L'incontro di San Siro e le sue conseguenze

L'incontro di San Siro e le sue conseguenze IM L'incontro di San Siro e le sue conseguenze Due punti d'oro conquistati dal Milan sulla Juventus - Gli incidenti di Roma Tanto tuonò che piovve. A forza di pronosticare e di attendere, alla ventiseiesima giornata di disfide e di contese, è giunto finalmente l'avvenimento che ha lasciato una traccia profonda, e difficilmente cancellabile, nella soluzione del problema più importante del campionato. Che è quello del vincerlo. Perchè, è vero che più, della metà dei contendenti è ridotta a preoccuparsi puramente di non perdere, ma non bisogna dimenticare mai die le competizioni si organizzano per determinare un vincitore e che sta nella natura dello sport di combattere per il primato: si tende verso Volto, e sul campo si va avendo di mira il primo posto, non avendo la paura dell ultimo. Venticinque giornate di lotta erano riuscite finora a dire che questa questione del primato era di interesse esclusivo di tre contendenti. L'ultima, quella dell'altro ieri, ha operato una selezione anche nell'interno del gruppo di questi tre. Li ha scaglionati ad una distanza tale l'uno dall'altro, che le posizioni risultano oramai nette. La partita che ha portato a Suesta situazione non è stata i grande levatura tecnica. Per opera prima della Juventus, bisogna aggiungere. La quale si è portata in modo da meravigliare perfino i suoi avversari — che si attendevano ben ■altra combattività e ben altra resistenza. La Juventus non si è avvicinata al suo valore normale che per una decina di minuti nel corso di tutto l'incontro: nel periodo iniziale del secondotempo, cioè. Le due reti subltecorrispondono a due autentici infortuni, ma al primo di essi la resistenza nervosa della squadra è crollata: tanto che si può quasi dire, che il primo di questi infortuni abbia pro¬ vocato il secondo. TI rimanente della partita non ha fatto che confermare questa mancanza di consistenza del sistema nervoso: la reazione finale è stata, nella sua linea direttiva e nei suoi particolari, così convulsa e caotica e metta di sussulti, che pareva dalla tribuna di sentire i giuocatori ansimare. Normale — con la sola eccezione del grande Gren — il comportamento del Milan.Forse i rossoneri avrebbero elevato il tono del loro giuoco, di fronte ad una più maschia e più accorta e più coticorde Juventus. Nella giornata la squadra rossonera non ha avuto bisogno di salire al secondo e nemmeno al primo piano. Spinta dagli eventi, avrebbe certo migliorato la sua prestazione. Come sono andate le cose, ha camminato diritto e seriamente pensando ai proprii affari, camminando s'è trovato sulla strada i due punti d'oro: era in lotta per quelli, s'è chinata, li ha raccolti, li ha messi in tasca, e se li è tenuti. Non ha avuto necessità di fare altro. Giù, in fondo alla classifica, dove di questioni di primato non ci si occupa, tanto la mente è presa e turbata dai problemi dell'esistenza — « prima vivere, poi filosofare », pare sia la di risa di quel settore del campionato — la lotta si fa ogni giorno più dura, e la situazione di certuni ogni volta più drammatica. Gli ultimi tre, Lucchese, Genoa e Roma, sono rimasti inchiodati dove erano, avendo perso tutt'e tre. Ma la sconfitta hanno cono- ìsciuto pure il Padova ed il No'vara, mentre Torino, Sampdo- na, Udinese, Triestina ed Àta lauta hanno fatto contemporaneamente un piccolo passo avanti, grazie ai risultati pari ottenuti. Di tutto il gruppo dei pericolanti, la sola unità a cui abbia arriso il successo pieno, è stata la Pro Patria. Ma è tale la ressa, in quel settore, che non ha potuto nemmeno essa fare un gran balzo in avanti. Domenica, con gli incontri Triestina-Pro Patria, NovaraRoma e Padova-Sampdoria, e col Torino a Palermo e l'Udinese a Milano in casa dell'Internazionale, sarà la giornata delle zuffe di fondo classifica. Zuffe, a cui il Genoa ricevendo il Milan e l'Atalanta ospitando la Fiorentina, aggiungeranno una loro caratteristica nota di colore. Di zuffe, si parlava. Ve n'è stata una a Roma, sul campo e fuori del campo, in occasione dell'incontro Roma-Inter, incontro chiuso colla sconfìtta dell'undici che porta il nome della capitale, per una autorete di Bertil Nordahl. Esercitano una influenza sull'esito del campionato italiano, le prodezze del terzino svedese. A parte quello che è avvenuto in campo, la partita di Roma ha offerto una conferma del fatto che il giuoco del calcio fa girare la testa ad una quantità di gente. Risse, insolenze, nervosismo, intolleranza non sono più una eccezione in questo nostro sport, che ha per dirisa morale il sano svago e la educazione pratica delle masse. Si cammina fuori strada da parte di un numero sempre maggiore di interessati. Vittorio Pozzo

Persone citate: Bertil Nordahl, Gren, Vittorio Pozzo

Luoghi citati: Milano, Padova, Palermo, Roma, Torino