Il secondo rapinatore di St. Vincent arrestato confessa di aver sparato contro l'automobile

Il secondo rapinatore di St. Vincent arrestato confessa di aver sparato contro l'automobile Il secondo rapinatore di St. Vincent arrestato confessa di aver sparato contro l'automobile La fuga dalla vallata e il suo vagabondare fino a Venezia dove gettò in mare la pistola - Il suo soggiorno a Santa Margherita, dove partecipò a furti per i quali fu fermato dai carabinieri CI telefonano da Genova-. La sera del 18 gennaio scorso, una feroce impresa brigantesca veniva consumata sullo stradale Ivrea-St. Vincent all'altezza della salita di Montjovet. Guidata dallo studente torinese Renzo Pacini, di il anni, una « Topolino », sulla quale viaggiava pure la madre del Pacini signora Rita e un giovane amico, veniva fermata da due banditi armati di mitra e di pistola. I due delinquenti sparavano senz'altro alcuni colpi contro l'automobile e 11 Pacini restava gravemente ferito: più tardi, dopo lunga agonia, decedeva all'ospedale di Ivrea. Dopo essersi Impadronito d! ogni avere dei viaggiatori, 1 due banditi si dileguavano, favoriti rSzmintntcmpiciiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiilniiiiiimii dalle tenebre e dalla nebbia. In seguito alle Indagini subito iniziate dai carabinieri della Vaile, potevano essere identificati 1 colpevoli e uno di essi era tratto In arresto. Si trattava del Henne Sergio Slletu, catturato nella sua abitazione a St. Vincent, dove al momento dell'arresto si trovava pure il complice, il 18enne Alfredo Meneghini: questi però, accortosi in tempo dell'irruzione del carabinieri, riusciva a sfuggire alla cattura svignandosela dal retro della casa. Il Siletti. sottoposto a lunghissimi interrogatori, narrava la preparazione e l'attuazione del colpo in ogni minimo particolare, dichiarando che a fare fuoco sul Pa- iiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiitiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiii» clnl era stato 11 Meneghetti. Ma quest'ultimo, per quanto accanite fossero le ricerche della polizia, era riuscito a dileguarsi. L'altra mattina verso le 7 In via San Donato, un'angusta strada della Genova vecchia, un carabiniere in borghese, che si trovava In perlustrazione, notava un giovanotto che procedeva con un grosso pacco sotto 11 braccio. L'atteggiamento dello sconosciuto era guardingo, a sospettoso e il carabiniere lo fermava. Nel pacco erano tovaglie nuovissime che il giovanotto diceva di avere acquistato. Tradotto In caserma. Il tizio esibiva un libretto di lavoro intestato a tale Giuseppe Zama, di Luigi, da Vicenza, di 18 anni. Messo alle strette esli confessava di avere rubato la biancheria durante un furto commesso a Santa Margherita Ligure non precisando però dove. Furono subito estese le Indagini in quella cittadina, e risultò che 11 17 e 11 26 del mese di febbraio, due furti erano stati successivamente commessi al • Covo di Nord-est » situato sulla strada fra Santa !Margherita e Portofino Mare. Nei |due furti non soltanto era stata irubata biancheria, ma anche una jmacchina da scrivere. Contestato 11 secondo furto al presunto Za-ima, questi ammetteva pure di avere rubato la macchina da scrivere e !di averla impegnata a Genova. Ieri, ripreso l'interrogatorio, a a n a o a a ù a ' n o n a ti io ao a pgiovane finiva finalmente per con-lessare la sua vera identità: si trattava proprio del Meneghetti, ricercato dai carabinieri della Val d'Aosta e dalla polizia di Torino. Egli è risultato essere Alfredo Me- neghetti. nato a Tezze sul Brenta (Vicenza) e residente a St. Vincent in frazione Chamblly, cameriere Il giovane confessava senz'altro la sua partecipazione al delitto, raccontando di essere stato quella sera in possesso di una pistola a tamburo e di un mitra e di aver sparato sul Pacini. Egli affermava d'ignorare la morte del povero studente. Come bottino della rapina egli aveva ricevuto 13 mila lire e due orologi d'oro. Da St. Vincent, dopo tre giorni si era portato subito a Venezia. Aveva venduto là uno degli orologi mentre 11 secondo lo aveva smerciato a Bassano del Grappa, realizzando per entrambi seimila lire. Sapendosi ricercato si trasferiva successivamente a Vicenza In casa di una nonna; vi rimaneva pochi giorni, poi si spostava, senza una precisa ragione a Genova. In tasca gli si trovava un biglietto d) seconda classe Vicenza-Genova ed EEIftlllllEIllEIIEIIIIIIIIfllllE4IIIE»fllEIII<lfllllll1EIIEin alcune contromarche di biglietti cinematografici genovesi. Probabil mente oltre ai due furti di Santa Margherita, deve averne commessi altri; Infatti è risultato che negli ultimi giorni egli conduceva un tenore di vita alquanto elevato. Il libretto Intestato a Giuseppe Zama che egli aveva esibito ai carabinieri proveniva dal furto consumato a Santa Margherita Ligure. — La notizia dell'arresto del Me neghettl ha suscitato — come ci telefona 11 nostro corrispondente una vivissima Impressione In tutta la valle di Aosta dove si credeva ormai che il giovane assassino fos se perito sulle montagne nel tentativo di sfuggire alla caccia del carabinieri. iiiiiiiiiiiuiiiiiiiiniiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Alfredo Meneghetti