Il giorno della locusta

Il giorno della locusta Il giorno della locusta Il 2i dicembre 1940 un uomo e una donna perdevano la vita in uno scontro automobilistico avvenuto a poca distanza dalla cittadina di El Centro, in California. La donna era Eileen Me Kenney, nota negli ambienti cinematografici come collaboratrice di Walt Disney, e l'uomo un certo Nathaniel' West che scriveva soggetti per Hollywood. I gioi-.vali raccontarono ch'essi si erari, sposati pochi mesi prima, e die stavano tornando da un viaggio nel Messico. Ma non piansero, in effetti, che la morte di lei. Di lui non sapevano ancora che aveva, scritto due tra i romanzi più belli della letteratura americana contemporanea. , Nato a New York nel-^4, e passato per Parigi, con una splendida barba rossa, tra il 1924 e il 1926, Nathaniel West sarebbe stato felice, lo scrisse in tante sue lettere, di coltivare unicamente la propria vocazione di romanziere se la tempesta di fischi che la pubblicazione di ogni suo nuovo libro provocava anche negli ambienti più civili non lo avesse costretto a cercare un diversivo (e un modo di guadagnarsi il pane) nel cinematogra fo. Su quattro romanzi pubbli cati in tutto, il primo e il terzo (The Dream Life of Bolso Speli, cioè La vita in sogno di Bolso Snell, 1931, e A cool million, cioè Un milione tondo, 1934) risulta no pur oggi immaturi, sperimentali, troppo letterari e insierne troppo ingenui, per cui pubblico e critica del tempo sono in qualche modo scusati di non aver sa puto accordar loro un po' di credito. Ma il secondo fu, nel 1933, Miss Lonelyhearts (Signorina Cuori Solitari), e il quarto fu, nel 1938, The Day of the Loctist (Il giorno della locusta), due romanzi che sono stati ristampati, l'uno un paio di anni fa e l'altri in questi giorni, in una collezione di classici moderni dove hanno per coinquilini libri di Rim baud e di Kafka, di Joyce e D. H. Lawrence, di Flaubert e Scott Fitzgerald (editrice New Directìons). E la critica che oggi li accetta come tali, come due libri classici della letteratura moderna, rico noscendo al loro autore un'im portanza superiore a quella di uno Stcinbeck o di un Caldwell e inferiore solo a quella di He mingway e di Faulkncr, non può certo essere scusata di averli respinti addirittura con scherni), nella sua maggioranza, quando vennero fuori la prima volta Grandi quotidiani e grandi riviste, nel 1933, si avventarono con zampe da caproni sulle membra delicate di Signorina Cuori Solitari, definendola « vuota », defi nendola « volgare », definendola persino « abbietta », e il povero West ebbe bisogno di molta forza d'animo per tener duro un altro anno, poi cedette allo scoraggiamento proprio e alle insistenze affettuose di un amico che gli oflriva un impiego di soggettista presso una casa di Hollywood specializzata in films da brivido, di cow-boys e di gangsters. Nè il suo quarto e maggiore romanzo, il suo capolavoro, // giorno della locusta, gli diede da sperare, venendo alla luce ben cinque anni dopo, in un cambiamento della propria sorte. Glielo aveva pubblicato, lanciandolo come romanzo d'ambiente hollywoodiano, una delle più grandi case editrici di New York, la Random House, ma incontrava tanta ostilità nella critica e tanta freddezza nel pubblico che il direttore della Casa finiva per ritirarlo dalle librerie esclamando: «Per Dio! Se mai pubblicherò un altro libro che riguardi Hollywood sarà uno di Hedy Lamarr sulle sue 39 maniere di fare all'amore! ». Perchè uno scrittore, oggi giudicato tra i più degni della sua generazione, ha potuto, solo dieci anni fa, irritare a tal punto? Scrittori d'un ingegno più difficile e complesso, del suo (leggi Faulkner), o tanto più indefinibile e ricco ( Hemingway), o più bizzarro, o più ermetico, o semplicemente più aggressivo, hanno sempre trovato, fin dal principio, critici che li comprendessero e si battessero per loro, o almeno al loro seguito, contro l'inerzia ringhiosa dell'opinione pubblica L'America che non voltava le spalle, voglio dire, alla novità di un Hemingway avrebbe potuto far posto anche a quella sommessa e piuttosto patetica, con ah da libellula, d'un Nathaniel West Ma in Hemingway e in Faulkner la mancanza di convenzionalismo si è rivelata radicale e compieta a poco a poco. Quando si era ormai cominciato a conoscerli e amarli. West invece è venuto avanti con l'aria di uno che ha 1 suoi meriti proprio nel fatto di non rispettare nessuna convenzione. Fresco e giulivo di un fatto simile. E può essere stato appunto questo, che fu definito avanguardismo e surrealismo nel: l'atto d'accusa dei suoi