Settimana cruciale per De Gasperi

Settimana cruciale per De Gasperi Settimana cruciale per De Gasperi La questione della delega dei poteri e l'incontro per l'unificazione socialista - Superata, comesi prevede, la "fronda,, democristiana i socialdemocratici abbandoneranno il Governo? Roma, 19 febbraio. Il calendario della settimana che si inizia domani (la settimana politica è in genere compresa tra il martedì ed il venerdì) registra almeno due avvenimenti che dovrebbero essere decisivi per la vita del Governo: le decisioni del gruppo parlamentare d.c. nei riguardi del progetto per la delega legislativa; I risultati dell'incontro fra I dirigenti del P.S.U. e del P.S.L.I. I democristiani dovrebbero prendere una decisione giovedì sera o al massimo venerdì mattina. I socialdemocratici si incontreranno giovedì: perciò nel giro della settimana De Gasperi saprà se il suo partito gli consente di continuare a governare con gli uomini che oggi sono al potere — e sono oggetto di tante critiche — e saprà inoltre se potrà continuare a valersi della collaborazione dei ministri del P.S.L.I. La coincidenza delle date, anziché semplificare, complica le decisioni di tutti e due i partiti della coalizione, ciascuno dei quali preferirebbe evidentemente sapere le decisioni dell'altro per meglio regolarsi nel prendere le proprie. Complica ancora la situazione il fatto che venerdì deve iniziare I propri lavori la commissione dei c 29 » per l'esame del progetto di legge di delega. Nella stessa giornata si dovrebbe concludere il dibattito alla Camera sullo stanziamento straordinario dei 250 miliardi per II riarmo, altro problema di fondo, che influenza le deter- minazloni di uno del partiti socialisti e turba la coscienza di alcuni gruppi democristiani. In più — se tutto questo non bastasse — si ritorna a parlare dell'opportunità di revocare il divieto posto al M.S.I di tenere un suo congresso nazionale. E anche ciò, in un momento come questo, è un problema di delicata, quasi sfumata, valutazione politica. Le ostilità del « vespisti » Per vedere di sciogliere l'intrico di questa situazione, cominceremo dalla maggioranza. Negli ambienti ufficiosi democristiani si ostenta molta tranquillità. Gronchi ha parlato ieri a Livorno, ma non ha approfittato dell'occasione per rinnovare la sue richieste: in qualche punto del discorso si sono anzi notati alcuni accenti di lealismo nei riguardi dell'attuale linea governativa. L'autorevole ex-segretario del partito ed ex-segretario del gruppo parlamentare democristiano, onorevole Cappi, diceva oggi a Montecitorio ai giornalisti: < Non avete motivo di stupirvi delle nostre ampie discussioni. Esse non sono che la prova dell'assoluta democraticità del nostro partito ». I ministri e il segretario del partito, oltre allo stesso Presidente del Consiglio, si preparano comunque a fronteggiare le ostiliià di « vespisti » e gronchiani. Togni e Pella risponderanno in merito ai rilievi tecnici che sono stati fatti alla legge, Gonella tratterà la quetìone di politica generale, De Gasperi probabilmente farà un discorso patriottico. Gli argomenti di Togni sono facilmente prevedibili (necessità di un dirigismo interno In correlazio ne con il vigente dirigismo internazionale), e così pure quel li di Pella, oramai noti a tutta Italia. Gonella — sembra — farebbe ai critici una semplice obbiezione: quale sarebbe la soluzione da dare alla crisi? Quelli che la reclamano da op poste direzioni, non hanno raggiunto alcun accordo sulla indicazione da dare. Uno spo stamento a sinistra? La destra insorgerebbe ancor più vivace mente di quanto ora non fac eia; e ugualmente accadrebbe se lo spostamento avvenisse verso destra. Uno dei «vespisti» più famosi, l'on. Carmine De Martino autore del progetto di controriforma agraria, risponde fin da ora che in questo caso sarebbe opportuno sciogliere le Camere. Ha dichiarato infatti ad un giornale che è pur molto lontano dalle sue convinzioni politiche, Paese-Sera: « Se l'on. De Gasperi è convinto di avere nel suo partito persone che possano sostituire degnamente i ministri più criticati, le adoperi. Se invece ritiene che gli attuali ministri siano quel che di meglio possano dare i suoi gruppi parlamentari, allora sarà necessario che proponga al Capo dello Stato di sciogliere il Parlamento, per consultare nuovamente il corpo elettorale ». L'atteggiamento del P.S.L.I. La prospettiva di elezioni politiche non è presa molto seriamente da nessuno. E' piaciuta al Paese-Sera per dovere di opposizione, ma negli ambienti ufficiosi democristiani si dichiara che in tema di [elezioni il corpo elettorale avràoccasione di pronunciarsi con le amministrative che sono prossime. Sarà sottoposta a giudizio la politica fin qui seguita, cosicché il fare oggi un rimpasto sarebbe in un certo senso anticipare il verdetto del Paese, esponendoci anzi alla eventualità di una doppia crisi, una oggi ed una fra due mesi. Ciò che è davvero un lusso che l'Italia non si può permettere. Tutto comunque fa prevedere che De Gasperi uscirà vincitore della fronda democristiana. Ma il giorno dopo lo abbandoneranno '. ministri del P.S.L.I.? Secondo le notizie di un'agenzia di questa sera, dal- l'incontro dei due gruppi socialdemocratici «dovrebbe scaturire mi documento che conterrà una precisa. Valutazione politica dell'attuale Governo, e nel quale l'on. Saragat concorderà perfettamente nella puntualizzazione degli errori commessi >. Che Saragat rimproveri al Governo' di aver commesso degli errori, non c'è dubbio e non è mal stato restio nel dichiararlo: ma che egli prenda la decisione di fare uscire i propri compagni In un momento come questo è estremamente dubbio. Riguardiamo le date del calendario politico di questa settimana: la decisione sarebbe presa alla vigilia della votazione sui crediti straorSinari per 11 riarmo. I deputati del P.S.LI., come partito di governo, voteranno a favore; quelli del P.S.U. hanno annunciato di votare contro. Uscendo alla vigilia della votazione, I socialdemocratici darebbero a tutti l'impressione di rompere la coalizione governativa per una questione di politica estera. La coalizione del iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiMii ti aprile ha portato al Patto Atlantico, che è stato 11 coronamento di una. politica essenziale, e di quella politica 1 crediti militari sono appunto la conseguenza diretta. Potrebbe il P.S.L.I. rinnegarla d'un tratto? C'è piuttosto da pensare che il P.S.U. abbia dato l'annuncio tempestivo del suo voto contrarlo appunto per meglio definire la propria posizione e il proprio desiderio di differenziarsi dal P.S.L.I., dato che oggi le sue preferenze rimangono sempre per aperture verso sinistra anziché per collegamenti verso destra. E' pur vero che 1 socialdemocratici ci hanno abituato ad Improvvisi colpi di scena, e ad Indispensabili levate di scudi: ma fatta questa riserva d'obbligo, si può concludere che il sesto Gabinetto De Gasperi riuscirà a sopravvivere anche a questa settimana che si giudica cruciale. Poi, ritornate calme le acque, si prenderà una decisione anche a proposito del congresso del MS I. V. g. iiiiiiiiiMimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiniiiiiii

Luoghi citati: Improvvisi, Italia, Livorno, Pella, Roma