Responsabilità della polizia

Responsabilità della polizia GRAVE SEDUTA ili PROCESSO DI MELUN Responsabilità della polizia e a II tentativo dell'ispettore Petit di salvare il figlio - La famiglia del Gayader non fu avvertita - Il giovane poteva essere salvato - Una illecita perquisizione (Nostro servigio speciale) Parigi, 11 maggio. Il processo di Claude Panconi e Bernard Petit, i giovani assassini di Alalne Guyader che rispondono del loro delitto dinanzi alla Corte d'Assise di Melun, avvolge un altro processo: quello della polizia, che in questa faccenda si sarebbe comportata piuttosto male. Ed ecco come. Alle 17,15 del 10 novembre 1949, un brav'uomo passò su un piccolo camion in un bosco di Malnoue e raccolse Alaine Guyader, ferito, sul ciglio della strada. Al primo caffè che incontrò sul percorso si fermò e di li telefonò alla polizia, che mandò poco dopo il segretario del commissariato di Lagny. Questi, tale Ligier, interrogò il ferito, il quale avrebbe affermato che era solo nnl bosco, ma di avere un appuntamento con Bernard Petit. Alaine Guyader pregò poi d'informare ì suoi genitori, ma il Ligier telefonò invece al padre di Bernard Petit, suo collega. Al presidente della Corte, che si è indignato di ciò, egli ha risposto: « Non ho telefonato al signor Guyader perchè ero soltanto un anello della catena e il regolamento non roJ costringeva a farlo». E il presidente: « Non ho mai saputo che esista un regolamento che impedisce a un poliziotto di essere umano». La verità, secondo maitre Cloriot, avvocato della Parte Civile, è che la polizia ha fat- to di tutto per evitare di met tere in causa Bernard Petit, fi glio di un suo ispettore, tra scurando perfino di chiamare 1 Immediatamente un medico o iiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiimiimimiiiiiiiiiiiimi di trasportare d'urgenza il ferito all'ospedale. Alaine Guyader vi giunse soltanto un'ora e tre quarti dopo che la polizia era stata avvertita del delitto e vi mori dopo mezz'ora. Se fosse stato operato immediatamente, probabilmente si sarebbe salvato. E questo ritardo, ha detto anche l'aw. Gautrat, è un delitto. Inoltre il processo verbale redatto dalla polizia il 10 dicembre è sospetto, perchè ad esso sarebbe stata aggiunta una coda, scritta l'indomani dall'ispettore principale Petit, per creare un alibi al figlio. E rivolgendosi all'ispettore Mangeot, citato come teste, il cui atteggiamento durante l'istruttoria provocò il suo trasferimento in seguito a denuncia contro di lui presentata dal signor Guyader, padre della vittima, maitre Cloriot esclama: « Senta. Io non faccio il processo della polizia, nè quello dell'ispettore Petit, che ha avuto una reazione naturale, cercando di salvare il figlio, e non faccio nemmeno il processo dei suoi colleghi, che lo hanno aiutato; ma devo constatare che sin dall'inizio è stato fatto il silenzio su tutto ciò che poteva essere a carico di Bernard Petit L'inchiesta è stata falsificata». Tuttavìa l'ispettore Mangeot ha insistito nell'affermare che la personalità di Alaine Guyader appariva molto losca. L'ispettore Petit, messo in causa nel modo che sì è detto, ha dichiarato dal canto suo che la polizia è stata calunniata, e si è difeso dall'accusa di voler tentare ad ogni costo dì sottrarre il figlio alla giustizia. Ha dovuto ammettere però che quando Panconi gli confessò il delitto, egli lo condusse immediatamente al commissariato insieme al figlio e a un altro compagno di scuola che era con loro. Ma poi ricondusse il figlio a casa per farlo mangiare tranquillamente, e naturalmente per parlare tranquillamente con lui. Interrogato come il ragazzo avesse potuto prendere una delle'sue rivoltelle, il poliziotto ha risposto: « Gli avevo formalmente proibito di toccarle e credevo che mi avrebbe obbedito. Non potevo chiudere in una cassaforte le armi di cui mi dovevo servire professionalmente ». L'ispettore, che durante la deposizione aveva fatto sforzi visibili per mantenersi calmo, è scoppiato in lacrime nelle braccia della moglie quando è tornato a sedersi. Il pover'uomo destava compassione. Dopo di lui, un altro ispettore di polizia, Potelle, ha tentato di giustificare il proprio atteggiamento. Egli fece una g;rquislzione illegale in casa uyader, disse alla madre di Alaine che suo figlio era « una canaglia », sequestrò, prendendolo per un distintivo nazionalsocialista, una spilla pubblicitaria di una compagnia di assicurazione e poi indagò persino all'ambasciata americana per rendersi conto 'se era vero che Alaine avesse sottratto dei documenti, come il ragazzo si era vantato con alcuni amici. L'ispettore ha adottato un atteggiamento tale, che il presidente è stato costretto a richiamarlo al rispetto verso la Corte. il segretario della polizìa di Vaires e il commissario di polizia Renaud, tentano a loro van volta di spiegare perchè non avvertirono immediatamente la famiglia Guyader che Alaine era moribondo, fatto che impedi al padre di raccogliere almeno le ultime confidenze del figlilo. Il segretario del commissariato di Lagny, di cui abbiamo parlato sopra, aveva scaricato su di loro la responsabilità della mancata comunicazione e essi hanno scaricato reciprocamente l'uno sull'altro la stessa responsabilità. E maitre Cloriot ha osservato: « Insomma, 1 servizi locali dicono che spettava alla brigata mobile avvertire la famiglia e la brigata mobile dice che spettava ai servizi locali. La ragione di tutto ciò è molto chiara ». L'interrogatorio dei poliziotti non è ancora finito. m

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