Esclusa la pena di morte

Esclusa la pena di morte LA PARTE CIVILE AL PROCESSO DI MELUN Esclusa la pena di morte Le accuse dell' avv. Floriot alla polizia ■ Il P. 6. ha chiesto una "sanzione esemplare,, senza però precisarla (Nostro servizio speciale) Parigi, 16 maggio. La Parte Civile ha parlato oggi al processo di Melun per bocca dell'avv. Floriot, che è stato particolarmente severo, pur precisando che il suo cliente, padre della vittima, non intenoie esercitare una qualsiasi vendetta, e non sarebbe stato nemmeno Parte Civile se non si fosse accorto che l'istruttoria, almeno in un primo tempo, tentava di discolpare uno dei colpevoli e di presentare la vittima sotto un aspetto equivoco. Il signor Guyader chiede quindi nulla più di un franco simbolico di danni e interessi per l'assassinio del figlio. L'avvocato ha detto che l'inchiesta è stata falsata ed ha cominciato col dimostrare che le ritrattazioni di alcuni testi quando sono venuti alla sbarra corrispondono ad altrettante menzogne per cancellare le verità dette durante l'istruttoria, verità che li mettevano in una luce poco bella. Poi ha attaccato di fironte gli imputati, comprendendo nella sua offensiva anche la minorenne Nicole. « Si dice: sono dei giovani, ed è vero; ma sono dei giovani che hanno ucciso. Non bisogna dimenticarlo. E sanno difendersi benissimo. Quando Panconi discolpa il suo compagno Petit non è per spirito cavalleresco, bensì per scartare la tesi della preme¬ ditazione, della quale ha paura. Conosco molti adulti che agiscono con minore lucidità. Dal canto suo Petit ha adottato il vecchio principio di non confessare mai. Non sono quindi dei ragazzi, sono dei criminali il cui atteggiamento è estremamente inquietante. I tre imputati sono abilissimi e nel loro sistema di difesa si scorge la maturità di spirito di un adulto ». Dopo questo episodio, che Panconi e Petit hanno ascoltato rannicchiati nella loro gabbia, l'avvocato ha attaccato la polizia e dimostrato come l'inchiesta venne falsata. Egli ha ricordato che gli ispettori non informarono subito il signor Guyader di quanto era accaduto al figlio c impedirono cosi che il padre potesse raccogliere la confessione che la vittima non volle fare alla polizia. Se il Petit, di cui Alain Guyader aveva fatto il nome, non fosse stato figlio di un ispettore, le cose sarebbero andate diversamente. I tre giovani sarebbero stati arrestati subito e interrogati subito separatamente, e dopo un'ora tutti avrebbero confessato. Invece gli ispettori avvertirono il loro collega Petit, il quale interrogò il figlio a parte e da solo. Poi cercarono di dare all'inchiesta un indirizzo sbagliato, presentando il delitto come dettato dalla passione, e intanto il nome di Petit scompariva dalla procedura come se non avesse avuto nulla a che fare nella faccenda. Ciononostante non fu possibile non interrogare anche Bernard Petit, perchè altri lo portarono in ballo, e poiché bisognava giustificare la sua presenza nel bosco della Malnoue il giorno dell'assassinio, venne truccato il processo verbale della polizia aggiungendovi, dopo che esso era già stato redatto, che la mamma del giovane lo aveva mandato a fare una visita alla villa che la famiglia possedeva nella zona, E l'avvocato ha continuato..sì, su un tono aspro, fornen- do precisazioni e appoggiando le proprie argomentazioni sul-"chia e sui documenti, per dimostrare che Petit è colpevole quanto Panconi, o per lo meno complice nel delitto, che aveva contribuito a preparare e per il quale aveva fornito la rivoltella rubata al padre, insegnando anche al compagno come doveva fare per servirsene. Maitre Floriot esclude d'altra parte l'ipotesi del delitto passionale e della legittima difesa: < Ogni volta che si vuole giustificare un atto inammissibile si parla di passione ». E rivolto a Panconi: « Quando si colpisce alle spalle, quando si dà un colpo alla testa col calcio della rivoltella, come si può parlare di lotta? Guyader è stato ucciso da un traditore e lei ha parlato di legittima difesa soltanto per tentare di sottrarsi alla pena che si merita. Una sola ipotesi è possibile: il delitto a scopo di furto ». E rivolto ai giurati: «Questi uomini mentiscono. Voi avete indovinato perche Panconi confessa l'assassinio, il colpo al capo e la fuga dopo il delitto. Ma non confessa il resto: perchè questo deve essere spaventoso. Ed è l'idea di rubare a Guyader 500 milioni di franchi mediante un furto in casa della sua pretesa amante ». Il Procuratore Generale, che ]^v^ Mo? h« »SSit° n?,V^ ' ?*v;nS°J*$' h,aa ^sÌ0Hnuor l _..p ."fr""*^310.' .llnu tandosi tuttavia a chieder iuna sanzione esemplare, senz-'i precisarla. Appare dunque escluso che i due imputati vengano condannati a morte, come la legge permetterebbe. Domani parleranno i due avvocati della difesa; quello di Petit sosterrà che il suo cliente ha prestato soltanto l'arma del delitto per imprudenza e senza sapere a cosa dovesse servire e chiederà il proscioglimento; quello di Panconi sosterrà la tesi del dramma della passione e chiederà ugualmente il proscioglimento. I giurati decideranno probabilmente una pena severa ma che dia ai due giovani la possibilità della redenzione, m.

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