Pechino ha respinto le decisioni dell'Uno

Pechino ha respinto le decisioni dell'Uno Pechino ha respinto le decisioni dell'Uno Il rifiuto di collaborare con il Comitato che ricerca un compromesso - Dove si attesteranno le truppe delle N. U. in Corea? (Dal nostro corrispondente) Washington, 3 febbraio. La risposta di Pechino alla condanna della Cina comunista come aggressore, è esaltamente quella prevista da Sir Bene-gai Rau: Pekino non solo respinge la condanna, ma rifiuta categoricamente di « prestare la minima attenzione » ai tentativi del Comitato dei buoni uffici, che è incaricato dall'UNO di studiare nuove formule di soluzione pacifica del conflitto. « Nonostante ti rifiuto cinese, — ha dichiarato il Presidente dell'Assemblea, Generale il Comitato è deciso a tentare egualmente ». < Anche se in—zrasticSdptnmsnqdmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiMiiiiiiiiii il testo della risposta di Pekino non è affatto incoraggiante, — ha detto Nasrolla'h Entezam quest'oggi — non disperiamo ancora e ci prepariamo a fare del nostro meglio ». Questa confortante professione di ottimismo è però contraddetta dai fatti: Entezam infatti non è ancora riuscito a costituire il Comitato perchè Sir Rau, al quale il Presidente dell'Assemblea ha. chiesto di partecipare, non è ancora stato autorizzato dal suo Governo ad aderire all'invito, ed. il ministro degli Esteri canadese, Pearson, che ha subordinato la sua accettazione a quella di Rau, non intende modificare il suo atteggiamento. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiii Entezam ha deciso di attendere ancora tie o quattro giorni nella spelr&nza che i due uomini possano essere indotti a costituiresti Comitato; se ogni speran:a sarà vana, affiderà liticar-.'o aito svedese Sven Grafstrom. Le esitazioni indiano-canadesi confermano che le possibilità di trovare una formula di armistizio accettabile sia da Pekino che dalla maggioranza dell'UNO, già minime fin dall'inizio, non sono certo aumentate dopo il rifiuto categorico delia Cina. La ricerca di una soluzione pacifica è anzi giudicata vana dalla delegazione americana, e poiché essa si risolverebbe orinai solo in una perdita di tempo e di prestigio per l'U. N. Ó., la Delegazione ha chiesto oggi alla segreteria che si provveda già ad affidare alla Commissione per le misure collettive (che deve cominciare a funzionare solo dopo che U Comitato dei buoni uffici avrà constatato la impossibilità di far'accettare a Pekino un armistizio) l'incarico di determinare quali sanzioni sono effettivamente applicabili alla Cina. La richiesta è sembrata prematura a molte delegazioni anche perchè sul problema sono appena cominciate al Dipartimento di Stato le consultazioni cogli inglesi e gli altri alleati.' Negli ambienti america/ni si ritiene che il problema più urgente è quello di fissare una comune politica alleata non solo nei riguardi della ricerca di una formula di armistizio, ma anche dello sviluppo delle operazioni militari. Se la cauta avanzata delle truppe del generale Ridgway proseguirà nei prossimi giorni secondo il ritmo seguito finora, verso la fine della, settimana le truppe dell'UNO dovrebbero raggiungere il 38" parallelo. Come ha riconfermato quest'oggi il portavoce del Dipartimento di Stato, nulla indica che il comandante in capo, generale Mac Arthur, abbui avuto dall'UNO ordini diversi da quelli ricevuti in passato « che non sono mai stati abrogati e cioè di portare, a termine la liberazione delia Corea. In altre parole gli Stati Uniti non intendono fare prensioni di alcun genere perchè la riconquista del territorio coreane sia limitata a quella od altre linee; ma non intendono neppure, secondo informazioni autorevoli, prendere decisioni unilaterali o non approvate dai maggiori alleati. Ciò significa che finché le conversazioni anglo-americane non saranno concluse le truppe dell'UNO svilupperanno le loro operazioni senza alcuna limitazione di natura politica. In questo momento però le preoccupazioni americane convergono verso l'interno a causa del dilagare degli scioperi dei ferrovieri e degli impiegati postali che hanno già semiparalizzato la produzione delle maggiori zone industriali. Truman ha condannato ieri sera gli scioperi come illegali accusando i Sindacati di noniopporsi con sufficiente energia contro l'azione indisciplinata > "S^.' me arila controversia non iappare facile né moina e si /e. | me, negli ambienti interessati ! alla produzione per la difesa i nazionale, che, se lo sciopero ■ dovesse estendersi e durare ancora per qualche giorno, ti livello della produzione inditr striale, che aveva raggiunto nell'ultima settimana d'i gennaio la quota più alta dopo quelle famose del 191,1,-191,5, diminuirà notevolmente. Gino Tomajuoii Con gli altri 29 criminali di guerra graziati, Alfredo Krupp ha lasciato Ieri la fortezza di Landsberg In Baviera. All'uscita lo attendeva II fratello Bertoldo e 1 due discendenti del magnati della Ruhr al sono abbracciati esclamando: « Finalmente! ». Al giornalisti, Alfredo Krupp ha poi detto: « Se mi sarà data la possibilità di farlo, vorrei continuare le tradizioni della mia famiglia. Sono propenso a non costruire armi e a dedicarmi a una produzione di pace; ma non spetta a me decidere » (Tel.)

Persone citate: Alfredo Krupp, Bene-gai Rau, Gino Tomajuoii, Landsberg, Mac Arthur, Pearson, Ridgway, Sven Grafstrom