Calma in Portogallo

Calma in Portogallo UN PAESE DISTACCATO DAL Calma in Portogallo Guerra di Corea, bombardamenti atomici, espansionismo sovietico: non sono problemi ebe agitino l'animo dei portoghesi - La posizione geografica e la dittatura di Salazar, senza trombe e divismi, piuttosto opaca e vorremmo dire pedagogica, hanno isolato questa gente (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, febbraio. /I Portogallo è il paese più calmo ' d'Europa. Calmo, intendo dire, nei confronti della tormentosa crisi che ha scosso e sta tuttora scotendo con una certa brutalità i nervi della più parte dei popoli del mondo. Calmo nel senso di non allarmato. Varcata la frontiera spagnuola e messo piede su suolo portoghese, il viaggiatore ha la sensazione che quei tali problemi di vita o di morte i quali altrove vengono agitandosi senza tregua, con drammatici toni d'ultimatum, nell'animo dell'uomo comune come in quello dell'uomo cosidetto responsabile, si sieno come dissolti nell'aria. Guerra di Corea, eventuali bombardamenti atomici, espansionismo sovietico, riarmo tedesco, Cina stato aggressore, minaccia di inflazione a causa della produzione bellica, comunismo quinta colonna, eserciti degli stati satelliti e via dicendo non figurano più, per cosi dire, all'ordine del giorno dell'opinione pubblica. La gente ne parla con freddo distacco, negligentemente, come di fatti remoti nel tempo e nello spazio i quali meritino più impegno di pura e semplice curiosità che non di appassionata partecipazione. Calma. Quella irritazione, quella eccitazione, quell'acre suscettibilità che dei francesi, degli italiani, dei tedeschi, degli olandesi, degli inglesi dei nostri giorni fanno qualcosa come dei candidati a un imminente diluvio universale. nimiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiimimiiiiiiuinimmiim de cuscino della Spagna; fra il Portogallo e la dinamica degli Stati Uniti sta il gigantesco valium dell'Atlantico. Le violente vibrazioni che partono da Mosca e da Washington arrivano in Portogallo non solo attutite dalla distanza, ma come sterilizzate da filtri che ne abbiano assorbito la cmenza e smorzato la fòrza d'urto. Un portoghese il quale sia disposto a preoccuparsi d'una eventuale invasione russa o di un eventuale bombardamento atomico americano così come se ne preoccupano oggi un italiano, un francese, un tedesco eccetera, in realtà non esiste. La tranquillità del portoghese d'oggi è un po' quella di chi, in guerra, si trova fuori del raggio della gittata delle artiglierie: il quale può ascoltare il fragore dei colpi e sia pure seguirne con l'occhio gli effetti distruttori senza il minimo turbamento. Di più: la sua benedetta posizione geografica mette il Portogallo nelle condizioni di disporre della più ampia € porta di sicurezza » della quale possa disporre un paese europeo, con quel particolare mare veramente aperto il quale ha l'Africa a due passi e l'America dirimpetto, con tutte le loro riserve di energia, con tutte le loro possibilità di scampo, con tutti i loro mezzi di soccorso. Non si sentono in trappola, i portoghesi come potrebbero sentirsi gli austriaci, i tedeschi, i jugoslavi, i danesi. Ed ecco, sono calmi. La dittatura, a sua volta, ha frapposto una non meno considerevole distanza fra il Portogallo e i brucianti problemi mondiali d'attualità, senza peraltro determinare la irrespirabile atmosfera del regime tirannico. In realtà più che d'una vera e propria dittatura si tratta della permanenza al potere a tempo indefinito d'un gestore amministrativo tecnico della intera nazione. Salazar è il presidente del Consiglio dal 19SS, ma in realtà cominciò a < gestire > il Portogallo nel 1QS6 come ministro delle finanze, in virtù, appunto, della sua profonda competenza nella scienza delle finanze, sua materia d'insegnamento alla Università di Coimbra. L'opera sua non può essere considerata quella d'un novatore e tanto meno quella d'un rivoluzionario; e tuttavia non si potrebbe definirla quella d'un conservatore o di un reazionario. Cautela scientifica Figlio di contadini piccoli proprietari, egli sente per costituzione i problemi delle classi povere, ma tende a risolverli in senso direi accademico, servendosi della autorità dello Stato come elemento unico capace di operare in materia sociale al di fuori dei contingenti inte- nei portoghesi non ci sono. C'è al contrario un'aura di pigra quiete, un blando, latente oblio delle disavventure del mondo, quasi che l'intera nazione portoghese si trovasse su questa terra di passaggio per un viaggio temporaneo più che per uno stabile soggiorno. La stessa stampa si interessa con maggior zelo alla traslazione delle reliquie d'un santo che non al problema del passaggio del 38° parallelo da parte delle divisioni americane. Una dichiarazione di Truman che impegni gli Stati Uniti a un'economia di guerra guerreggiata, in un giornale portoghese bisogna andarla a cercare in quarta pagina, talora, sotto un gracile titolo da cronaca degli spettacoli. Tutte le informazioni sul convulso andamento della politica internazionale hanno un timbro cheto, spento, quasi avessero perduto colore e peso