La guerra è già incominciata?

La guerra è già incominciata? La guerra è già incominciata? Se domani i giornali pubblicassero la notìzia che la guerra è incominciata nes L minciata, nes- ""^"^"■^"T suno sarebbe stupito; anzi, desta stupore che la pace continui. Intanto si combatte in Corea, in Indocina ed altrove (paesi lontani, nell'altro emisfero) ed ogni giorno il pubblico scorre, indifferente, migliaia di parole telegrafate dai campi di battaglia. Cinque anni dopo, nell'attesa di meglio, si rileggono gli stessi orrendi episodi, si rivedono le stesse atroci fotografie. Sono immutabili, come i fenomeni naturali, la tecnica dei. massacri, quella della propaganda e l'umana stupidità. Ma la guerra non è incominciata anche per noi? Lo dimostra, con una logica implacabile, James Burnham, l'autore della « Rivoluzione dei tecntet >, in un nuovo libro intitolato: The Corning Defeat of Communism. L'americano Burnham, consigliere della Casa Bianca, esclude l'ipotesi della « pacifica coabitazione »; la guerra è già in corso, si tratta soltanto di scegliere il metodo migliore per vincerla. « I comunisti hanno come obbiettivo la dominazione del mondo, dal punto di vista delle nazioni occidentali essi sono già gli aggressori ». Allora, prendere subito l'iniziativa militare? « Se si ritiene che un colpo massiccio, fulmineo, salverebbe un gran numero di vite e di beni, dare un tal iiil colpo sarebbe un'azione morale ». L'autore respinge provvisoria- t t p ; mente questa tragica soluzione per i seguenti motivi: vi è ancora una piccola probabilità di raggiungere la meta senza il colpo massiccio; una preparazione intelligente e vigorosa può facilitare la vittoria militare; occorre preparare anche psicologicamente la ricostruzione che seguirà alla sconfitta totale del comunismo. Invece l'azione militare deve essere immediata se l'Unione Sovietica trova i mezzi per fabbricare rapidamente armi nucleari, se avanza sino all'Atlantico, se guadagna terreno nell'America latina. Nell'attesa, occorre disarticolare l'impero sovietico, organizzare ovunque la rivolta, sfruttare le divisioni interne. In ogni caso (attacco- limitato od illimitato) la disfatta totale del comunismo è « inevitabile », « perchè un numero sufficiente di uomini nel mondo l'ha decisa ». Non tutte le classi dirigenti americane condividono le ipotesi e i principi del Burnham. Truman non esclude la coabitazione, ha ancora fiducia ed opera per un compromesso, malgrado, dopo U sangue versato in. Corea, continui a crescere il numero di coloro che temono sia inevitabile una resa totale dei conti. L'odio è diventato più profondo e più pallida la speranza. g. d. b. llllllillllillliliimiiiliimiiiiiiiiimiiliiimilllin

Persone citate: Burnham, James Burnham

Luoghi citati: America, Corea, Indocina, Unione Sovietica