La Fiat deferisce la vertenza alle confederazioni nazionali

La Fiat deferisce la vertenza alle confederazioni nazionali La sospensione delle trattative per il superpremio La Fiat deferisce la vertenza alle confederazioni nazionali L'incontro svoltosi ieri ha confermalo te difficoltà di conciliare in sede aziendale le opposte tesi - Un comunicato della Confindustria ld.nrotrnctsalvlezamsgtgnggndlvcL'incontro svoltosi ieri mattina alla Fiat tra la Direzioni e le Commissioni Interne pei la vertenza causata dalle nuove richieste di aumento de superpremio di produzione si e concluso con un nulla di fatto. Dato che nel pomeriggio era no corse voci di una dichiarazione di sciopero parziale da parte della Fiom, sembra opportuno tracciare brevemente la storia della vertenza. Nel maggio del '49, un accordo aziendale istituiva alla Fiat un superpremio di produzione in base al quale venivano fissati determinati scatti in funzione delle unità complessivamente prodotte nell'azienda e differenziati secondo le varie categorie: ad una quota di 500 vetture, ad esempio, corrispondeva un superpremio orario di L. 47 (I categoria), 39,50 (II cat.), 32 (III cat.), 24,50 (IV cat.), 11 (giovani). Tale accordo scadeva il 31-12-49 e il l-l-'òO cominciarono le discussioni pei 11 rinnovo. La Fiom, dopo aver sostenuto in un primo tempo l'opportunità di abolire il superpremio incorporandolo nell'incentivo normale di produzione, passò a formulare la tesi che ancor oggi sostiene: mantenere il superpremio stesso abolendo però ogni differenziazione tra le categorie, dando a tutte, le cifre massime fissate per la prima. L'onere medio di quanto richiesto sarebbe ammontato per la Fiat sulle 30 lire orarie per dipendente. La Cisl invece rivendicava — e rivendica — un aumento medio di circa 20 lire, pur mantenendo le ditanze tra le varie categorie, anche se con qualche modifica. L'atteggiamento della terza organizzazione sindacale — la Uil — era all'incircu quello della Fiom, Quanto alla Fiat, essa si dichiara disposta a maggiorare 11 superpremio in vigore, di un aumento medio di ó lire circa (3 delle quali già da tempo concesse a titolo d'anticipo). J. sindacati, nell'incontro del 3 gennaio, dichiaravano che tale offerta non poteva esser presa in considerazione cerne base di discussione e invitavano la Fiat a riesaminarla. L'ultimo Incontro ha avuto luogo Ieri mattina dopo di che è stato reso noto il seguente comunicato: < Aderendo all'invito rivoltole, la Fiat ha ulteriormente esaminato i dati di costo, attuali e previsti, e la possibilità dì aumenti salariali compatibili con tali costi; ed ha altresì valutato con la più ponderata attenzione la situazione venutasi a creare nelle trattative In corso con le commissioni interne, ed i suoi presumibili sviluppi. A seguito di tale nuovo e dettagliato esame, la Fiat deve confermare aile C. I. che non è possibile migliorare l'importo di L. 8 di aumento generale medio sui premi aziendali di produzione. In queste condizioni, data l'entità e la natura degli aumenti richiesti e l'incolmabile distanza tra le cifre proposte da queste ultime e le possibilità aziendali della Fiat; data la conseguente constatata impossibilità di risolvere la vertenza nell'ambito aziendale; data l'importanza del problema e le vaste ripercussioni di ordine generale che deriverebbero da ogni decisione di ciascuna delle parti; nell'intento di cercare ogni via per evitare un'agitazione dannosa alla produzione e al le maestranze; la Fiat ritiene debbasi deferire la vertenza alle superiori confederazioni nazionali degli industriali e dei lavoratori >. Alla Fiat infatti si fa notare che la situazione di quei dipendenti è nettamente superiore alla media generale sia per le retribuzioni, che per il numero di ore lavorative, che per l'insieme delle previdenze assistenziali e sociali. L'aumento della produzione verificatosi — si dice alla Fiat — è dovuto solo in parte al- ■irillIlMItllllIIIItllllItllllllllItlUlllIIMIIIIIIIlril le maestranze, In quanto è da attribuire soprattutto alla .nigliore organizzazione interna, a nuovi mezzi tecnici e mpianti, all'aumentato numero dei dipendenti. Dal '40 ad oggi infatti la Fiat ha assunto 6500 nuovi dipendenti. In realtà inoltre è inesatto sostenere che non si siano verificati miglioramenti nelle retribuzioni in quanto proprio il superpremio di produzione ha assicurato un continuo, rego lare, costante aumento. Il deferimento diretto della vertenza alle Confederazioni nazionali degli industriali e dei lavoratori è giustificato dalla entità delle rivendicazioni avanzate che non potrebbero non avere ripercussioni in tutto il mondo del lavoro italiano, sui salari, sui costi e sui prezzi in generale. Questo atteggiameli to della Fiat ha formato og getto di immediate consultazioni, protrattesi durante tutta la giornata da parte delle tre organizzazioni sindacali. La Cisl non negherebbe a priori la fondatezza dell'atteggiamento dei la Fiat e proporrebbe a sua volta una formula intermedia: continuare cioè le trattative in sede aziendale con l'assistenza però delle organizzazioni sindacali provinciali e nazionali. La Cisl avrebbe fatto presente ieri tale suo ordine di idee alla Fiom, ed anche l'organizzazione socialcomunista avrebbe soprasseduto per il momento ad un'azione diretta alla quale i Liberi Sindacati si sono fin da ora dichiarati nettamente contrari. Le commissioni interne della Fiat aderenti alla Fiom decideranno in ogni modo su un'eventuale agitazione in una riunione fissata per le 10 di oggi alla Camera del Lavoro. dmnrlcpvTsamqiFprRdcdasctd■Ocat