Il ribasso dell'oro

Il ribasso dell'oro Il ribasso dell'oro Prezzo tatuale: lire 990 il grammo (Sul mercati italiani — come del resto sui grandi mercati internazionali — il prezzo dell'oro mostra, da almeno due settimane, progressivi cedimenti. In Italia, agli inizi del '51, esso era quotato in media 980-990 il grammo. Sale poi, rapidamente, sino a toccare un massimo di 1075 lire il grammo nella prima decade di gennaio ; e si mantiene su quelle quotazioni per tutto lo scorso mese, con qualche punta sino a 1100 lire, e qualche transitorio ribasso. Ma durante i primi giorni di febbraio, le quotazioni si mostrano più riflessive. Scendono a 1050 lire il grammo dapprima; dopo alcuni giorni a 1030 lire il grammo ; attualmente non sono ormai distanti dalle 1000 lire per grammo; ed anzi proprio ieri questo traguardo è stato superato con prezzo pari all'incirca a 990 lire il grammo. H livello dei prezzi per l'oro — quotato in mercato libero — è ormai sostanzialmente analogo a quello di partenza, dopo la modesta ondata di sfiducia che ha colpito la nostra moneta e che sembra in questi giorni conclusa. Chi acquista oro, specie nei momenti di emergenza, intende servirsene come un « bene rifugio» contro le svalutazioni monetarie. Ma è, proprio l'oro, la merce più idonea a questo particolare scopo? Cioè, in caso di svalutazione monetaria, i possessori di oro sarebbero tutelati a sufficienza? Si può dubitarne dapprima considerando una recente esperienza passata. In Italia, l'oro era quotato 1100 lire il grammo nell'aprile '45. E' ora quotato 990 lire il grammo, nonostante che la lira abbia perduto dal '45 almeno il 50 % del suo potere d'acquisto. Ma altri dubbi s'insinuano considerando la struttura del mercato internazionale dell'oro. La produzione aurifera fu, in tutto il mondo, durante il '49, pari a 28 milioni di once. Nel '50 essa si valuta a 29-30 milioni di once. Ma dieci anni prima ì produttori avevano già ottenuto .metallo per 41 milioni di once e, volendo, potrebbero gettarne sul mercato per 60 milioni di once all'anno. Perchè i produttori non spingono al massimo le loro vendite ? Perchè giudicano non remunerativo U prezzo. Se dovessero aumentare le quotazioni attuali, non esistendo ostacoli tecnici ad una maggiore produzione, un'azione di calmieramento sulle quotazioni sarà esercitata dal lato dell'offerta. Chi concede ciò, ma è rialzista sull'oro, argomenta a questo punto che il metallo è tuttavia sospinto da forze che si schierano dal lato della domanda. E quivi, allora, un'indagine quantitativa — per quanto grossolana — risolve il problema. La domanda di oro è di triplice natura. Trascurabile quella di metallo per uso industriale; vi è poi una domanda, alquanto più robusta, per tesaurizzazione privata; infine vi è la domanda che trae origine dagli acquisti delle banche centrali. Orbene, la domanda per tesaurizzazione può transitoriamente assumere alti valori e dominare il mercato; ma in media non rappresenta neppure un quarto della domanda totale. E tende a decrescere, nel tempo, essendo scomparsa la Cina come mercato acquirente, nonché molti paesi dell'Europa orientale. Dunque, a far da normale contropartita all'offerta aurifera, non rimane generalmente se non la domanda di oro da parte delle banche centrali. E queste acquistano bensì metallo ma ai prezzi ufficiali, che sono considerevolmente infe riori a quelli di mercato li bero. Le Banche della Riser va Federalr in America, ae quistano attualmente oro a 35 dollari l'oncia; mentre essa sul mercato libero è quotata 43-44 dollari l'oncia di fino. In simili circostanze, le brusche oscillazioni nei prezzi dell'oro sui mercati liberi, sono facili da chiarire. Nei momenti di pànico la domanda d'oro per tesau rizzazione privata giunge a far ascendere i prezzi. Ma l'offerta (che è prevalente in confronto a quella doman da) provoca, poco dopo, un ribasso nelle quotazioni, spo standosi metallo dai mercati ufficiali ai mercati liberi; e la curva nei prezzi dell'oro ripete molte volte un anda mento campanulare, non dis simile da quello tracciato dalle quotazioni, fra gli ultimi del dicembre scorso e le prime settimane di questo febbraio '51. In un solo caso le quotazioni libere potrebbero mantenersi durevolmente al rialzo, in rapporto ai prezzi attuali: ove le banche centrali, ed in particolar modo le Banche della Riserva Federale, acconsentissero a mutare il loro prezzo ufficiale per l'oro. Ma simile provvedimento esse non adotta¬ rgvpuscvgcdFccdsudulrnmbvbnpicrllaNt1nasrtp rono durante la seconda guerra mondiale. Perchè dovrebbero adottarlo ora. che perseguono, come allora, una politica anti-inflazionistica? E perchè le banche centrali degli altri Paesi dovrebbero acquistare oro a grezzo libero se, volgendo la ilancia commerciale americana al passivo, l'ottengono dalle Banche- della Riserva Federale a 35 dollari l'oncia? Tutto sommato sembra che la simpatia dimostrata dal pubblico verso l'oro sia sostanzialmente fondata su una falsa premessa. Si crede insomma di acquistare una merce auotata a prezzi liberi e propensa a seguire rapidamente le variazioni nel potere d' acquisto della moneta. Si compra invece un bene economico a prezzi severamente controllati dalle banche centrali: le quali sono tutt'altro che disposte, per loro natura, a decisioni improvvise; a manovre speculative; a colpi di testa. Esse hanno, anzi, molte ragioni per non accrescere il loro prezzo d'acquisto dell'oro sui mercati ufficiali: almeno per parecchi mesi. Non è affatto probabile le tengano in non cale. f. di f. 1111111111 '"i mi'i iiiiiiiiiMiimt

Luoghi citati: America, Cina, Italia