La piccola Nicole ricorda il bacio che fu all'origine del dramma

La piccola Nicole ricorda il bacio che fu all'origine del dramma SEDUTA EMOZIONANTE AL PROCESSO DI MELUN La piccola Nicole ricorda il bacio che fu all'origine del dramma L'assassino grida al padre dell'ucciso: "Mi perdoni,, e scoppia in singhiozzi, ma la parola del perdono non giunge - Anche Nicole piange l a (Nostro servizio speciale) Parigi, 15 maggio. La deposizione di Nicole I..., la minorenne di cui è proibito scrivere il nome che tutti conoscono, non ha portato la luce nell'aula della Corte d'Assise di Melun, il cui ingresso era proibito stamane ai fotografi e alla folla, per evitare il ripetersi della curiosità malsana che già si manifestò nei riguardi della ragazza durante l'istruttoria: non è per essa che Panconi afferma di avere ucciso il compagno di scuola Guyader ? Con un filo di voce... L'aula era quasi vuota quando la ragazzina è avanzata alla sbarra dei testimoni. Era vestita con un tailleur nero che metteva in risalto le sue forme snelle, il collo fine e lungo, la testolina bruna. Pallida ed evidentemente commossa, Nicole si è presentata alla sbarra a passetti rapidi e al tempo stesso indecisi, ed Lha lanciato uno sguardo verso la gabbia degli imputati. Claude Panconi, che di solito sta seduto e si tiene il capo fra le mani, si era appoggiato al parapetto e guardava avidamente, con gli occhi neri che parevano bruciare di febbre, colei che fu il suo primo ed unico amore. Essa non è più, oggi, la sedicenne dalla faccia grassoccia di bambola, ma è una donna quasi fatta, ed abbastanza bella. Si è appoggiata con le mani alla sbarra e, chinando il corpo un po' in avanti, ha chiesto al Presidente, con un filo di voce nella quale si sentivano le lacrime represse: « Come devo cominciare? ». Con una certa commozione essa ha ricordato i suoi rapporti con i compagni di scuola: voleva bene a Panconi ed anche a Guyader, ma non nello stesso modo. Ha riconosciuto che un pomeriggio del novembre del 1948, mentre si trovava al cinematografo seduta fra Panconi e Guyader, quest'ultimo approfittò dell'oscurità per darle un bacio sulla bocca, ed essa lo lasciò fare. Aveva poco più di quindici anni. All'uscita Panconi le fece amari rimproveri. L'imputato, che non pianse quando il Presidente gli disse che può essere condannato a morte, al ricordo di quel bacio, che, forse, è all'origine del dramma, si è messo a singhiozzare. Per quasi cinque minuti si sono viste le sue spalle come scosse da un fremito convulso. n o Travestita da monaca Il Presidente si sforza di interrogare Nicole con il maggiore tatto possibile, e ci riesce benissimo. Essa ha raccontato i progetti che tutti gli amici avevano fatto per fuggire nella regione delle Causses in caso di invasione sovietica, ed ha precisato: « Fu Alain a lanciare l'idea poiché aveva saputo da un generale russo incontrato all'ambasciata americana che i sovietici stavano per invaderci ». Nicole ha aggiunto che durante la fuga essa doveva essere travestita da monaca, ed ha avuto questa frase stupefacente di ingenuità: «Sei russi fossero arrivati non ci avrebbero presi alla sprovvista ». Il bello è -che anche la madre di Nicole, prendeva guei progetti sul serio: « Se andate nelle Causses vengo con voi », disse alla figlia. Questa ha negato tuttavia di avere estorto ad Alain la lettera con la quale egli le annunciava la sua partenza per il Canada e che pareva destinata a disorientare la polizia sulla scomparsa de! giovane. Ha affermato Nicole che Alain le diede quella lettera affinchè la mostrasse ai genitori, che non vedevano di buon occhio l'amicizia dei due ragazzi, per far credere che egli era partito. Cosi avrebbero potuto continuare ad incontrarsi di nascosto, senza destare sospetto nè incorrere in rimproveri. Essa non credeva però che il suo compagno possedesse 500 milioni di Franchi, come si vantava: « Non ci potevo credere, ha detto, perchè alle volte Alain mi chiedeva cinquanta franchi in prestito per prendere il metrò ». Tuttavia Nicole si prestava al gioco ed alla finzione, e di ciò ha fornito la spiegazione: «Era molto di-1 * ,~ ,->;,-, ,Ii t- -1 I vertente. Più divertente che stare in casa a fare i compiti di scuola ». Ha negato però di avere detto al Panconi, il giorno dell'assassinio: « Allora, è proprio per me che lo ammazzi ? ». E poiché maitre Floriot, avvocato della parte civile, le ha fatto osservare che Panconi lo dichiarò durante l'istruttoria, questi si è alzato di scatto gridando rivolto ai giurati: «Mentii- Quel giorno non sapevo ciò che dicevo. Ero caduto ginocchioni dinanzi al signor Guyader, che mi appoggiò le mani sulle spalle e credetti mi avesse perdonato ». Girandosi verso il padre della vittima e tenendosi con le mani al parapetto e con il busto in avanti, l'assassino ha chiesto nuovamente perdono: « Mi perdoni, mi perdoni, la supplico, mi perdoni! » Il signor Guyader, visibilmente commosso, è rimasto muto. E Panconi si è gettato a sedere, singhiozzando. Anche Nicole è scoppiata in lacrime ed è stata costretta a sedersi. «Lei ha recitato bene» L'avv. Floriot ha ripreso quasi subito l'interrogatorio, ma la ragazza ha saputo eludere le domande imbarazzanti, mettendosi a piangere oppure, quando era messa in presenza a dichiarazioni già fatte durante l'istruttoria, pretendendo di avere subito certe pressioni. Alla fine, rinunciando a proseguire l'interrogatorio, l'avvocato le ha detto: « Lei ha, oggi, recitato molto bene la sua parte! », Non si sa se Nicole sia stata sincera e non è certo dalla sua deposizione che sorgerà tutta la luce sul dramma del bosco di Malnoue. Nel pomeriggio hanno testimoniato la signora Illy, madre di Nicole, e poi quella di Bernard Petit: ognuna delle due donne ha difeso energicamente la propria crea tura per scolparla. Un prete è venuto poco dopo a dire che Claude Panconi è sempre stato, fin da piccolo, un buon ragazzo ed è una « vittima del secolo»; lo stesso ha detto au Bernard Petit un amico della famiglia; infine ha parlato il nonno dell'assassino per ricordare le responsabilità del padre di esso: « Suo padre, mio figlio, fu un cattivo padre ed abbandonò la famiglia; ma il rdsdvI■ IIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIilllllllllMIIIIIIIIIIMIIIIIII mio nipotino, Claude, è un t _i i.:..: _- buon ragazzo: abbiate pietà di lui » Le testimonianze importanti sono finite ed il processo volge alla fine. Ma ì veri motivi del delitto non appaiono ancora chiaramente. m

Luoghi citati: Canada, Parigi