MOSTRE D'ARTE

MOSTRE D'ARTE MOSTRE D'ARTE Marini Russo - Attilio Botino Nella Tampa del Circolo degli Artisti espone Marius Russo, giovane, pittore che da qualche tempo si proclama rinnovatore dell'arte moderna traverso a un «movimento», il Sostanziammo, che egli Intende contrapporre all'astrattismo. Il Sostanziali amo, egli dice, < è sorto contro 1 miti di un' arte ormai statica, per esprìmere un'idea, una speranza, un nuovo contenuto di vita ». Legittima quindi la curiosità di vedere, In qual modo questi suol propositi si fossero poi concretati In pittura. Senonchè, dinanzi al suoi dipinti — pur non privi di qualità — ci avvediamo di trovarci tuttavia in quell'ambito di pitture, ben frequenti oggigiorno, che tentano una sintesi più o meno personale di quegli elementi formali che sono oggi un poco nell'aria Un ricordo di Picasso — vedi del Russo, la Figura n. 2 — un po' di Matlsse e del suo arabesco compositivo, un po di Braque e di altri ancora. Non si vede bene che cosa corrisponda, In concreto, a quei propositi di rinnovamento totale. A meno che la novità non consista negli argomenti, come: «Nascita del mito » o « Pegaso » o « Perseo » o «I poteri, 1 Chierici e il tempo »; invece che. « Natura morta» o «Ritmi astratti»? Ma in fatto di titoli certi pittori astrattisti sono anche più inventivi: vedi Galvano con 1 < Santi Anarglri » o < La barca degli Immortali >. Dunque que sto non può essere un criterio. Tanto più che In alcune natu re morte ci par vedere 11 me gllo di questa mostra. E allora? Pensiamo che 11 Russo non si ila ancora chiarito bene a se sterno: e lo at¬ tendiamo alla prossima occasione. Il pittore Attillo Bozlno, che espone ora alla Bussola, è Invece ben tranquillamente assiso in una sua pratica tradizionale, di quel tipo, per intender; ci, che fa solitamente capo al Circolo degli Artisti. Una rappresentazione di oggetti piacevoli in una forma aliena da ogni tensione: figure femminili, fiori, nature morte di cacciagione, paesaggi verdeggianti, tutto visto in una limpida vena illustrativa, che ignora i drammi morali non meno che quelli pittorici. Si riconosce agevolmente in lui, insomma, l'allievo di Giacomo Grosso, in una stesura pittorica tuttavia più piana, meno densa e forte. Le sue comigliori son quelle dove l'oggetto viene riassorbito In una unità dì luce, e cioè, tra 1 dipinti qui presenti. In certi < Fiori », nella figura di fanciulla che legge, in certe nature morte di cacciagione, specie nei pastelli, succosi. Pittori dell'Ottocento Alla Galleria Fogliato si è aperta una delle mostre-vendita di dipinti dell'Ottocento che essa regolarmente organizza da qualche anno in qua: la sesta dal '47, per la precisione. Sono presentati circa centocinquanta dipinti, per la massima parte di pittori italiani — salvo qualche eccezione come un Ravier, il francese che rivelò Fontanesi a se stesso e la cui parentela con la paesistica piemontese si dichiara evidente — di varia scuola e di varie regioni. Dovremmo per questo riprendere la vexata quaestio della nostra pittura ottocentesca, e del suol valori rispetto alla rimanente pittura europea di quel tempo? Sarebbe eccessivo. Si dovrebbe allora osservare che la pluralità stessa, l'equilibrio che si riscontra tra molti del nomi di quell'epoca della nostra storia artistica denotano come si tratta di livello non altissimo; non solo nei risultati, ma nelle ambizio ni stesse degli artisti, molti dei quali hanno operato con una serietà più artigiana che di alto impegno morale. Questo, salvo, si Intende, le debite eccezioni, è il vero limite che si pone alla nostra arte di quel periodo. Fatto sta, che in tutta la abbondantissima produzione del nostri Ottocen tisti corre una doppia vena: da una parte quella dell'istinto pittorico, a volte notevole, dal l'altra quella della illustrazione spicciola, dell'aneddotismo svagato. Saper distinguere quella da questa è compito talvolta delicato, ma necessario. Limitiamoci a segnalare, nell'odierna mostra, le cose più notevoli che sono, due Fontanesi: «Pascolo» e « Donna alla fonte », un folto gruppo di Delleani, quasi una quarantina, tra cui alcuni di singolare forza: qualche buon Avendo Cavalieri, Pollini, qualche hel Guglielmo Ciardi, qualche buon Pasini e Quadrone, la < Dama > di Gioacchino Toma, un Cre mona, due Maggi del periodo divisionista. a r

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