La vita campestre trasformata dalla tecnica

La vita campestre trasformata dalla tecnica CIÒ CHE SI VEDE ALLA FIERA DI VERONA La vita campestre trasformata dalla tecnica (Dal nostro inviato speciale) Verona, 13 marzo. H nitrire dei cavalli alla Fiera di Verona dà la sveglia da qualche secolo alle campagne venete, lombarde e atesine dopo il lungo torpore dell'inverno. I contadini arrivano come sempre a questo appuntamento, ieri sul biroccio, oggi in motocicletta, in automobile, in bicicletta a motore. Stanchi dell'invernata, commercianti, contadini, produttori hanno molte cose da dirsi a Verona: la stagione, i prezzi, i fatti nuovi maturati nei mesi freddi. La fortuna di Verona come cen'.. o fieristico è nell'interpretare un desiderio di togliersi il mantello di dosso e di scambiar parola prima di mettersi finalmente all'opera. Cinquantatre anni fa un veronese di lunghe vedute riunì in un sol recinto i diversi mercati agricoli che fiorivano alla periferia: nacque cosi, ufficialmente, la Piera Internazionale dei cavalli e dell'agricoltura. I cavalli, protagonisti e, come cornice, tutte quelle mercanzie che servono all'agricoltura, dalle medicine per le piante e gli animali fino ai palloncini colorati per il più piccino della fattoria. Con l'andar degli anni la cornice divenne sempre più rumorosa e vivace: erano nate le prime macchine agricole, i primi concimi chimici, il cavallo, un tempo signore della Fiera, rimane isolato, quasi intimidito dal fragore dei nuovi arrivati; esso però è ancora in grado di nitrire e scalpitare e di trottare allo schioccare delle fruste. Il cavallo, malgrado il progresso della tecnica, ha le azioni in rialzo Del resto i buoni prezzi fatti in questi primi giorni lo testimoniano. Intanto il quadrupede nobilissimo continua a fare da talismano e porta nell'intera città fieristica — lui solo fra tanti odori di nafta, benzina e prodotti chimici un alito sano ed autentico della natura, un prezioso mes saggio di una vita campestre che sta modificandosi dalle fondamenta. « La mucca è un meraviglioso meccanismo che trasforma i prodotti della natura in prodotti pregiati, le carni ed il latte». Cosi si legge in una specie di sillabario della razionalizzazione agricola diffuso da una ditta importatrice dall'America di strumenti già in uso da quelle parti. Davanti agli occhi dei visitatori si mostrano le meraviglie di una stalla trasformata in laboratorio per far funzionare quel « meccanismo meraviglioso » di cui sopra. C'è l'abbeveratoio automatico, il poppatoio pure automatico, il recinto elettrico per il bestiame da pascolo, la filovia per il trasporto del foraggio e del letame, il latte munto da mani elettriche ed avviato attraverso condutture speciali direttamente alla vasca refrigerante; ci sono anche gli attrezzi per le nozze artificiali dei bovini. Ed il pollaio? Al pari della mucca e del maiale, anche 10. pollo è considerato una macchina ad orologeria, per far uova ed arrosti. Abolita la chioccia, U pulcino entra sotto un caminetto riscaldato da una resistenza elettrica; dopo una settimana passa in una sorta di piccio naia dove trascorre altre nove settimane di vita, dopo di che è pronta la spennatrice elettrica. In uno spazio di nove metri quadrati c'è il dispositivo per sfornare regolarmente trecento polli alla setti mana. La partecipazione straniera a questa Fiera di Verona è notevolissima. Ufficialmente è rappresentata la Germania di Bonn, con una ventina di trattori agricoli e con una scelta di nitidissimi arnesi da giardino: una zappa a pedale, erpici grandi come una spanna, un badile che può essere adoperato senza fatica alcuna da un mutilato alle braccia. La Germania si mostra con un volto gioioso: cento trenini che corrono Instancabilmente per dimostrare il viavai nelle stazioni-mercato di Francoforte e di Monaco. La Baviera espone patate. Austria e Francia sono pure presenti in forma ufficiale. Altri dodici Paesi (alcuni anche da oltre la cortina di ferro) fmmo capolino, magari soltanto con un tavolo ed una signorina che fornisce Informazioni cortesi. La Cecoslovacchia manda un trattore che esce dalle famose officine Skoda. La produzione italiana si vede oggi attorniata dalla concorrenza delle più solide firme nel campo della motorizzazione agricola. La Fiat affronta le sorti del mercato con tre nuovi modelli di trattori: il 55 (ex-50), il 55 L, che è un tipo più largo e pesante, e il 25 R. I primi due hanno già avuto un collaudo nella Sila, quando si trattò di penetrare in terreni che mai prima avevano ricevuto Impronta dalla presenza umana, il 25 R è alla ribalta da quarantotto ore, dopo essere stato lungamente provato dai tecnici della Fiat. Queste macchine non stanno mal ferme come accadeva un tempo per i « campioni » delle stalle, 1 trattori sono al centro della curiosità. Rombano tutto il giorno, compiono evoluzioni a spasso per la Fiera e si incontrano con altri trattori di tutte le dimensioni di tutte le nazionalità. Una interessante applicazione che dimostra la potenza dei due modelli 55 Fiat è visibile qui in Fiera: davanti alla trattrice è sistemato l'apripista, munito di dodici potenti zan ne d'acciaio, che liberano il terreno dal pietrame, dietro c'è lo scarificatore, che affonda i suoi denti per dissodare la terra prima dell'aratura. La Fiera di Verona non si può riassumere in brevi note. Forse il suo significato più vitale non è nella sua Importanza economica, ma nella comune testimonianza di un la voro fatto per aiutare la fatica umana e per aprire nuove possibilità di lavoro. g gh.