Nuovi elementi a carico del presunto avvelenatore
Nuovi elementi a carico del presunto avvelenatore Nuovi elementi a carico del presunto avvelenatore Incidenti e confronti di testi con l'accusatrice del Massai Firenze, 20 dicembre. Al processo contro Massimo Massai è oggi continuato l'esame testimoniale, e per prima è venuta a deporre la signora Margherita Pierallì, che abitava al piano inferiore della casa del Massai e che era amica della povera Dolores, con la quale s'incontrava sovente. La vita fra 1 dua non presentò incrinatu re fino al giorno in cui non comparve Margherita Targetti. Da quel momento il Massai cambiò totalmente. Le liti erano all'ordine del giorno e qualche volta anche le busse. Nella udienza pomeridiana Giulia Mungai, che ebbe una relazione con Renato Massai, fratello dell'imputato, relazione dalla quale nacque un figlio, dice di avere aiutato, durante la veglia funebre, il Massai a preparare parte degli oggetti della moglie che avrebbero dovuto essere consegnati a Carmen Macor. Fu cosi che frugando nei cassetti il Massai scopri una lettera di Dolores che conteneva aspre rampogne contro di lui e che il fotografo mise nel portafogli. La missiva fu poi rinvenuta da un nipote della, morta e consegnata a Carmen Macor. La teste ammette che durante la veglia il Massai distrusse molte medicine, gettandole parte in una stufa e parte In un fossato. Un detenuto nelle carceri delle Murate In attesa di giudizio per collaborazionismo, certo Arrigo, Masi, che si diletta di chiromanzia e di astrofisica, dichiara fra l'altro di avere percepito, dopo alcuni esperimenti compiuti, un legame di simpatia fra Carmen Macor e il Massai, legame che in certo modo fu confermato dall'imputato, il quale ebbe a dichiarare: « Morta mia moglie Carmen voleva ad ogni costo che andassi a Milano con lei ». Si interrogano quindi altri testi di minore importanza, dopo di che l'udienza è tolta e rimandata a domani.
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