nel corso del viaggio che attraverso i fili del telegrafo le ha condotte nelle redazioni dei giornali. Che cosa determina una simile < calma yf Fuori del raggio / fondamentali fattori determinanti la € calma portoghese » probabilmente sono due: la posizione geografica il primo, la dittatura il secondo. E ambedue hanno una funzione di vero e proprio diaframma fra il Portogallo e il resto del mondo. La posizione geografica fa innanzi tutto del Portogallo un paese al di fuori dei focolai virulenti dell'attuale crisi mondiale: fra il Portogallo e l'Europa malata sta il gran- iiinmii llllllllllllllllllllllllllllllllllllllMII I/affrancamento dai residui di soggezione a influenze straniere, la industrializzazione del paese, la rinnovazione della struttura sociale attraverso sistemi sindacali di natura tecnica scevri di contenuto politico, la amministrazione delle colonie, la modernizzazione graduale della intera nazione — materialmente, nell'ampliamento e nell'aggiornamento di strade, paesi, scuole, porti, officine; spiritualmente, nel rafforzamento di una mentalità- laica e democratica in senso repubblicano —, hanno per cosi dire assorbito tutte le energie, tutte le esuberanze, tutta la carica di interesse del Portogallo sotto la guida severa e anche un poco opaca di Salazar, distraendo il popolo e isolandolo dagli attuali tempestosi umori del mondo; e hanno fatto dell'estremo lembo occidentale d'Europa l'unioa contrada nella quale le parole guerra, rivoluzione, crisi, panico e simili cedono il posto alla parola < calma ». E, semmai, aila parola noia. Virgilio Lilli ■iiniiiiliiliiiillill! ti 111111 ti 1111 ressi delle fazioni e dei partiti. Non a caso la saldezza del bilancio dello Stato e la solidità della moneta sono stati gli obbiettivi primi del suo repime per cosi dire universitario. Si, anche Salazar è calmo: un dittatore calmo. La sua maniera di essere totalitario ha riferimenti oserei dire scolastici. L'abolizione dei partiti è stata da parte sua il gesto severo d'un professore che non ammette discussioni in classe pili che non quello d'un tiranno; il controllo sulla stampa, un elemento necessario alla tranquillità degli studenti più che un mezzo di coercizione. La stessa stabilità del suo regime — se tale può definirsi il governo di Salazar — non riposa su un partito (il solito partito unico delle dittature dei nostri giorni), bensì su istituti squisitamente statali e squisitamente costituzionali: l'esercito e la marina; per cui si dà il bizzarro caso d'un uomo di studio, alieno per destinazione da intenti militaristici, sostenuto dalle forze armate. Nessuno speciale apparato di polizia per garantire il regime da rivolte o sommosse; non gerarchie fisse d'ordine demagogico per imbrigliare la volontà dei cittadini; non l'imposizione d'un particolare modulo di vita e quasi totale assenza delle strutture propagandistiche; riforme lente e costanti in senso popolare e tuttavia sempre guidate da sistemi di cautela scientifica; ecco alcuni dei fondamentali aspetti di una dittatura che non può provocare insofferenze violente e quindi ostilità sovversive: una dittatura calma. Le energie assorbite t7na simile dittatura — aliena, fra l'altro, da magniloquenze personali, da divismi e soprattutto da intenti nazionalistici —; una simile dittatura in giacca da passeggio come qualcuno la ha chiamata, nella quale il dittatore si propone la riservatezza e la discrezione anziché la pubblica gloria, incide più profondamente nel costume e nella mentalità di un popolo che non una dittatura a colpi di tromba. Il passo misurato, cauto, e perfino malinconico della odierna vita portoghese è un poco il passo di Salazar, restio a lasciarsi andare agli eccessi precipitosi e scintillanti dei regimi totalitari quanto a quelli naturalisticamente fascinosi dei regimi liberali. Quale meraviglia che diciotto anni d'una disciplina del genere abbiano isolato i portoghesi dal mondo, dalle sue profonde oscillazioni e dalle sue perigliose aspirazioni? I problemi del paese si sono ridotti a quelli della giusta misura nella amministrazione interna e della difesa da elementi estranei che potessero turbare con le loro accelerazioni il ritmo sistematico d'una < evoluzione frenata >: in questo senso va interpretata la proibizione del partito comunista — come del resto di tutti i partiti — il quale, peraltro, non ha avuto e non avrebbe in Portogallo grandi possibilità d'affermazione tanto vero che non esiste in Portogallo un vero e proprio movimento comunista clandestino; e che la fatica del governo per eliminare le poche cellule, riuscite penosamente a costituirsi nel paese ad opera di stranieri, è .-tata di poco conto. La natura dei portoghesi è tale che essi tenderebbero semmai a una sorta d'anarchismo iberico anti-inquisizione, mentre ripugna loro l'organizzazione collettivistica di tipo slavo: la massoneria portoghese ha prodotto un < libertarismo » anziché un liberalismo vero e proprio. E quegli intellettuali che amano chiamarsi di sinistra lo sono alla vecchia maniera < front populaire » francese, ma non alla maniera sovietica.

Persone citate: Salazar, Virgilio Lilli