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I carabinieri hanno trovato ubriaco l'assassino del contadino di Cuorgnè
I carabinieri hanno trovato ubriaco l'assassino del contadino di Cuorgnè I carabinieri hanno trovato ubriaco l'assassino del contadino di Cuorgnè Egli ha confessato di avere ucciso per procurarsi il denaro da dare al futuro suocero che gli aveva venduto una vacca • Era deciso di ammazzare, a scopo di rapina, chiunque avesse Incontrato La vittima: Domenico OtonettoI Carabinieri di Cuorgnè hanno assicurata alla Giustizia, con una operazione la cui rapidità, ha pochi precedenti, l'assassino dell'agricoltore Domenico Otonetto. Alle 9 di giovedì l'infelice veniva abbattuto a colpi di martello vibratigli con furia pazza dal ventiquattrenne Giacomo Gianola: esattamente 1S ore dopo l'Arma arrestava l'omicida e lo sottoponeva a stringente interrogatorio, al termine del quale lo sciagurato crollava eotto il peso delle contestazioni e confessava ampiameni?. Come £ slato pubblicalo Ieri su c Ktampa Pera» 11 Gianola, dopo avpr consumato 11 crimine ed es-111111 Hll MI 11! I 11 ii 1111 IMI II 1111111111111 11 • [11 MI sersi appropriato del portafoglio della vittima (contenente una somma modesta: 1700 lire) si diede alla fuga e raggiunse la propria casa, una baita aggrappata alle pendici dei monti, in cui abita insieme con la madre. Qui si cambiò rapidamente gli abiti insanguinati e. senza una sola parola, sì allontanò verso Oolleretto C'astelnuovo. La giornata del Gianola — l'ultima trascorsa in libertà — è addirittura paradossale, e fa sospettare seriamente sulla lucidità mentale del giovane. Dopo avere vagato in preda ad allucinazione, e forse ai rimorsi, per lunghe ore, incontrò un conoscente. Subilo gli propose di accompagnarlo a Cuorgnè, a bere una bottiglia di vino. L'altro accettò di buon grado. Entrarono in una osteria e consumarono alcuni litri, apendendo 890 lire. Si fece notte: verso le 24 i due uscirono dal locale e, malfermi sulle gambe attraversarono la piazza principale del paese, a 600 metri dalla caserma del carabinieri. In quell'istante, guidati dal ten. Vettore e dal maresciallo Cepellini, varie pattuglie di militi battevano instancabilmente la montagna, disponevano «trappole» e posti di blocco. Un'altra squadra intanto perlustrava la città: e fu quella che incontrò gli ubbriachi. Subito la fisionomia del Gianola colpi i carabinieri, i quali, arma in pugno, fermarono i due. L'assassl- no, Ingenuamente, tentò di scoiparsi prima ancora che gli fosse contestato il delitto. — Io non c'entro. Oggi sono stato a Caste!lamonte e non so niente di niente... In caserma il fuoco di fila del le domande lo sgomentò. Negò con la disperazione di un barn bino, cercò giustificazioni, atte nuanti: infine confessò. Il Gianola sì era appostato in frazione Forchette poco prima dell'alba: aveva bisogno di quattrini, per saldare un debito contratto con 11 padre della sua fi' danzata. «Il primo che passa fa. rà le spese... » pensava, mentre stringeva in pugno un grosso e pesante martello da minatore. Passò II contadino Odonetto: e fu la sua vittima. Dopo averlo derubato lo perquisì e fuggi con la certezza di non essere stato veduto. Invece — come è noto ben tre persone lo avevano scorto, e le loro testimonianze vai sero ad identificarlo e ad arre starlo. Nel pomeriggio di ieri il prò curatore della Repubblica La Marca col perito settore del no stro Istituto di Medicina legale dott. Novo, hanno eseguito l'au topsia del povero Odonetto; quin di e stato rilasciato il nulla osta per i funerali, che verranno ese cu iti stamane. Domani Invece l'omicida sarà tradotto a Torino, nelle carceri militari di via Ormea. Il Gianola è tranquillo, rassegnato; forse non si è ancora reso conto di avere ucciso un uomo e di dovere scontare una lunga e dura pena per il suo fot le delitto. La vittima: Domenico Otonetto L'assassino: Giacomo Gianola
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