Si allontana il pericolo di guerra

Si allontana il pericolo di guerra UN. me razione ni tu uni a. n Si allontana il pericolo di guerra "Il nostro riarmo mira a prevenire un conflitto,, - Acheson annuncia che per il momento non sarà riveduto il trattato di pace con l'Italia (Dal nostro corrispondente) Washington, 21 febbraio. Nell'anniversario della nascita di Giorgio Washington, parlando in una riunione di alti dignitari della massoneria, il presidente Truman ha dichiarato oggi: «Andiamo gradualmente avvicinandoci ad una situazione in cui una terza guerra moìidiale potrà essere evitata, se avremo l'appoggio e la cooperazione di tutti i settori della popolazione. Truman ha auspicato la mobilitazione delle forze morali in America « per non consentire all'egoismo di alcuni gruppi di trar vantaggio dalla situazione attuale ». « Ciascuno di noi — ha detto il Presidente — chiunque sia o quale che sia la sua condizione o posizione — dal Presidente degli Stati Uniti al manovale che scava i fossati — deve compiere alcuni sacrifici perchè tutto il Paese sia mobilitato a far fronte alle esigenze che abbiamo davanti a noi ». Truman ha paragonato la situazione attuale a quelle del 1860, del 1916 e del 1941 ed ha poi affermato: « Ci troviamo in una situazione di emergenza più grave di qualsiasi altra che abbia dovuto essere fronteggiata da qualsiasi altro governo nella storia degli Stati Uniti. Noi dobbiamo comprendere che abbiamo di fronte una forza amorale, che non rispetta gli impegni, che non crede a quelle cose in cui il nostro governo crede, ed in cui credono anche gli altri governi liberi del mondo ». Il Presidente ha spiegato che i dirigenti responsabili della mobilitazione difensiva del Paese stanno incontrando qualche difficoltà « perchè è difficile far capire alla gente che non è questo il tempo in cui si possa ottenere tutto ciò che si vuole ». Truman ha aggiunto che le esigenze del riarmo impongono, categoricamente, che le materie prime usate per la produzione civile siano in gran parte assegnate alle fabbriche di strumenti bellici, spiegando che il Governo deve comunque assecondare il lavoro del generale Marshall che in questi giorni dedica tutte le sue cure al mantenimento della pace. « Perchè l'unica ragione del riarmo della nazione — ha continuato il Presidente — è la prevenzione da una terza guerra mondiale. La guerra potrà essere prevenuta solo se il Governo avrà l'appoggio e la collaborazione di tutti i ceti e cioè della industria, dell'agricoltura e del lavoro, di voi signori, e di tutti gli impiegati e funzionari che compiono il lavoro amministrativo necessario perchè tutto funzioni bene ». Il segretario di Stato Ache¬ soteiltstozzqrpecpSsliteggtimfaccodtiqgptoa gpdtistseqspcc son, nella conferenza stampa tenuta oggi, ha dichiarato che il governo americano non ritiene che le restrizioni imposte all'Italia in base al trattato di pace intralcino la funzione dell'Italia nella organizzazione difensiva atlantica « in questo momento ». La stessa risposta è stata data dal Dipartimento al senatore Lodge ed al deputato Morano che, come è noto, avevano chiesto per iscritto al segretario di Stato se non ritenesse che fosse giunta l'ora di abrogare tali limitazioni non soltanto nell'interesse dell'Italia ma di tutti gli altri partecipanti alla organizzazione difensiva atlantica. Nelle risposte ai due parlamentari si accenna anche al fatto che una 1 evisione delle clausole del trattato di pace con l'Italia coinvolge un grande numero di questioni politiche della più ampia portata, questioni che sono sempre oggetto di considerazione da parte del Dipartimento di Stato stesso. Ma evidentemente, a prescindere dalla fraseologia vaga e complicata al tempo stesso che è caratteristica di tutti i documenti burocratici, il fulcro della questione sta nell'espressione usata dal segretario di Stato e cioè: « in questo momento ». Questa e- spressione può stare ad indi- care varie cose, innanzitutto che non esiste una opposizione di principio e permanente alla revisione del trattato; in secondo luogo, che probabilmente non si ritiene che l'Italia sia di già al limite massimo dello sfruttamento degli effettivi concessile ed infine che trasformandosi radicalmente la situazione internazionale, va da sè che le clausole limitatrici diverranno arnesi superati e del più remoto passato. Nella conferenza stampa il segretario di Stato ha anche accennato a conversazioni «n corso fra rappresentanti americani ed alcuni paesi amici della zona del Pacifico per discutere la possibilità di stipulare degli accordi di mutua difesa. Ovviamente Acheson si riferiva alle varie notizie che sono circolate in questi giorni in connessione al viaggio del consulente diplomatico del Dipartimento di Stato. Dulles, in Giappone, in Australia e nella Nuova Zelanda. Secondo tali notizie, sarebbe in gestazione un progetto di alleanza tripartita fra l'America, la Nuova Zelanda e l'Australia. In un primo momento si era sostenuto che di questa alleanza avrebbe dovuto far parte anche il Giappone Dalle ultime informazioni pare invece che il Giappone sarebbe lasciato per ora da parte, ricreandosi così, nel Pa- \ tifico, una situazione analoga ia Quella in Occidente per la * Germania. g j

Persone citate: Acheson, Dulles, Giorgio Washington, Lodge, Morano