avversari meno collerici, a rendere intolle rabile per più di quindici anni tutto quanto uscisse dalla sua penna. . , . Qui bisogna precisare che lo stile di West non ha nessuna delle qualità plastiche o coloristiche o musicali che consentono di dire una cosa per intenderne un altra di più ampia portata. E uni. stile sènza molle interne che non si alza mai, nel periodo, più su delle parole che allinea. Esposi tivo, non raffigurativo. Da fran cese di fine Settecento, o suvareducocataEWpazesetusurealgdfiSreradlevcolapdCidgdpdmsifolalaspgrerapcblenmcculavclacctàdudglloiscmsafipdczzridmtmnLcnaFspmWgredticaznaudd.i gru nde giornalista politico. Per,u West non può dar nulla che resti implicito o che agisca implicitamente. Egli deve sempre sco prirsi, sempre rendersi esplicito e articolare, per giungere a un minimo d'immagine, tutta una scena o tutto un personaggio Fissare un ambiente con una di aneddotica intorno ^eXchea'tienè'sui"fondo della ò e a ? sua piscina una carogna di cavallo in gomma colorata. Definire un atteggiamento morale traducendolo in. attributi pittoresch come i polli che un certo messicano si tira dietro, su una carretta, ovunque cerchi asilo e lavoro. E' un mondo potenziale che West si trova a rappresentare, di paure, di frustrazioni, di speranze, ma con la necessità di rappresentarlo in termini di mondo attuale, anche a costo di portarsi sul piano del paradosso, e di acuire la voce sino al falsetto, sino all'ironia. In Signorina Cuori Solitari il giornalista che tiene una rubrica di consolatore delle anime perse, firmandosi appunto Sig.na Cuori Solitari, è tentato di arrecare un reale conforto, o sollievo ai disperati che gli scrivono. « Il Leopardo dello Scontento cammina per le strade della mia città », gli scrivono. Ma West ha identificato la condizione umana stessa con quel la della grottesca categoria di persone che mettono nella buca delle lettere i loro gfidi di aiuto. Così, nel Giorno della locusta, identifica l'America con Los Angeles, e il comportamento quoti diano dejl'uomo medio col com portamento frenetico d'una folla di attori mancati o di gente, comunque, che ha voluto assicurarsi la felicità stabilendosi in California. Uno crede che si tratti di lavorar sodo e di risparmiare. E lavora forte per anni e anni; risparmia sognando il sole, e sognando arance, sognando il ma re; ma il piccolo benessere materiale che poi può riuscirgli di avere, e il sole e le arance che può riuscirgli di avere, il mare che può riuscirgli di avere non bastano a cambiare il corso avvilente della sua vita. Egli, per noia, diventa stravagante. Um macchietta tra milioni di mac chiette sull'immensa spiaggia: con una mania, con un tic, con una particolarità bizzarra. E, per la delusione, diventa anche cattivo. Una locusta tra milioni di locuste che possono, se fanno folla, calpestare i bambini e sradicare gli alberi, o appiccare il fuoco a Los Angeles, alla turrita città della Promessa, a Babilonia. // giorno della locusta si chiude con una scena formidabile di una folla simile che tumultua e distrugge. E' il finale fantasmagorico di un avviso che West lancia agli americani contro il loro ottimismo. Non contro una ingiustizia sociale. Le ingiustizie sociali si può sempre pensare di correggerle senza che ci vada di mezzo la santità del nostro fili steismo, e la letteratura che le accusa, da Caldwell e Stcinbeck fino ai populisti più- di partito preso, non è mai del tutto sgradevole. Una letteratura che invece ci attacchi nella nostra pigrizia mentale, o nella nostra iner zia morale, nella nostra facilone ria, nelle nostre illusioni, e che insomma ci impegni in qualcosa della nostra natura, risulta recisa mente ingiuriosa. Poe e Haw thorne furono per il loro tempo molto più ingiuriosi di quanto non lo sia stato il petulante Jack London per il suo. E se in qualche modo vennero accettati, pur nel loro tempo, come più tardi è accaduto con Anderson, con Faulkner o con Hemingway, lo si deve al fatto che mordono ini plicitamente, senza aver l'aria di mordere. Mentre un Nathaniel West, col candore del suo lin guaggio esplicito, non sa morde re che mostrando i denti. Per cui era fatale che gli americani di dodici o quindici anni fa, infatuati com'erano, ne avessero una invincibile ripulsione. Figurarsi che l'America di West somiglia a quella rappresentata nel romanzo Amerika di Kafka, il quale non era mai stato in America e aveva mirato a dare con essa sol.) un'immagine del suo sgomento e della sua speranza. Elio Vittorini tiiiiiiiiiiiiniiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiii