sue psi dcsgdzidpgdcddtulatalainsnAblaccssasllIbsDbVfsliscaspctlomptddamdebrsèccptsl, acopatie, di cui assunse tutta Fla' Sintomatologia, come da effetto a causa, han concluso che l'atto compiuto dalla contessa, la notte del 16 settembre 1848, è stato una derivazione necessaria e fatala del suo complesso morboso: ella ai trovava, a cagione di questo complesso morboso, in tale stato di infermità di mente da escludere la capacità di intenderà e di volere. Bulla base di questo responso della scienza lo scioglimento giuridico della vicenda dovrebbe essere logico ed ovvio: Pia Bellentani dovrebbe andare esente da pena ed il magistrato dovrebbe ordinarne l'internamento in una casa di cura e di custodia per il tempo prescritto dal codice (dieci anni) ma riducibile, nella pratica, al periodo della pericolosità sociale che il soggetto pre senta. Benonchè in Italia si ha un debole per le parate, anche per le parate giudiziarie. E la Bellentani, come appare ormai certo, sarà rinviata dalla Sezione di accusa di Milano alle Assise. Avremo il processo, con tutto il clamore cui un simile processo è capace di dar luogo; la folla che tu multua, il presidente che scampanella e minaccia di far sgombrare l'aula dai carabinieri, il P. M. che si butte in nome del diritto, riluttante ad inchinarsi ed a sposarsi alla scienza... Contro il responso dei periti è insorto, infatti, il P. O. Giudice. Gli accertamen ti peritali erano stati ordinati d'ufficio e sono stati condotti da due psichiatri di incontestata capacità. Il prof. Filip po Saporito ha sessant'anni di attività dietro di sè: un'atti vita illuminata di apostolo e di scienziato. A lui ed al professore Preda, il P. O. nm provera di essere andati ultra patita, di aver dato all'indagine uno sviluppo inusitato (la fartela in cui sono consacrati risultati degli accertamenti si compone di sette fascicoli: 80(> pagine, in totale); di avere invaso il campo di indagine che, a termine di legge, è di competenza specifica del magistrato; di avere sospinto la ricerca in un campo o una sfera inammissibile; il carattere e la personalità della vittima del reato; di avere, infine, ceduto, alla pietà, alla compassione... E' la vecchia questione che si ripresenta. Il magistrato accedo all'istanza di accertamenti peritali e poi contesta il fondamento del responso quando questo reaponso contrasta con la sua tesi. Maxwell, che pure era un magistrato, segnalava il fenomeno già tant'anni or sono: < / magistrati accusano gli psichiatri di vedere pazzi dappertutto: essi hanno la pretesa singolare di discernere i pazzi dai sani... ». Oh! non sono forse i giudici i periti dei periti t Ma, lasciando da parte questa questione che è, allo stato staaEddsfsdpq delle cose, insolubile, è certo che Pia Bellentani possa essere tradotta in Assise, sia in grado — fisicamente, s'intende — di presentarsi al giudizio f «Il complesso morboso della Bellentani — dicono i periti — continua con progressivo aggravamento, sia dal lato organico, in forma di consunzione, che espone la donna a pericolo di morte, sia dal lato psichico, che riveste tuttora i caratteri della melancolia ansiosa, dominata da taedium vitae ». La diagnosi è paurosa, ma la drammaticità della realtà è incomparabilmente più intensa. Pia Bellentani è internata nel manicomio giudiziario di Aversa da circa due anni. Orbene, in questo frattempo, ella ha dichiarato e condotto, con estrema decisione, una crudele guerra fredda contro se stessa, studiandosi di mascherarla con femminei ed abili sotterfugi. Ha ridotto la sua alimentazione a propor¬ zd?lllllllllilllllllllllllllllllllllllllllllllllllillllllllllll zioni irrisorie, quanto basta, cioè, a suo giudizio, per eludere l'adozione dell'alimentazione forzata; ha resistito, im- ?'avida e tenace, ai trattameni curativi, indifferente ai moniti che le sono amorevolmente rivolti. Il suo peso si è ridotto del SO per cento: pesa, oggi, 48 kg.: certi fenomeni biologici si sono in lei u. stati ed i medici non sanno dire quando potranno riatti varsi; ma in lei si è spenta, anche, la fede, che era, in antico, un ausilio ed un conforto per lei. A Si, anni, davanti a questa tragica alternativa che è adombrata dalla diagnosi clinica — tabe o paralisi progressiva f — ella dichiara: « Tiro avanti per sadismo » e, falliti e sventati i suoi tentativi di suicidio, aggiunge: « Quando mi troverò a quattr'occhi con Dio gli chiederò perchè mi ha fatto venire al mondo senza darmi uno scopo alla vita». Francesco Argenta (NmaCNqm2smamtilbtacdadlongctllllllllllllllllllliiiiiiillllllllllllllllllllimillllllllllll

Luoghi citati: Aversa, Italia, Milano, Mirano, Pescara, Torino