Tutti gli imputati negano ogni partecipazione ai fatti

Tutti gli imputati negano ogni partecipazione ai fatti Il processo per gli incidenti di Savona Tutti gli imputati negano ogni partecipazione ai fatti Cuneo, 26 aprile. Si è Iniziato stamane dinanzi alla nostra Corte d'Assise, presieduta dall'aw. Manfredini, il processo qui rinviato per legittima suspicione relativo ai gravi fatti avvenuti a Savona il 21 marzo '50 durante uno sciopero proclamato per i luttuosi avvenimenti di Centella. Quel giorno verso le 9.30 tre jeep della Celere erano intervenute per disperdere i dimostranti che si erano portati dinnanzi ai principali istituti scolastici allo scopo di impedire lo svolgimento delle lezioni. Ne nacque un tafferuglio durante, il quale vennero lanciati contro gli agenti sassi, mattoni e altri corpi contundenti. Le forze di polizia per non essere sopraffatte fecero uso di gas lacrimogeni e sfollagente e spararono alcuni colpi di moschetto. Un altro autocarro di agenti inviato di rinforzo subiva la stessa corte e rimaneva immobilizzato. Fortunatamente non si ebbero a lamentare nè vittime nè feriti gravi, ma 16 agenti dovettero farsi medicare all'ospedale di Savona per contusioni varie e cosi pure diversi scioperanti, mentre tre automezzi venivano incendiati. La questura di Savona denunciava a. quella Procura 34 dimostranti dei quali 25 vennero alcuni giorni dopo tratti in arresto in seguito a mandato di cattura, mentre 9 furono deferiti a piede libero. La sezione istruttoria della Corte d'Appello di Genova, nell'udienza del 10 novembre '50. esaminava la posizione di ogni singolo imputato e per 22 di essi dichiarò che potevano ritenersi accertale le responsabilità, mentre ne assolveva altri 12 taluni con formula piena altri con formula dubitativa. La Corte di Cassazione con ordinanza dell'I febbraio '51 rinviava a giudizio della Corte d'Assise di Cuneo i 22 responsabili. Nella gabbia degli imputati siedono stamane 14 individui detenuti da oltre 13 mesi e che devono rispondere di violenza, resistenza agli agenti, lesioni agli stessi, deterioramento di oggetti di armamento ed equipaggiamento. Essi sono: Paletta Remo cigino dei due deputati comunisti, Albarello Bruno, Barbino Giovanni, Colombo Angelo e Colombo Ma¬ I rio, Oarlevarino Giovanni, Graziani Armando, Gatti Francesco, Marchetti Fortunato, Panico Giuseppe, Persia Roberto, Bertolino Aldo e Allasia Cesare, Alfredo Masazza. Un imputato è assente perchè degente all'ospedale civile per grave Imalattia. Sono pure imputate e siedono vicino alla gabbia altre 7 persone: Chiara e Rosa Piccato, che dovranno rispondere di violenza a pubblico ufficiale, Felice Cetti, Elvira Angella, Nicolò Pira, Teresa Canepa, Battista Negrini che dovranno rispondere di oltraggio ad agenti di P. S. In apertura di udienza colpo di scena per la costituzione del latitante Giorgio r retem che è stato introdotto nella gabbia. Ha quindi inizio l'interrogatorio degli imputati; tutti negano la partecipazione ai fatti. Nel pomeriggio viene sentito il sindacalista Pirani al quale i dimostranti dopo averlo perquisito e presagli la pistola fecero subire violenze. Conclude dichiarando di riconoscere il Gatti e il Preteni. Vengono pure sentiti diciotto agenti di P. S. parti lese: due di essi riconoscono gli imputati Barbarino e Cetti. L'udienza è quindi rinviata a domattina alle 9 per l'escussione di 108 testi di cui 45 a carico e il rimanente a difesa.

Luoghi citati: Genova, Savona