Il processo ai fondatori dei "fasci riuoluzionari,,
Il processo ai fondatori dei "fasci riuoluzionari,, Il processo ai fondatori dei "fasci riuoluzionari,, Sono 7 giovani arrestati dalla polizia durante le Indagini per gli attentati al PSU ed al PRI Tra gli atti lo statuto segreto dei FAR Roma, 15 febbraio. ISaranno sette, martedì pros- ■ 'simo, coloro che dovranno difendersi dinanzi ai giudici della Corte d'Assise dall'accusa di aver promosso la ricostituzione del disciolto partito fascista sotto forma di F.A.R. (Fasci di Azione Rivoluzionaria) e di A.N.C.I. (Associazione Nazionale Carristi d'Italia) che « per la loro organizzazione paramilitare, per la esaltazione e l'uso di mezzi violenti di lotta perseguivano finalità proprie del partito fascista ». Sono sette giovani — il più anziano di loro ha trent'anni — che vennero arrestati, si può dire, incidentalmente nel corso delle indagini svolte in occasione dei due attentati dinamitardi contro le sedi del P.S.U. e del P.R.I.: Luciano De Perini, un rappresentante commerciale; Giuseppe Rauti, uno studente; Luciano Chiarissi Lucci, un procuratore legale, tutti abitanti a Roma; Cesare Pozzo, un rappresentante di commercio, nato a Torino e residente a Padova; Giovanni Brandi, uno studente; Enzo Serra, un giornalista; Aldo Serpieri, un impiegato, residenti, questi ultimi a Napoli Le indagini svolte in seguito ai due attentati vennero orientate principalmente nell'ambiente neo-fascista della capitale, e soprattutto tra i giovani noti « per il loro fanatismo ed il loro estremismo ideologico». Sul conto di chi fece esplodere le due bombe nelle sedi del P.S.U. e del P.R.I. la polizia non riuscì a stabilire nulla di preciso, ma scopri che nell'ambiente dove appunto erano state svolte le indagini erano stati costituiti o meglio ricostituiti — come è stato spiegato nella denuncia presentata all'autorità giudiziaria — i F.A.R. (Fasci Azione Rivoluzionaria). La data precisa Ideila creazione di questi orga nismi vien fatta risalire — se 'condo le conclusioni della polizia — al 1945 ad opera di alcuni fascisti « per contrastare le istituzioni democratiche mediante azioni illegali e segrete ». L'organizzazione, secondo gli inquirenti, si sarebbe andata esautorando con il tempo sino a sparire totalmente con il sorgere e l'affermarsi nella vita politica italiana del M.S.I. Contrasti in seno al movimento, però, avrebbero portato — sempre secondo le indagini della polizia — ad una ricostituzione dei F.AJR. da parte, soprattutto, dei giovani che nei confronti del partito avrebbero assunto un atteggia» mento di assoluta opposizione. Lo statuto dei F.A.R. — che venne trovato durante la perquisizione in casa di uno degli imputati, che era stato già a capo di uno dei fasci di azione rivoluz.on&ria, costituiti nel 1945 — è suddiviso in quattro parti oltre un regolamento (natura e fini; norme di ammissione; doveri, gerarchia e ordinamento). « I F.A.R. — spiega lo statuto — costituiscono una milizia volontaria e segreta ed i suoi appartenenti sono vincolati da un giuramento che li impegna sino al sacrificio della vita. I F.A.R. ascrivono a loro compito fondamentale !a condotta di .una lotta senza quartiere avente come fine la conquista dello Stato. Per la conquista dei fini perseguiti i F.A.R» creano di volta in volta ed azionano opportunamente gii strumenti politici ed organizzativi, legali ed illegali, che le situazioni oontingenti richiedono Questa l'accusa che viene mossa ai sette imputati, 1 quali saranno difesi dagli avvocati Filippo Ungaro, Prosperetti, Ciaccerese, Pollio, Guarnieri, De Parri, Pisenti. Quale è la loro tesi p~-<r sostenere la propria innocenza? I F.A.R. non avevano scopi terroristici, ma tendevano solo a mantenere i collegamenti tra fascisti, specie giovani, nel caso venisse disciolto il M.S.I. Per tale motivo si cercava di tener ogni cosa avvolta nel più grande mistero. La polizia li ha denunciati, in stato d'arresto, all'autorità giudiziar a che ne ha disposto il rinvio a giudizio di una Corte di'Assise con il rito sommario e i o o o a i o . e e o i o o a a
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