Il cap. Alvino strappò le decorazioni alla salma

Il cap. Alvino strappò le decorazioni alla salma L'UCCISIONE DEL COL. BECHI Il cap. Alvino strappò le decorazioni alla salma Napoli, 16 novembre. Il tenente Giacomo Gorreta, uno dei presenti all'uccisione del col. Alberto Bechi e al grave ferimento dei militari di scorta, ha deposto su quanto egli vide. Il minuzioso esame del tenente Gorreta, fatto dal Tribunale oggi, tendeva oltretutto ad accertare un punto molto importante per l'eventuale deduzione della premeditazione, cioè se a Macomer fosse stato o no costituito un « posto di blocco ». L'ufficiale ha dichiarato che egli, avendone ricevuto l'ordine da Alvino, organizzò a Macomer un posto di blocco. Poi ha detto: « Avvistai la macchina del col. Bechi a duecento metri e quando fu a cinquanta metri feci cenno di fermare, pur avendo visto 11 « guidonclno » del Quartier Generale ». — Perchè mi avete fermato? — egli chiese. — Questi sono gli ordini — risposi. — Voglio parlare con 11 maggiore Rizzarti — aggiunse il Bechi. — In questo momento il maggiore non c'è, vi è qui 11 cap. Alvino — precisai. Infatti costui si stava avvicinando e io gli dissi: « Vi è qui il col. Bechi ». « Comandate, signor colonnello » esclamò l'Alvino, salutando. In quei momento mi spostai verso la parte posteriore della macchina per fare posto a Alvino; Bechi disse: « Che, siete matti? ». «Non siamo dei traditori » rispose Alvino. Bechi tolse le mani dal volante e. non so cosa volesse fare, forse aprire lo sportello Allora Alvino fece il gesto di prendergli le mani, ma non so se vi riuscì. In quell'istante partirono una, due, tre raffiche di mitra, un sibilo si senti tra me e Alvino. Non vidi sparare e non posso dire chi sparò. « Questa è la fine dei tradì tori! » disse l'Alvino. Richiesto sull'episodio del gradi e delle decorazioni tolti alla salma, precisa che fu lui a ricevere quell'ordine da Alvino, ma egli si rifiutò. Allora Alvino, durante la marcia verso il porto d'imbarco per la Corsica, Santa Teresa di Gallura, strappò lui i nastrini delle campagne e delle medaglie al valore e 1 galloni dall'uniforme del colonnello morto. Per questo rifiuto, il Gorreta, fu in seguito consegnato ai tedeschi che lo deportarono In Germania.

Luoghi citati: Corsica, Germania, Macomer, Napoli