L'ombra della ghigliottina sui due giovani assassini

L'ombra della ghigliottina sui due giovani assassini M Mm PRO CESSO ai M E Im U K L'ombra della ghigliottina sui due giovani assassini (Nostro servizio particolare) Parigi, 7 maggio. H processo dei giovani Claude Panconi e Bernard Petit, assassini del compagno di scuola Alain Guyader, è cominciato oggi alla Corte d'Assise di Melun, dinanzi ad una aula particolarmente affollata, troppo esigua per poter accogliere, oltre ad un numeroso pubblico, parecchie decine di giornalisti e fotografi, e molti invitati di marca, avvocati, magistrati, scrittori e belle donne che hanno tenuto ad assistere a questa udienza come ad una « prima » teatrale. Melun, piccola città ad una trentina di chilometri da Pa ',:„; x _+f,.a„„„tX Hf ' Dn°? '«$U" tale processo ed il normale servizio d'ordine, rafforzato da una ventina di soldati, è inca pace di disciplinare tutta quel mi mnmmimi mimili m la gente. Persino i giurati hanno difficoltà di aprirsi un passaggio per potersi recare ai propril posti. Entrando nell'aula si scorgono immediatamente, vestiti di nero, 1 genitori della vittima, seduti al banco della Parte Civile, accanto all'avv. René Floriot, mentre la madre di Panconi, vestita ugualmente a lutto, è seduta In prima fila, sui banchi degli « invitati », accanto all'Ispettore di polizia Petit, padre dell'altro imputato. Nicole, la ragazza di cui erano Innamorati Alain Guyader e Claude Panconi, e per la quale il secondo è diventato assassino, sopprimendo il rivale, è assente. Essa ha soltanto 19 anni (ne aveva poco più di 16 all'epoca del delitto) e sarà giudicata a parte, dal Tribunale per minorenni. Il suo avvocato, Maitre Lachaud, che è nell'aula come osservatore, ha detto che essa verrà soltanto 11 giorno che dovrà presentarsi alla sbarra dei testimoni. Quando i due imputati entrano, inquadrati da quattro robusti gendarmi, la signora Panconi scoppia in lacrime, mentre il suo vicino si alza per vedere meglio. C'è, nel suo sguardo, un non so che di disperato e di tragico. L'ispettore Petit aveva tentato con ogni mezzo di evitare al figlio di essere incolpato, commettendo anche irregolarità con la complicità di alcuni colleghi, che sono stati puniti. Gli imputati non hanno il coraggio di guardare l'aula e tutta quella gente che si è mossa per loro. Essi tengono ostinatamente 11 capo basso. Panconi, magro, bruno, con gli occhiali e due labbra spesse, quelle labbra che gli davano un complesso d'inferiorità perchè si credeva brutto, è invece un ragazzo come tanti altri; Petit è biondo e più grasso, con due occhietti piccini che gli danno un'aria di ipocrita. Fra la gente circola la voce che Panconi hi trascorso la giornata di ieri pregando per la sua vittima, dopo avere assistito alla Messa e parlato con il cappellano, che si è affezionato a lui e lo sostiene In questa prova. L'atto di accusa è letto dal cancelliere con voce monotona, e si capisce subito che chi l'ha redatto ha voluto essere duro con gli imputati, insistendo sulla loro premeditazione nell'assassinio del compagno. I due giovani ascoltano, affranti sul loro banco, e la faccia del Panconi diventa di un pallore estremo quando il Presidente dichiara: « Da tutto ciò risulta che slete entrambi passibili della pena di morte ». Richiesto se avesse da fare una dichiarazione, egli ha risposto: « Ho molte cose' da dire. E' vero che ho tirato su Alain, ma è falso che le case si siano svolte com'è detto sulla carta che è stata letta. Mi pento del mio atto e ne prendo l'intera responsabilità. Nè Nicole nè Bernard potevano sapere che avrei sparato su Guyader. Il fatto si è prodotto nel corso di una lite. Guyader mi aveva detto che avrebbe violentata Nicole, io ebbi paura e sparai, e ciò è il mio grande rimorso, ma fu un gesto impulsivo ». La stessa tesi sostiene subito dopo l'avvocato di Panconi, maitre Gautrat, che per far rivivere l'ambiente molto strano nel quale si muovevano la vittima ed i suoi avversari Insiste abilmente sulle menzogne del Guyader, che si faceva passare per avventuriero, bandito, seduttore agli occhi dei compagni, inducendoli a crearsi anch'essi un personaggio falso all'altezza del suo, e tutta quella finzione ognuno la recitò fino alla tragica fine, come un attore sul palcoscenico. Sostiene l'avvocato che durante la loro passeggiata nel bosco il Panconi rivelò al Guyader il suo amore per Nicole, supplicandolo di lasciare tranquilla la ragazza. Ma Alain continuò a dire che l'avrebbe rapita, la avrebbe portata con sè nel Canada, e violentata e strangolata se avesse voluto resistere. Panconi, che da qualche tempo non era più padrone dei propri nervi, ebbe un sentimento di rivolta che non fu capace di dominare, e sparò. L'avvocato tenta cosi di ottenere che l'atto di accusa sia modificato e che il gesto del Panconi venga considerato non come un assassinio premeditato, bensì come un atto di violenza che aveva provocato la morte senza intenzione di darla. Ma la Corte ha respinta questa tesi dopo due soli minuti di deliberazione. m.

Luoghi citati: Canada, Parigi