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Il processo a Parigi contro «lettres Frangojses » Il processo a Parigi contro «lettres Frangojses » (Nostro servizio speciale) ,Parigi, 24 novembre. Comincia domani nel pomeriggio, preceduto da una campagna di stampa e da testimonianze che ne sottolineano la portata, il processo intentato dallo scrittore David Rousa.it al settimanale comunista Lettres Francaises nelle persone del suo direttore Claude Morgan e del suo redattore capo Pierre Daix. Uomo di sinistra, ex-combattente delle brigate internazionali in Spagna ed ex-internato nel campo tedesco di Mathausen, Rous.set ha scritto che 1 campi della morte non sono finiti con la sconfitta del nazionalsocialismo, perchè ne esìstono ancora in Russia, e Pierre Daix gli rispose con un articolo accusandolo di falso e di diffondere un cumulo di menzogne tratte da ciò che scrissero già i tedeschi. Ritenendosi diffamato il Rousset ha sporto querela. Più di cinquanta testimoni, da lui citati, si susseguiranno alla sbarra durante circa un mese, per confermare la sua tesi. Molti di costoro sono excomunisti, fra cui anche il ge- nerale rosso spagnolo El Cam- pesino, il quale si rifugiò in Russia dopo la vittoria franchista, e misurò — a quanto afferma lui stesso in una serie di articoli comparsi sul giornale socialista * Le Populaire » — la differenza fra la propaganda e la realtà. Scampato alla morte per miracolo, ed essendo riuscito ad evadere dall'URSS egli sarà uno dei più feroci accusatori dell'Unione Sovietica, insieme con la signora Neumann, moglie dell'ex leader comunista tedesco, che già teatimo niò in occasione del processo Crawcenko. Rifugiata in Rus sia col marito, il quale fu inviato in un campo di concentramento e vi mori, essa venne poi consegnata dalla GPU alla Gestapo nel '40, quando la Germania, in guerra con gli occidentali, riceveva l'appoggio dell'Unione Sovietica. Altri fuggiaschi polacchi, russi e francesi ,che hanno vissuto in Russia faranno sentire la voce del popoli oppressi, che una semplice decisione della polizia può inviare, senza processo, in un campo di concentramento per cinque anni. Un grazioso atteggiamento ottocentesco di Moira Llster, attrice cinematografica; Il suo volto dal forti tratti esprime un che di Ingenuo, malinconia e romanticismo