Le atrocità nella Cina rossa blisetimn

Le atrocità nella Cina rossa blisetimn Le atrocità nella Cina rossa blisetimn "Autobiografia di un regime,, è definita dal Manchester Guardian la documentazione delle repressioni comuniste trasmesse da Radio • Pechino {Nostro servizio speciale) Londra, 27 aprile. A distanza di poche settimane da un primo articolo sullo stesso argomento, il quotidiano liberale britannico Manche ster Guardian pubblica oggi per la seconda volta, unlmpassionante e quasi incredibile documentazione sulla marea di atrocità e di violenze che sta inondando la Cina co munista. « Autobiografia di un regime », definiisce il Manche ster Guardian questa docu mentazione, riferendosi al fat to eh a essa non proviene da archivi inglesi o americani, bensì dalla sola voce di Radio Pechino che, invece di celare queste spietate brutalità, le rende note, gloriandosens, a tutto il mondo, attraverso le sue trasmissioni in lingue asiatiche ed europee. La folla che giudica I motivi per cui il Manchester Guardian si dedica, con tanta solerzia, alla pubblicazione di qu3sto materiale, non sono certo propagandistici: non vi è giornale che più del soconPdcocfotigctarSttu1 asedtactdtvcsa m„« Lì, s n „&t. *i\»SSTSSSSS9^£^fliersi il regime da loro preerito e abbia sostenuto, in decine di articoli, la necessità di riconoscere nella Cina la nuova grande potenza asiatica da dover trattare su piano di completa parità. Ciò che suscita l'ira di questo giornale liberale è l'esecuzione, gelida e spietata, di questi « delitti contro l'umanità » e l'opera di pervertimento che il regime svolge sulle menti dei cittadini per renderli, non solo inermi spettatori, ma anóhe compartecipi di qujste brutalità. Il Manchester Guardian inizia col dire che lo slogan nazionale ora di attualità in Cina è: « L'umanità nei confronti dei controrivoluzionari equivale a brutalità nei confronti del popolo ». Questo slogan viene ripetuto all'infinito durante i grandi « processi collettivi » che sono divenuti una caratteristica della nuova Cina. A Nanchino, ad esempio, si è; svolto di recente un processo contro un gruppo di persone,! imputate di attività anti-go-j ! vernative, nel quale le funzioni di accusatore erano state! devolute a ben tremila perso-1 ne, il cui compito era quello di, sporgere, per ore e ore, una denuncia dietro l'altra: il processo venne trasmesso per ra-j dio e — secondo quanto afferma remittente comunista — fu psf > --.,1-»---^—ii— iI^°|^oto«0jnila perso, ai ?e: *2* accusati vl era un maestro di scuola per bambl ni ciechi e mutL Nella città di Wuhan, le cose llllllllllllllllllllllllllllllUllllllillllllllllllllllllllll sono state fatte su scala ancor più vasta: diecimila persona hanno svolto le funzioni di Pubblico Ministero in un gran, de processo pubblico, reso ancor più interessante dal fatto che quattromila persone telefonarono durante i dibattimenti ai rappresentanti della magistratura per inviare le loro congratulazioni e per sollecitare una sentenza « nell'interesse del popolo ». Nella città di Tsinan, nello Shantung, la procedura è stata ancora più rapida. Innanzitutto i comunisti arrestarono un nucleo di antirivoluzionari, 1 quali vennaro posti di fronte a una Corte d'accusa composta da seimila persone. Di qui essi furono portati subito dopo di fronte ad un Tribunale Militare ove vennero assoggettati a un secondo processo. Ma anche in sede di Tribunale Mili tare erano presenti centinaia di estranei, i quali ad un certo punto richiesero, a gran voce, la condanna a morte dei controrivoluzionari. E i magistrati non rifiutarono. A questo punto il Afancfte- \»ter Guardian mette in rilievo ^la Radi0 di Pechino non si preoccupa nemmeno più di tra smettere il numero esatto dei fucilati: essa usa ormai quasi il n i i i 111 i i ir? 11 11 f i j11 [ 111 ! [ 111 p 1111 < 11111111 sempre questa diplomatica espressione: «Numerosi con trorivoluzionari sono stati eliminati ». Dalle poche cifre a disposizione, si può però dedurre che i soli arresti ammontano a parecchie migliaia. Denunciata la madre Radio Pechino ■— continua poi il giornale — non si accontenta di segnalare queste condanne, ma trasmette anche, con grande tripudio, incredibili denunce formulate da comunisti contro altre persone. Nella città di Chunking una studentessa ha richiesto ad esempio la fucilazione di sua madre per avere sabotato il movimento patriottico studen tesco, e a Tsinsn un'operaia ha chiesto al partito di fucilare suo zio per averla costretta (e qui citiamo le parole di Radio Pechino) « a diminuire la produzione in fabbrica ». Il Manchester Guardian conclude la sua analisi con queste parole: « Ciò che è interessan te è che tutti questi episodi non vengono segnalati dai nemici di Pechino, bensì dai comunisti stessi ». m. c. 11 f 11 m 11111111 ■ ì i i ( r 1111:111111 [ 111111 r 111111111 r 111 m