Wilson esamina a Parigi le difficoltà delle industrie

Wilson esamina a Parigi le difficoltà delle industrie Ti A MOBILITAZIONE ECONOMICA Wilson esamina a Parigi le difficoltà delle industrie A Palazzo Rosa si attendono "novità positive,, alla ripresa dei lavori i o l m o r i o i n e 8 a a e o a o u o- (Dal nostro corrispondente) Parigi, 30 aprile. Due soli oratori hanno parlato nelle due ore circa che ha occupato l'odierna seduta al Palazzo Rosa. Parodi, che presiedeva, ha fatto una sorta di riepilogo dello stato dei lavori, mettendo in evidenza i punti su cui i quattro sostituti sono d'accordo e quelli su cui permane il disaccordo. Vacanza a Palazzo Rosa Egli ha rilevato l'atteggiamento negativo mantenuto dalla delegazione sovietica che sembra irrigidirsi maggiormente ad ogni sforzo di conciliazione degli Occidentali. Tale atteggiamento Ha deluso questi più che mai nella scorsettimana. Le nostre concessioni, ha avvertito Parodi, non debbono essere interpretate come segno di debolezza, ma unicamente dal nostro desiderio di arrivare ad un accordo. Negli ambienti francesi si vuol trovare nelle parole di Parodi qualcosa di promettente, che, a dire il vero, non risulta evidente dal contesto. Ad ogni modo, se davvero le dichiarazioni di oggi sono una prefazione a qualche novità positiva, lo sapremo dopo il 1« maggio. I quattro sostituti infatti, dopo una replica di Gromyko che ha ritrattato contro gli Occidentali l'accusa di irrigidirsi sulle loro posizioni quando si tratta di questioni di sostanza, si sono trovati una volta tanto facilmente d'accordo per celebrare la giornata di domani facendo vacanza. Più importanti delle discussioni del Palazzo Rosa sono in questo momento altri colloqui incominciati a Parigi con molto minor rumore, e cioè quelli per cui è venuto in Europa il signor Wilson, il cosiddetto dittatore dell'industria americana, ovvero, secondo il suo biglietto da visita ufficiale, il direttore della mobilitazione economica degli Stati Uniti. Il suo viaggio è stato provocato dal generale Eisenhower. Questi, buon conoscitore degli uomini in gea! nere e del vecchio continente a- in particolare, ebbe a dichiae rare fin .dai primi tempi della ìsua missione in Europa che ! 11111 ■ 11111 : k iiiiiiniiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiili bisognava considerare con una certa pazienza l'attività degli alleati atlantici. Egli infatti si rendeva ben conto che la vecchia Europa, con le ferite della guerra appena rimarginate ed in pieno travaglio sociale, non può gareggiare con il Nuovo Mondo e con la spettacolosa intensità e prontezza del suo sforzo industriale. Non sembra che se ne siano resi ugualmente conto i dirigenti americani rimasti in patria. Ora Wilson avrà contatti diretti con i dirigenti dei principali Paesi industriali che stanno di qua dall'Atlantico e potrà così farsi un'idea precisa delle difficoltà che qui insorgono a rallentare la mobilitazione industriale bellica. L'Europa è molto più povera dell'America e non può dare un impulso eccezionale alla produzione destinata al riarmo senza compromettere la ricostruzione e l'equilibrio economico e sociale, nel quale gli Stati Uniti (vedi Piano Marshall) hanno giustamente ravvisato da tempo una difesa dell'Occidente non meno importante della difesa militare. Uno sforzo industriale concomitante sui due fronti è consentito dalle forze vitali dell'America, non cosi da quelle dell'Europa. La nuda cronaca delle giornate di Wilson mostra chiaramente l'importanza e l'orientamento della sua missione, sebbene si ignorino i particolari delle conversazioni da lui svolte. Giunto a Parigi nel pomeriggio di sabato, egli ha conferito lungamente la domenica con Eisenhower e col suo stato maggiore. Stamane sono incominciati i colloqui ufficiali. Assistito dal generalissimo, nella sede parigina del suo comando, Wilson si è incontrato con i ministri francesi della guerra e delle finanze. Nel pomeriggio nuovi colloqui con Milton Katz, amministratore del Piano Marshall, e con altri funzionari americani dell'E.C.A. Per domani sono in programma ulteriori conversazioni tra Wilson e alcuni ministri francesi. Quindi egli partirà per Londra dove deve incontrare personaggi dell'organizzazione atlantica e membri del governo britannico. Dopo la recentissima «crisi Bevan che è risuonata come un campanello d'allarme, è superfluo insistere sulla particolare importanza di questi ultimi annunciati incontri. Lo stato degli armamenti Wilson, nel corso di una conferenza stampa, ha affermato che l'America continuerà ad inviare armi, materiali bellici e macchinari all'Europa e che sei miliardi e mezzo di dollari sono stati stanziati per tali spedizioni; i macchinari, egli ha detto « dovranno essere usati dalle nazioni amiche per la produzione di altri armamenti ». « Io so — egli ha detto — che i nostri alleati terranno adeguatamente presente il pericolo di una inflazione e lotteranno insieme a noi contro questo nemico ». Wilson ha poi detto che nelle spedizioni attualmente :n corso e da effettuarsi prossimamente sono inclusi 3500 cairi armati e autoblinde, 750 aerei 100 navi e piccole unità navali e 3000 pezzi di artiglieria di grosso calibro oltre ad armi più leggere e milioni di munizioni di vario calibro. Egli ha dichiarato inoltre che la produzione mensile di matei ìali militari negli Stati Uniti ha raggiunto i due miliard. di dollari e che la produzione siderurgica americana, la quale nel primo trimestre del 1951 ha raggiunto i 27 milioni di tonnellate, supera i nove milioni di tonnellate mensili, fatto nuovo nella storia degli Stati Uniti. Per quanto riguarda il riarmo dei paesi fumatari del patto Atlantico, Wilson ha sotto lineato che, aggiungendosi a quello compiuto dagli Stati Uniti, « questo sforzo renderà l'Europa invulnerabile da og.T. attacco e le darà la sicurezza necessaria per preservate ia propria cultura ed elevare il proprio livello di vita ». 1. e. a e Wilson, il capo dell'economia degli Stati Uniti iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiii

Persone citate: Economica Wilson, Eisenhower, Gromyko, Milton Katz, Parodi