Gli alleati si preparano a resistere da Sauchon a Taejon
Gli alleati si preparano a resistere da Sauchon a Taejon ImA ImOTTA IN CORBA. jPjjjrg 1 Gli alleati si preparano a resistere da Sauchon a Taejon Avanguardie rosse a sessanta chilometri a sud-est di Wonju (Nostro servìzio speciale) Fronte coreano, 11 gennaio. La 8» Divisione americana del generale Robert Mo Clure si prepara a sostenere Vassallo di .trentamila cinesi dal Nord e a /or fronte alla minaccia di una colonna spintasi profondamente nella Corea centrale lungo il suo fianco destro. Dopo una violenta battaglia di sette ore e mezza la calma è scesa svi settore della tormentata "Wonju. Da quattro giorni si combatteva furiosamente nella neve e nel vento. Ora continua a nevicare, salvo qualche breve schiarita, ma sì ode solo qualche raffica di fucileria mista al rombo delle artiglierie. Queste ultime non tacciono, perchè da parte alleata si segue il sistema di battere in continuazione con gli obici i punti di cui il nemico potrebbe fare trampolino. Con frase abusata si potrebbe dire: la quiete che precede la tempesta. La tempesta di guerra intendiamo e non quella atmosferica. Lo scopo della puntata nemica, giunta secondo le ultime notizie a non meno di centodieci chilo metri dal confine delle «due Coree » e ad analoga distanza dal perimetro della vecchia testa dì ponte di Pusan, appare chiaro: il taglio dette vie di ritirata alleate verso quello che fu già il caposaldo di Mac Arthur nei giorni dell'epica battaglia difensiva. Non tanto forse si mira all'accerchiamento della S» Divisione americana e dei reparti francesi e olandesi che al suo fianco si battono, quanto si vuol costringere l'unità a ripiegare per evitare l'isolamento. E un tale ripiegamento vorrebbe dire abbandono della catena del Sobaek, baluardo che sbarra la via al cuore della Corea meridionale. La presenza della II Divisione sul fronte a ferro di cavallo che si stende a 8 Km. a sud-ovest, S a sud e 16 a sud-est di Wonju, rende strategicamente impossibile ai comunisti di avanzare su vasto fronte verso il Bobaek Non'solo, ma permette a Ridg-«ìllf iritt iiiif t ■■■iiiitf itiiiititiltf ■lliilllllllt«ltsii way di rafforzare le sue difese dei tre valichi che costituiscono l'unica fisica possibilità di passare nel settore a sud del corso superiore dello Han,\ e di qui avanzare su Pusan. [ Da Samchok a Taejon la grande barriera naturale servirà agli alleati per bloccare l'assalto nemico, e data la sua conformazione renderà meno stridente il divario numerico fra le due parti. E poiché il tempo gioca a tutto favore di Mac Arthur si spiega la manovra comunista basata sul lancio in profondità di una colonna celere corazzata. Le pattuglie di avanguardia della formazione rossa — pattuglie assai nutrite a quanto segnala la ricognizione aerea — sono giunte a una diecina di chilometri a nord di Tanyang, località sita a una sessantina di chilometri a sud-est di Wonju. Tra queste pattuglie e il Sobaek è ancora il corso dello Han, che però in questa zona non è molto ampio. A Wonju, si è detto, si è stabilita per ora la calma. La zona più movimentata è stata quella tenuta dagli olandesi e dai francesi, die tonno dovuto respingere varie puntate di pattuglie comuniste. Ma non vi è'paragone fra queste azioni di ordinaria amministrazione e il violento scontro impegnato la notte prima con settemila rbssì che tentavano di sfondare la linea alleata. An zichè riuscire nell'intento essi erano costretti dall'energico contrattacco alleato a portare indietro di otto chilometri le proprie linee. Il maltempo e la scarsissima visibilità ostacolano fino a renderla praticamente impos cibile l'attività aerea. Bolo per tre ore si è avuta una certa schiarita, e ne hanno approfittato i caccia dei « marines » per attaccare violentemente Wonju con bombe al napalm, spezzoni e armi di bordo. Nello stesso tempo altri aerei rivolgevano la loro attenzione ad un concentramento di forze sulle strade attorno a Suwon, congestionate di traffico miniare nemico * Robert Bennyhoff dell'U.P.liiiiiit>lllillf lltllllillllllllllllllljliitiiitiiiiiiiiiiiii 1QH2Ù1
Persone citate: Mac Arthur, Robert Bennyhoff, Robert Mo Clure, Vassallo
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