Si onora Ferdinando Neri alla presenza di Einaudi di Ferdinando Neri
Si onora Ferdinando Neri alla presenza di Einaudi Si onora Ferdinando Neri alla presenza di Einaudi Una cerimonia semplice, com-j movente, si è svolta ieri pomeriggio a Torino in onore del professor Ferdinando Neri che ha lasciato di recente la cattedra universitaria per limiti dì età: alla cerimonia è intervenuto il Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Oratore, in questa intima riunione, fu Franco Antonicelli; che parlò familiarmente, in tono piano e caldo; non era un discorso, il suo, ma un trepido, amoroso saluto a persona cara. Attorno, in piedi, addossate agli scaffali zeppi di libri, erano cinquanta o sessanta persone che seguivano, con affettuoso e compiaciuto interesse, le sue parole. L'oratore di quando in quando, accennava, con un breve gesto della mano, innanzi a sè: e là, dov'egli accennava, erano fissi tutti gli sguardi. In un angolo, accanto ad una finestra — attraverso cui s'intravvedeva la facciata di una casa e, in alto, un lembo di cielo — era seduto il festeggiato, 11 professor Neri: vicino a lui sorrideva il Presidente Einaudi, giunto poco prima con la consorte Donna Ida. Antonicelli parlava a nome degli antichi allievi del prof. Neri. Disse che, in occasione del distacco definitivo dell'Ulti stre maestro dalla cattedra universitaria, tenuta per lun ghi anni, gloriosamente, gli scolari di un tempo, assieme i 1111111111:11 i 111111111 [ 1111111111111 m u 11 ; 11111.11 all'Associazione Italo-francese, intendevano consegnargli quale devoto omaggio, un volume, « Letteratura e leggende », contenente alcuni suoi Importanti scritti, sparsi in opuscoli e ri viste di cultura, oggi pressoché introvabili (e il libro, bianco e nitido, faceva spicco sul tappeto nero di un tavolo). Ma prima di procedere alla consegna dell'opera, Franco Antonicelli espresse al prof. Neri la reverente stima dei convenuti. E con garbo tratteggiò la singolare figura del maestro, profondissimo studioso e lucido, avvincente scrittore: come studioso aveva scoperto e portato alla luce tesori di letteratura ignorati o dimenticati — leggende arcane, fascinose, piene di risonanze magiche e di ammaestramenti morali; versi sepolti nell'oblio, isolati o mutili, belli e sconvolgenti al pari di laceri stendardi —; e come scrittore aveva sempre saputo disciplinare, chiarire sottilmente questa materia erudita, talvolta complessa, non di rado insoluta, e trarne, invece che aridi postulati soltanto fini a se stessi, note squillanti di umanità e di poesia: soprattutto di poesia — alta, lieve, pura, dai riflessi iridescenti come le ali di una farfalla. Il prof. Neri ascoltava in atteggiamento affabile e sereno, con le mani posate sui braccioli della poltrona: l'oratore prosegui rilevando la strada percorsa con tanta genialità dal maestro e ricordò opere e insegnamenti e l'attività instancabile, prodigiosa (Ferdinando Neri diffuse la sua scienza in forma immediata, rivolgendosi ad un pubblico più vasto, quando si dedicò anche al giornalismo: e La Stampa, da anni, ha l'onore e l'orgoglio di annoverarlo tra 1 suoi più illustri e dotti e autorevoli col laboratori; molti dei suoi articoli restarono memorabili per l'austerità della sostanza e la bellezza della forma). Infine l'ing. Chevalley, presi dente dell'Associazione italofrancese, avanzò e tese il volume: pronunciò una frase o due, affettuosamente, fraternamente e lo consegnò al prof. Neri Vi fu un lungo, cordiale applauso e i convenuti si affollarono attorno al maestro per stringergli la mano: primo fu Luigi Einaudi che, legato al mondo culturale torinese, non dimentico dei suoi antichi colleghi, aveva voluto presenziare alla cerimonia. E dopo Einaudi, professori dell'università, membri dell'Accademia delle scienze, letterati, autorità consolari, editori, giornalisti vollero dire a Ferdinando Neri — che salutava con fare semplice, modesto, appena commosso in volto, serrando 11 libro bianco, 11 suo libro sul petto — tutta la loro simpatia, tutta la loro ammirazione. V ex generale delle S.S. Erich von Bachczelewski che forni a Goering la fialetta di veleno, nascosta nel pezzo di sapone che si vede in basso. (Telefoto)
Luoghi citati: Torino
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