Riunione alla Casa Bianca per la situazione in Corea di Gino Tomajuoli

Riunione alla Casa Bianca per la situazione in Corea NELLA GIORNATA PELLE ELEZIONI AMERICANE Riunione alla Casa Bianca per la situazione in Corea Colloquio fra Truman Acheson e Marshall - Direttive di fermezza e prudenza Eccezionale afflusso di elettori alle urne: permane ancora Vincertezza sui risultati (Dal nostro corrispondente) Washington, 7 novembre. Il Ministro degli Esteri sovietico Andrei Viscinsky ha compiuto oggi una « visita di cortesia » al Segretario di Stato americano Dean Acheson, ma ha dichiarato che nel colloquio non si è parlato della situazione coreana. La conversazione fra Viscinsky ed Acheson è durata sette minuti. Uscendo dal colloquio il Ministro degli Esteri sovietico ha dichiarato ai giornalisti che la sua visita lui avuto carattere di « pura cortesia-» e che non è stata discussa alcuna questione degna di rilievo. Viscinsky ha aggiunto che si è recato a visitare Acheson « in occasione del viaggio a Washington per assistere alle celebrazioni del 33" anniversario della rivoluzione d'ottobre che si sono svolte all'Ambasciata sovietica ». In questo momento in cui l'attenzione del mondo è volta agli avvenimenti militari che insanguinano le frontiere tra la Cina la Manciuria e la Corea la notizia della visita di cortesia compiuta da Viscinsky lia indotto alcuni a pensare che spiragli di sereno possano aprirsi nel cielo tempestoso della situazione internazionale. In effetti alcuni segni di maggior distensione si sono notati oggi negli ambienti politici. Le Nazioni Unite hanno assicurato oggi la Cina comunista che le forze dell'UNO non violeranno la frontiera della Manciuria ed a chiedere a Pechino il permesso di condurre un controllo sul posto delle condizioni esistenti nell'area di confine. Il brigadiere generale Carlos Romulo, ministro degli Esteri delle Filippine, ha presentato una risoluzione in questo senso al Comitato provvisorio coreano delle Nazioni Unite. Una risoluzione jtarallela verrà probabilmente presentata domani al Consiglio di Sicurezza. Una notizia preoccupante era circolata nelle prime ore di oggi: l'invio di un ultimatum alla Cina. Ma il Diparti¬ mento di Stato ha smentito nel pomeriggio che il governo degli Stati Uniti abbia intimato alla Cina il ritiro entro 24 ore delle sue forze dalla Corea. Il portavoce del Dipartimento — Mac Dermott — ha sémplicemente' detto che' "la notizia « non era vera ». Il Dipartimento di Stato è rimasto oggi in stretto collegamento con la delegazione americana all'UNO per preparare un progetto ai risoluzione che si ritiene verrà presentato al Consiglio di Sicurezza domani. Tale progetto, si ritiene, riaffermerà la richiesta fatta dall'UNO il 25 giugno scorso alla Corea del Nord di « cessare il fuoco » e chiederà a tutti i Paesi interessati di cessare di aiutare i comunisti nord-coreani. Il Governo americano intende fare una politica di prudenza e di fermezza. Non vuole campiere alcun gesto affrettato che possa precipitare il conflitto con la Cina ma al tempo stesso vuol render chiaro a. Mao Tse che una eventuale offensiva che mettesse in pericolo la situazione del Corpo di spedizione dell'UNO in Corea costituirebbe un evento di eccezionale gravità. Questa linea politica è stata decisa- oggi durante una improvvisa' riunione alla Casa Bianca durante la quale Truman si è incontrato con Acheson e con il generale Marshall. Era anche presente l'ambasciatore americano in Corea, John Muccio La riunione è durata circa tre quarti d'ora durante I quali tutta'la complessa situazione è stata esaminata. In due parole — prudenza e fermezza — può esser sintetizzato quan to è stato deciso. Alla Casa Bianca si ritiene Infatti che Pechino abbia per ora degli obiettivi limitati alla protezione di Interessi locali alle frontiere tra la Corea e la Cina. Per questo motivo la politi ca americana intende usare la. massima prudenza per evitare qualsiasi passo falsa che possa irrigidire l'atteggiameh to di Mao Tse. In conseguen l[ za Marshall ha ordinato a Mac Arthur di astenersi da qualsiasi azione di bombardamento al di là della frontiera. Vengono così poste in tacere tutte le voci diffuse ieri lquand.0^— dopo J! co?nunicato [di Mac Arthur atl'UNÒ — si era affermato che vi era la possibilità di azioni « più larghe » qualora l'intervento cinese continuasse. Gino Tomajuoli I presidente Truman pone la scheda nell'urna (Radiofoto) nbiiiiiiiiiiiiiiiiii]iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifii«iiiiiiiiiiirriitiiit*iititiiiiiiiittititiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiri irm

Persone citate: Acheson, Carlos Romulo, Dean Acheson, John Muccio, Mac Arthur, Mao, Truman Acheson