"La notte di Valpurgis,, nel concerto Markevich

"La notte di Valpurgis,, nel concerto Markevich Musica e mostre "La notte di Valpurgis,, nel concerto Markevich a o r a due violini, viola e orchestra di Ghedinl e la seconda suite Dafni e Cloe di Ravel il maestro Markevich aveva iersera inserito due composizioni meno note o quasi ignote a Torino, La prima notte di Valpurgis di Mendelssohn e il Concerto per chitarra e orchestra di Castelnuovo-Tedesco. E' stato opportuno far conoscere al nuovo pubblico l'opera di Mendelssohn, sul quale 1 pregiudizi antiromantici e antiottocenteschi, deplorevoli quanto più privi di distinzione, e animosi negli ultimi decennii, conseguirono una facile vittoria, condannandolo all'obblìo totale, impedendone 11 giusto apprezzamento. Egli riappare quale fu, ogni volta che ne vengono ricordate le opere migliori, quelle segnate assai più dal suo particolare talento che dalla moda di cento anni fa, la moda, cioè il romanticismo del deboli e dei pallidi. Si nota, scegliendo, guanto sia il pregevole' e il ricordevole nella sua abbondante produzione. E questa cantata per soli, coro e orchestra inclusa nel repertorio del genere oratoriale su testo profano, può essere tuttora applaudita. Non s'ha da cercare, naturalmente, ciò che, proprio della mente' e dello spirito di Goethe, costituì 11 < dialogo In IAedery, com'egli designò La prima notte di Valpurgis, rappresentazione del contrasto della fede del pagani con quella dei cristiani, bensì il canto mendelssohniano di alcuni stati d'animo, rudi, violenti, prepotenti, o delicati e sereni, o anche, e questo meno interessa, la descrizione di episodi naturali, la tempesta nell'inverno, il rinascere primaverile. In verità, le parole goethiane son sprecate nel recitativi dei solisti, 1 quali non riescono a diventar persone, e neppur vaghe voci dell'umanità. Nelle congiunte espressioni corali e strumentali Invece, e in alcuni passi orchestrali, degni delle più compiute sinfonie o ouvertures di Mendelssohn, il dramma si fa più d'una volta intenso, e, malgrado, una certa enfasi, rivela l'intimo impeto poetico. Appunto per tale pregio questa cantata, è notevole fra le molte di cui si compiacquero gli artisti e la società del primo Ottocento. Il Concerto del CastelnuovoTedesco è, come molte altre opere di lui, grazioso, elegante, di buon gusto, e più fine e piacente risultò grazie al mi rabile tocco e all'agilità di Andrea Segovia. Vivace e vigile direttore Igor Markevich fu applaudito insieme con gli strumentisti A. Gramegna, L. Pocaterra, E. Francalanci, con i cantanti M. Truccato Face, A Bertocci, S. Colombo, F. Calabrese, e col maestro Ruggero Maghlni. istruttore del coro. c

Luoghi citati: Castelnuovo, Torino