Salari e assistenza

Salari e assistenza Salari e assistenza Per il giorno successivo è in programma la visita alla fabbrica di macchine utensili « Proletario Rosso ». Vi arriviamo infatti verso le undici e siamo accolti dal direttore e dal segretario del sindacato di fabbrica. E' una fabbrica costruita nel 1913 ed ampliata successivamente; sembra che vi siano occupati, ma non si riesce a capire oon precisione, diecimila operai. Gli ingressi della fabbrica non sono vigilati da portieri, ma da gendarmi in divisa, che controllano le entrate, le uscite e la puntualità degli operai. Entriamo dunque nella fabbrica e incominciamo a girare per i reparti fermandoci soprattutto presso i tornitori. Vi sono operai di tutte le età, numerose donne e parecchi ragazzi. Sulle colonne che reggono il tetto dei capannoni sono appese fotografie diei membri del Politbuneau del PC (b.) dell'URSS: numerose quelle di Stalin, ancor più numerose quelle di Beria che sembra guardare con un gelido sorriso, gli operai. Gli iscritti al partito Le macchine sono moderne e gli operai le sanno usare bene; il lavoro si svolge in silenzio. Il fatto che gli operai e le operaie non indossino nè tute nè camici, ma i normali vestiti spessi con sciarpe al collo, provoca qualche osservazione sulla probabile frequenza degli Infortuni. P. mi informa che, quando un operaio rimane infortunato, viene arrestato il caporeparto. Gli faccio notare che questi sistemi coercitivi non possono dare buoni risultati perchè la prevenzione degli infortuni deve aver luogo con dispositivi di sicurezza nelle macchine pericolose, con un apposito abbigliamento dell'operaio e con tutti gli altri accorgimenti in uso già da molti anni nei nostri Paesi. L'armeno Giorgio ci dice che gli operai guadagnano molto e possono acquistare in breve tempo apparecchi per televisione. Incominciamo dunque ad interrogare qualcuno sul suo salario: un tornitore 1500 rubli al mese, un limatore 1000 rubli, un fresatore 1200 rubli. (N.d.R. Ricordiamo che il valore di acquisto di un rublo, come già scrisse l'autore, equivale a 30 lire). Interroghiamo allora a caso gli operai che incontriamo nei reparti: il salario medio è di 1000 rubli, oscillando in genere tra gli 800 e i 1200. Passiamo ad interrogare le donne: il loro salario oscilla attorno agli 800 rubli. L'armeno Giorgio non è troppo soddisfatto della risposta e ci presenta un vecchietto « la cui famiglia dispone di 5000 rubli al mese ». H vecchietto precisa che i 5000 rubli rappresentano i-I salario suo, di due figli e di una figlia. Arriviamo quindi al ragazzi dagli undici al quindici anni che stanno lavorando in tutti i reparti: sapere quanto guadagnino è difficile perchè ci viene risposto che sono al¬ lievi delle scuole professionali. Finalmente la signora Abramova si decide a tradurre e cosi veniamo a conoscere il loro salario: 200 rubli al mese. Passiamo quindi a visitare la mensa della fabbrica, dove ci offrono the e pasticcini e dove ci riceve la responsabile politica del Partito per la fabbrica. E' una donna alta, magra e dii aspetto severo. Le chiediamo la percentuale di iscritti al Partito. Risponde « il 10% »: le chiediamo di vedere la sede del Partito nella fabbrica, risponde che non c'è. Risulterà poi che il PC (b) ha un numero di iscritti limitato, che l'appartenenza al partito spesso non è resa pubblica, che vi sono poche sedi, che non usano distintivi e bandiere di partito, che questo ha più le caratteristiche di una polizia che di un partito. Dalla mensa passiamo ai servizi sanitari. Ci accoglie nel suo studio il capo servizio; gli chiedo, e l'armeno Giorgio traduce come può o come vuole, quanti infortuni si verificano nella fabbrica, quante giornate lavorative si perdono per malattie ed altre notizie sulle condizioni sanitarie dei lavoratori. Mi risponde che non ha 1 registri e non ricorda. La C.-C. gli chiede la durata del periodo di riposo delle operaie gravide prima e dopo il parto ed egli informa « un mese prima ed uno dopo ». i Come sono fortunate », commenta la signora C. che non sa come in Italia il periodo di riposo sia di 3 mesi prima e 3 mesi dopo il parto. Non chiedo più nulla perchè mi pare che il medico o l'interprete o tutti e due non vogliano rispondere e preferisco seguire il sanitario che mi mostra i numerosi e ben attrezzati ambulatori attraverso i quali egli e i suoi collaboratori, 23 medici, assicurano l'assistenza sanitaria al personale della fabbrica ed agli abitanti del distretto in cui sorge l'officina. Ci mostra anche un ristorante dietetico che serve agli operai ed agli abitanti del quartiere che debbono seguire un parti colare regime alimentare. Lasciamo quindi la fabbrica per raggiungere un asilo nido che si trova nelle vicinanze. Sento C. che sta discutendo con D. perchè non ha potuto vedere i giornali murali con le critiche ai dirigenti come aveva letto nelle riviste sovietiche giunte in Italia. L'asilo è sistemato in un-edificio di mattoni rossi ad un piano in cui sono raccolti, durante la giornata, i bambini che non sono ancora in età scolastica; i più piccini al piano terreno, i più grandi al piano superiore. I bambini, ben nutriti, sem bra ci stiano aspettando. Vediamo prima 1 più piccoli che sono raccolti attorno alla maestra che racconta loro una fiaba. Quando 1» fiaba è terminata una bambina avanza verso di noi e dice alcune parole che V interprete traduce: « Grande Stalin non ti conosco ma t'amo ». Solo allora mi accorgo che su una parete vi è un grande ritratto di Stalin in divisa militare. La maestra

Persone citate: Abramova, Beria, Salari, Stalin

Luoghi citati: Italia, Urss