Rifiutatogli il ricovero all'ospedale l'uomo decise di gettarsi nel Po
Rifiutatogli il ricovero all'ospedale l'uomo decise di gettarsi nel Po Rifiutatogli il ricovero all'ospedale l'uomo decise di gettarsi nel Po Salvato da un custode naira le sue sventare • Aveva passata la notte al Valentino - Veniva da Ivrea e cerava il figlio del quale aveva smarrito l'indirizzo Il cinquantenne Giovanni Truc- cati, custode dell'imbarcadero si tuato sotto 1 murazzi del Po all'altezza del numero SO, verso le 15 di ieri lasciò il magazzino. Aveva ultimato un lavoro e fra le neve che cadeva fitta si diresse verso la scalinata quando un'ombra attirò la sua attenzione. Era un uomo senza cappotto, proprio sulla riva del fiume: fissava l'acqua ed Intanto parlottava tra se a bassa voce. Il Truccati giudicò perlomeno strano l'atteggiamento dello sconosciuto e gli si avvicinò senza far rumore, per udire le frasi che l'altro pronunciava. — Non c'è altra via... mio Dio. perdonami! — Lo sconosciuto si abbottonò la giacca e prese lo slancio per gettarsi Ira la corrente. Ma la prontezza del custode evito una tragedia: con un balzo gli fu sopra, lo afferrò saldamente per i piedi e gli si avvinghiò, deciso a non mollare la presa. L'uomo si divincolava con disperazione. Ma ormai il pericolo era scongiurato. Dopo qualche grido l'altro parve calmarsi. Le sue spalle era no scosse da violenti singhiozzi respirava con difficoltà; venne 11111111 llllllltltMIIMIIlllUIIIIIIIMIIIMIIII colto da una crisi di tosse e si ac- i . o u i a i o e casciò a terra. 11 Truccati lo sollevò e lo accompagnò sino al commissariato di P. S. Castello. La vicenda dello sventurato e davvero toccante. Egli si chiama Giuseppe Saboto, ha 6) anno, risiede nei pressi di Ivrea ad Alburno e lavora saltuariamente co me materassaio ambulante. — Sono molto malato: ho l'asma, una forma cronica di bronchite ed altri malanni. Ieri l'altro ho latto un fagotto del miei indumenti ed ho preso 11 treno: contavo di rivolgermi ai medici di qualche ospedale torinese, di farmi visitare e ricoverare. In treno, appena passata la stazione di Chlvasso, il Saboto cercando il biglietio ferroviario si frugò nelle tasche della giacca, e constatò che erano spariti tutti 1 documenti personali (il libretto matrimoniale, 11 passaporto rilasciatogli nel 1313. carta d'identità, con gedo militare) ed un biglietto su cui aveva segnato l'indirizzo del figlio, residenie a Torino. Li aveva smarriti. Il aveva dimenticati a casa oppure gli erano stati rubati? Scese a Porta Susa come in preda ad un'allucinazione: dove IIIIlUII IIIIIIIItlllllllllllllItllllllllllllllllMMIM sarebbe andato, se aveva pure scordato Il recapito del figlio? Incominciò a girare per I noso comi cittadini, ma privo cura era di documenti non ottenne 11 sospi rato ricovero. Passò la nolte se dnto su una panchina del Valentino, cercando Invano di ricordare. Ieri mattina infreddolito, affamato, rimuginò dentro di se l'Idea del suicidio. La polizia Iniziava Immediatamente le indagini per rintracciare il figlio del Saboto: ed anche qui la sorte e stata benigna. Un agente, con rapidità ammirevole, riusciva ad Identificarlo e lo accompagnava In sezione. Il figlio, autista di professione, abita in via Tagg'a. Un medico legale visiterà oggi il Saboto e lo farà quindi ricoverare in ospedale.
Persone citate: Giovanni Truc, Giuseppe Saboto
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