Il "pool,, verde di Giuseppe Medici

Il "pool,, verde Il "pool,, verde Il fatto che il volume dei traffici fra l'Italia e la Francia sia nell'ultimo anno fortemente aumentato, tanto da raggiungere circa 130 miliardi di lire, dimostra come in un clima di comprensione gli uomini trovino, per le insospettate vie che la vita di ogni giorno crea e rinnova, il modo di soddisfare ai propri bisogni accrescendo così le occasioni degli scambi; e ciò conferma che lo sviluppo del commercio internazionale, se dipende da una premessa di carattere politico e da una sperata stabilità economica, trova il suo più efficace motivo nella iniziativa dei singoli. Il credere che la prosperità economica dipenda soprattutto dagli accordi tra i Governi è altrettanto ingenuo come il credere che da una pianificazione internazionale possa scaturire un comune benessere; il quale, in ogni tempo, è stato esclusivamente il frutto di una minoranza di imprenditori geniali e attivi, sostenuta da commercianti audaci e lungimiranti. Queste considerazioni, vecchie come il mondo, mi venivano alla mente stamane leggendo il resoconto del Convegno fra gli agricoltori francesi e italiani, tenutosi a Roma con la partecipazione di un manipolo di uomini che, per le cariche che rivestono e per la specifica preparazione, possono rappresentare a buon diritto i durevoli interessi delle rispettive agricolture. H clima di solidarietà, che sotto gli auspici dell'incontro di Santa Margherita si è venuto rapidamente creando anche in questa Capitale tradizionalmente prudente e schiva di affrettati entusiasmi, ha permesso che le discussioni, previste dal denso ordine del giorno, procedessero speditamente verso un accordo generale, il quale rappresenta il frutto più importante del Convegno. E il successo potrà essere giudicato esattamente soltanto se si ricorda che le due agricolture non hanno carattere di complementarietà, ma di concorrenza: accresciuta dagli stupendi arboreti che si vanno creando, con l'ausilio di imponenti opere irrigue, nell'Algeria e nel Marocco, la cui produzione di vino, olio e agrumi sono tra le più aggressive del mondo. La agricoltura francese nel suo complesso sta oggi avviandosi ad essere una delle più potenti ed equilibrate del mondo: la dovizia di buone terre da semina in clima temperato e con pioggie felicemente distribuite; l'imponenza degli ammirandi vigneti che costellano il paese dal Reno alla Mosa, alla Loira, alla Gironda e al Mediterraneo; la felice ripartizione della proprietà del suolo in un grande numero di solide proprietà contadine dove si placa ogni contrasto; la estrema varietà di clima per cui, nello stesso paese, si trovano le condizioni ottime per la barbabietola da zucchero e per l'olivo, per le foraggere senza irrigazione e per le primizie, fanno della Francia l'ambiente migliore per realizzare in breve tempo il più forte incremento produttivo a basso costo. Altrettanto non può dirsi, purtroppo, per l'Italia dove, su di una superficie agraria che misura la metà dell'analoga superficie francese, vive una densa popolazione rurale che cerca invano di poter impie gare interamente tutto il proprio lavoro. Se quindi non v'è fra i due Paesi complementarietà agricola che possa alimentare durevoli correnti di scambio, vi so no però molte ragioni perchè la complementarietà venga riconosciuta tra il complesso delle due econo mie e il resto d'Europa: fattore fondamentale questo per costruire, insieme con la Germania, le salde basi di un' economia continentale, D'altro lato se gli agricoltori francesi hanno confermato la loro simpatia ner il lavoratore italiano — il quale ha dato convincenti prove non soltanto come conduttore di pìccole azien de, ma anche come braccian te impiegato nei lavori sta gionali e come salariato nelle grandi aziende dell'Ile de France — un forte afflus so di mano d'opera irò va resistenze nei sindacati francesi e anche, e forse soprattutto, nel limite di saturazione che in agricoltura si raggiunge facil mente. Pertanto oggi la Francia si presenta sul piano euro peo come il paese che, oltre a fornire completamente o quasi i prodotti ali mentari occorrenti ad una non densa popolazione, può etndofpmadsmdlptslditqclsrceumnaascipssgciFbpcvlrgrnrecare un ausilio prezioso a soddisfare i crescenti fab- bisogni di cereali dell'Italia e della Germania. Perciò alla vicina repubblica si potrà ricorrere per colmare il nostro deficit di grano, dando in cambio cospicue quantità di riso, di alte qualità organolettiche. A questo fondamentale scambio se ne potranno aggiungere altri minori, ma economicamente assai interessanti, riguardanti la canapa e forse la seta, l'olio di oliva, i formaggi; e persino alcuni nrodotti ortofrutticoli (come le mele che la Francia compera in parte dal Canada e talvolta dalla Jugoslavia) se si riuscirà a studiare calendari di maturazione tali da evitare la concorrenza in dati periodi e la completa vacanza del mercato in quelli immediatamente orecedenti o successivi. Ciò illumina l'importanza che assumono le clausole preferenziali sostenute dai partecipanti al Convegno, le quaprobabilmente potranno essere introdotte in accordi ufficiali. Le considerazioni che siamo venuti esponendo portano a concludere che le due agricolture hanno interesse a trovare una coordinazione stretta ed efficiente sia nel campo della produzione sia in quello dei mercati. E ciò perchè se si vuole, come sembra ormai fermamente si voglia, arrivare a grado a grado a costituire una efficiente economia europea, è indispensabile che l'Europa trovi nell'agricoltura della Francia e dell'Italia la sua base fondamentale; tanto più che le condizioni particolarmente difficili in cui vivono molte decine di milioni di lavoratori nordici rendono estremamente urgente che la loro alimentazione si accresca di quei prodotti mediterranei che recano, soprattutto ai giovani, non solo il conforto di cibo. Le discussioni di Roma, anche se devono essere sempre giudicate sul piano di una difficile realtà, fanno, dunque, ritenere che finalmente la strada della comprensione sia stata aperta tra le due più gelose agricolture europee e che pertanto, con l'incremento della produzione, si possa assicurare alla popolazione del nostro continente un cibo migliore, a buon mercato. Giuseppe Medici

Persone citate: Gironda