Fugge dalla madre piangente e si suicida in una forra

Fugge dalla madre piangente e si suicida in una forra IL DRAMMA DI UNA RAGAZZA SICILIANA Fugge dalla madre piangente e si suicida in una forra Aveva partecipato nel 1948 al concorso per l'elezione di "Miss Sicilia,, - L'abbandono della casa natale e l'agonia sotto un mandorlo Palermo, 27 marzo. Viva Impressione ha destato in Sicilia la triste odissea della giovane Lia Vaccaro, una bella ragazza ventenne di San Biagio Platani (Agrigento), la quale nel 1948 aveva partecipato al concorso per l'elezione di < Miss Sicilia > e, pur non essendo riuscita a classificarsi, era stata particolarmente ammirata per la sua avvenenza e la sua calda bellezza tipicamente siciliana. Tormentata da un dramma intimo, la glovanetta, che apparteneva ad una agiata famiglia di agricoltori, aveva abbandonato la tranquilla ed operosa casa paterna per fuggire verso un tragico destino, sorda alle angosciose implorazioni materne ed ai saggi consigli dei suoi mezzadri, presso i quali si era rifugiata In un pruno tempo e dal quali fuggi non appena senti la voce rotta dai singhiozzi della madre, che si era recata dal paese alla cascina distante sei chilometri per un estremo tentativo di dissuadere la figliola dal proposito suicida. La macabra scoperta è stata fatta da un contadino In «Valle di Fondi», una forra poco distante da San Biagio Pia tasi. Subito informati, carabinieri e guardie campestri si recavano sul luogo e rinveni vano il cadavere della ragazza accanto al quale erano una borsetta, dei giornali illustrati ed una pistola di quelle da si¬ gnora, tutta incrostata di madreperla. Dalla perizia è risultato che l'infelice giovane si era sparata un colpo all'addome che la rese cadavere dopo qualche ora di straziante agonia. Prima di uccidersi, la Vaccaro aveva scritto, come già aveva fatto quando aveva abbandonato la casa paterna, un altro biglietto, con il quale Informava la madre di essersi tolta la vita per dispiaceri intimi, escludendo ogni responsabilità da parte di terzi. Nessuna luce per quanto riguarda il movente del suicidio. La giovane era, naturalmente, molto bella, di quella particolare bellezza bruna che è tipica delle ragazze del Sud. Molti giovani, non solo di San Biagio, la corteggiavano, e fra essi qualche grosso «partito »; ma non sembra ohe Lia avesse ceduto alla corte di qualcuno. Conduceva una vita tranquilla, troppo grigia per lei, che apri la salata delle bellezze di Taormina al concorso del 1948, con una ghirlanda di rose sul costume da bagno succinto fra gli applausi di un pubblico entusiasta. Fu una parentesi: Lia tomo a casa, non ebbe «scritture » cinematografiche, l'affetto borghese dei suoi la opprimeva, la mente, sconvolta, era portata ora al dramma, che si è concluso fra l'angoscia infinita dei familiari ed i tormenti indicibili della stessa protagonista; essa infatti, pri¬ va di soccorso, è morta dis aanguata sotto un mandorlo in fiore, dove ora la pietà dei contadini ha piantato una rustica croce.

Persone citate: Lia Vaccaro, Miss Sicilia, Vaccaro

Luoghi citati: Agrigento, Palermo, San Biagio, San Biagio Platani, Sicilia, Taormina