L'automobile in Russia
L'automobile in Russia L'automobile in Russia Il cittadino sovietico può acquistare vetture da turismo • Ma è quasi impossibile viaggiare per il pessimo stato delle strade - Una "panne,, in aperta campagna è un mezzo disastro (Nostro servizio particolare) Parigi, 23 marzo. Si sa che In Russia esistono tre grandi fabbriche di automobili: a Mosca, a Gorki, e a Yaroslav. Quella della capitale produce le famose auto per turismo ZÌ3-101 (a sei posti) e ZÌ8-110 (a sette posti) sulle quali circolano gli alti funzionari sovietici. Queste tre lettere Z.I.S. significano Zavod Imeni Stalino, cioè fabbrica Stalin. A Gorki (già NijniNovgorod) si costruiscono vetture più piccole, conosciute sotto il nome di Podieba (Vittoria) e Moskvitch (la Moscovita). Da qualche tempo queste ultime hanno fatto la loro comparsa nei Saloni stranieri specialmente a Stoccolma e a Bruxelles. Secondo le ultime informazioni, la produzione complessiva dell'U.R.S.S. nel '50 avrebbe raggiunto la cifra di 500 mila automobili. E* evidentemente molto per questo Paese di cui l'industria automobilistica ha origini assai recente (risalgono al 1924) ma è pochissimo in rapporto agli .abitanti della Russia. La Francia, che ha una popolazione pari a un quinto di quella sovietica, ha fabbricato l'anno scorso 360 mila veicoli. Non parliamo poi degli Stati Uniti che hanno toccato nel '50 il primato di 8 milioni... I cittadini russi comprano auto per turiamo 7 E' certo che negli ultimi due anni il loro tenore di vita è sensibilmente migliorato e che va aumentando la schiera di coloro che (intellettuali, operai e kolkoalànl) hanno realizzato economie sufficienti per l'acquisto di una macchina. La stampa cita ogni tanto 1 nomi di dirigenti di kolkos e di minatori del bacino del Donez che arrivano a guadagnare 4 o 5 mila rubli al mese. Un anno fa, le Isvestia (26 gennaio '50) parlando della prosperità dei minatori di Tchistlakovo, annuncia-ano che sei di questi avevano comprato l'automobile. La vendita delle vetture aumenta dunque * nelHJ.R.S.S. Ma il felice proprietario di una macchina va incontro a t o molti guai. La rete stradale sovietica è ancora poco sviluppata e per più di sei mesi all'anno è praticamente impossibile viaggiare a causa della neve e del fango. Inoltre, 11 numero delle rimesse e dei posti di rifornimento è assolutamente insufficiente, anche nella stessa capitale. Fare riparare il motore, procurarsi un pezzo di ricambio costituisce un vero problema. Molto recentemente, il 10 gennaio, al potevano leggere a questo proposito le lamentele del corrispondente delle Isvestia a Stalino. Bisogna tener presente che Stalino è una grande città industriale del bacino del Donez con una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti. Il giornalista ricordava che la vendita delle automobili era considerevole In quella zona: « L'anno scorso — diceva l'articolista — l'Autotraktorosbyt di Stalino ha venduto a minatori, metallurgici e kolkosianl 511 Pobieda e 1029 Moskvitch. Sfortunatamente — continuava — per il servizio dei trasporti automob,listici di utilizzazione individuale (sic) non si faceva assolutamente nulla nella provincia. I proprietari di vetture e di motocicli si lamentavano, e con ragione, perchè nessuno si prendeva cura di loro ». La realtà è che in questo grande centro di Stalino non v'è nemmeno un'officina di riparazioni che sia provvista della macchina vulcanizzatri ce. Ed è la stessa cosa in tut te le regioni: nessuna città ha posti di assistenza tecnica. I comitati esecutivi sia dei soviet regionali che di quelli locali non cercano di migliorare la situazione. E Stalino non rappresenta affatto un'eccezione. Anche a Mosca gli au tomobilisti incontrano serie difficoltà per far riparare le proprie macchine o semplicemente per trovare posto in una rimessa. In genere, fare un viaggio in auto attraverso l'U.R.S.S. è una impresa molto rischiosa se uno ai allontana dalle poche autostrade e da quelle asfaltate; quando si ha una panne in aperta campagna è un mezzo disastro. André Pierre (Copyright de «Le Monde, e. de « La Stampa ■ per l'Italia).
Persone citate: André Pierre, Stalin
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