Inaugurato a Ginevra il Salone delTautomobile

Inaugurato a Ginevra il Salone delTautomobile Inaugurato a Ginevra il Salone delTautomobile Il discorso del Presidente confederale - Il successo dell'industria italiana - La novità della Fiat: il nuovo autocarro leggero "615„ (Dal nostro corrispondente) Ginevra, 8 marzo. Il 21» Salone internazionale dell'automobile, della motocicletta e del ciclo di Ginevra è stato inaugurato oggi verso le 16,30 dal presidente della Confederazione svizzera dott. Von Steiger il quale, nel suo discorso inaugurale, ha sottolineato lo sforzo magnifico fatto dai costruttori di tutti i Paesi « in questa lotta pacifica al servizio del progresso » aggiungendo poi testualmente: « In un momento in cui regna il malessere e l'inquietudine, il successo di una manifestazione come il Salone internazionale di Ginevra, è un magnifico conforto perchè dimostra come l'iniziativa privata, appoggiata dai poteri pubblici, creda ancora alla virtù della cooperazione economica, condizione della prosperità dei popoli e della stabilità del mondo». Prima del presidente della Confederazione, il presidente del Salone, Ing. Dechevrens, aveva sottolineato il successo di questo Salone che riunisce oltre 400 espositori appartenenti a 12 naz'oni, ma il suo calcolo si è rivelato leggermente sbagliato perchè una nazione è venuta a mancare all'ultimo momento (potrebbe però an cora essere presente nei prossimi giorni) l'Unione sovietica; infatti, l'industria russa avrebbe dovuto esporre a Ginevra la macchina Moscovitch, ma per tutta la giorna ta lo stand è rimasto vuoto e non si sono potute avere notizie sulla sorte di questa macchina. Rivolgendosi, dopo una lunga visita al Salone, al Ministro d'Italia in Svizzera, prof, Egidio Reale, il presidente della Confederazione lo ha vivamente complimentato per lo sforzo meraviglioso fatto ancora una volta dall'industria italiana. Benché manchino al cune marche italiane, che si era soliti vedere al Salone di Ginevra, già questa prima giornata e le prime quattro ore dall'apertura del Salone hanno dimostrato (come confermano d'altronde le statistiche dell'Ente svizzero del commercio con l'estero) quanto importante sia per l'industria automotociclistica italiana il mercato elvetico. L'Alfa Romeo presenta la nuova 1900 che costituisce senza dubbio un primato nel la costruzione automobilistica per i 4 cilindri. La Fiat (dove il presidente della Confederazione si è soffermato a lungo) presenta i suoi modelli già più o meno noti, la magnìfica « 1400 », la berlina « 1100/E », la berlina e la giardinetta « 500/C ». Tra i veicoli derivati dalle vetture: iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii il furgoncino « 500/C », il furgoncino e il camioncino « 1100/ SLR». Nel settore dei veicoli industriali propriamente detti una novità di vasto interesse: il nuovo autocarro leggero Fiat «615 » di una tonnellata e mezza di portata utile, concepito e costruito con criteri di moderna praticità e di convenienza economica per trasporti rapidi e applicazioni diverse. Questo nuovo autocarro ha queste caratteristiche principali: motore a benzina, 4 cilindri. Cilindrata totale 1395 cmc. Potenza massima 39 cav. Cambio a 4 velocità retromarcia. Comando del cambio con leva sotto il volante. Velocità massima 75 km-ora. Pendenza massima superabile a pieno carico in prima velocità, 21,5%. Inoltre la Fiat presenta l'autocarro « 640 N » di 4 tonn. e mezza di portata e l'autobus «680/RN» a 53 comodi posti a sedere. Notato anche lo stand della Siata di Torino nonché, fra i veicoli utilitari, l'esposizione dell'Aspi di Milano; ma dove l'industria italiana ottiene un successo sempre clamoroso (non superiore ma per lo meno eguale a quello delle sue impareggiabili macchine) è nella sezione riservata alla carrozzeria. LI le ditte torinesi Vignale & C. Ghia, Viotti, Pinin Farina, S. A. Stabilimenti Farina, costituiscono un vero polo di attrazione del Salone e rivaleggiano come successo con le principali carrozzerie svizzere. Queste ultime hanno fatto negli ultimi 5 anni grandi progressi ma non bisogna dimenticare che questi sono dovuti soprattutto al fatto che le maggiori carrozzerie svizzere hanno assunto, dal '45 a questa parte mae-| stranze specializzate italiane. Il successo delle moto italiane è considerevole soprattutto quello delle Guzzi e delle Gilera; ma anche il successo dei motoscooter fra i quali primeggiano la Lambretta e la Vespa è da segnalare. r. g

Persone citate: Pinin Farina, Viotti, Von Steiger