La giornata a Tokio

La giornata a Tokio La giornata a Tokio Impressioni nella capitale nipponica Costernazione tra la "vecchia guardia,, n a e i u (Nostro sernisio speciale) Tokio, 11 aprile. Il generale Mac Arthur, dopo avere ricevuto comunicazione del suo esonero, ha trasferito tutti i suoi poteri al capo di Stato Maggiore. Dopo una conferenza di tre ore con i suoi più stretti collaboratori, l'exsupremo comandante alleato in Estremo Oriente, ha lasciato la sede del Quartier Generale per trasferirsi nella propria residenza privata, presso l'ambasciata americana di Tokio. Un portavoce del Quartier Generale ha spiegato successivamente che l'ordine di Truman aveva decorrenza immediata e che dal momento in cui esso è stato trasmesso al generale Mac Arthur questi aveva perduto ogni potere. Le funzioni di comando sono state pertanto assunte interinalmente dall'ufficiale più elevato in grado gen. Donley Hlckey. Quando stasera ha lasciato il Quartier Generale, Mac Arthur aveva un aspetto serio, grave. Ha salutato la guardia d'onore schierata sulla porta poi, salito sulla sua lussuosa « Limousine » nera, e passando per le vie bagnate dalla pioggia, si è recato nella sua abitazione. La gente lo guardava incuriosita e silenziosa. In città molti deplorano la sorte toccata ali'«eroe del Pacifico». L'Imperatore Hirohito ha dichiarato di essere rimasto profondamente colpito ed ad' dolorato. Negli ambienti poli tlci della capitale si rende so prattutto oggi omaggio alla figura, del generale Mac Arthur per l'opera da lui compiuta in Giappone. Il segretario del par tito liberale Eishaku Sato ha dichiarato che il popolo giapponese si rammarica che il generale si allontani prima della conclusione del trattato di pace od ha aggiunto che la sua partenza non porterà alcun mutamento nella politica del Governo. Il segretario del partito socialista Inejiro Asanuma ha dichiarato dal canto suo che l'allontanamento del gene rale costituisce il riflesso di un peggioramento della situazione mondiale ed ha espresso la sua gratitudine « per tutto ciò che il generale ha fatto per democratizzare il Giappone e stabilizzare la vita del popolo». Le reazioni che si registrano oggi negli ambienti militari americani di Tokio sono quanto mai amare. Nelle alte sfere del Gran Quartiere Generale si continua ad osservare un assoluto e costernato riserbo. Gli ufficiali superiori che da diversi anni sMsScostitui- scono la « vecchia guardia » di Mac Arthur riescono appena a stento a trattenere le lacrime. Si prevede che il gen. Ridgway si circonderà di un nuovo Stato Maggiore. Il generale Sir Horace Robertson, comandante in capo delle forze del Commonwealth britannico in Estremo Oriente, ha diramato una dichiarazione nella quale ringrazia il generale Mac Arthur per i grandi servizi resi in un cinquantennio al suo Paese e, nel corso degli ultimi dieci anni, al Commonwealth ed in special modo, all'Australia. Nel rendere omaggio al nuovo comandante in capo alleato, Robertson esprime quindi la speranza che la cooperazione fra Stati Uniti e Commonwealth possa continuare anche in avvenire. A Pusan, nella Corea del Sud, sono stati affissi dei manifesti recanti la notizia del cambio avvenuto al Comando supremo. Immediatamente intorno ad essi si sono raccolti folti gruppi di persone, dalla cui espressione si è potuto comprendere la viva sorpresa. Il Ministro per la Difesa della Corea meridionale Sihn Sun ha subito convocato una conferenza. Un alto funzionario del Governo sudista ha dichiarato: « Noi veramente non sappiamo che cosa dire. Il generale Mac Arthur è stato il nostro grande amico e lo rimpiangiamo vivamente... ». Del suo successore, Ridgway, relegato in un lembo di terra in un Comando avanzato in « qualche parte della Corea », non si hanno ancora notizie.