Scioperi indetti dalla Fiom fra i metallurgici di tre regioni
Scioperi indetti dalla Fiom fra i metallurgici di tre regioni Scioperi indetti dalla Fiom fra i metallurgici di tre regioni Una delegazione dei sindacati dal Prefetto per la vertenza degli anziani Fiat La vertenza degli 8S0 licenziamenti di lavoratori anziani alla Fiat, non è stata risolta in sede di trattative extraziendali: domenica sera, infatti, dopo un settimo incontro, rappresentanti dell' Unione industriale, della Camera del Lavoro, della C.I.S.L. e della UIL, si sono lasciati definitivamente, senza nemmeno procedere alla firma del verbale. Un comunicato dell' Unione industriale sullo svolgimento delle trattative dice: < Il giorno 14 corr., veniva comunicato alle associazioni dei lavoratori — in base all'accordo interconfederale del 5 aprile 1950 — che la Fiat si trovava nella necessità di procedere al licenziamento di 812 operai e 41 impiegati che erano nella permanente Impossibilità di eseguire la prestazione d'opera tanto che sin dal marzo 1944 erano stati sospesi, pur continuandosi a corrispondere loro la completa retribuzione (in virtù di un'Intesa aziendale per i primi 15 mesi, ed a titolo di pura liberalità per 1 successivi). < Le associazioni del lavoratori richiedevano concordemente di esperire la procedura del citato accordo interconfederale che, come noto, concede un termine massimo di 15 giorni dalla data della comunicazione effettuata, dall' organizzazione Industriale. Si sono avuti cosi alcuni incontri 11 20, 23,. 26, 28 e 29 c. m., data — quest'ultima — alla quale si è conclusa la procedura in quanto, dopo aver constatato che In base all'accordo dell'aprile '50 non era possibile giungere alla firma del relativo verbale in quanto da parte di una delle tre organizzazioni provinciali dei lavoratori (Sindacati liberi) si pretendeva di inserire nel verbale stesso dichiarazioni che riflettevano questioni non attinenti all'accordo interconfederale dell'aprile '50 la cui disci¬ pettactrzgvrnrampClpsdcftbgCvadsoap plina ed efficacia era stata I espressamente e concordemen- te riconosciuta da tutte le parti, oltre che per lettera, anche all'Inizio degli incontri >. Fallita l'intesa, la Fiat procedeva all'invio delle 850 lettere di licenziamento agli operai (809) ed impiegati (41) anziani. Per conto loro, le tre organizzazioni sindacali stabilivano di incontrarsi ieri pomeriggio per determinare una linea comune di condotta. Alla riunione Intervenivano, oltre ai rappresentanti delle Commissioni interne Fiat, l'on. napelli, Alisio e Bartolettl per la C.I.S.L.; Chiappo e Sulotto per la Camera del Lavoro; Raffo, per la U.I.L. Dopo lunga discussione, essi decidevano: a) di Invitare i lavoratori anziani colpiti da licenziamento, a non firmare singolarmente accettando così 11 provvedimento; b) di recarsi stamane in delegazione a sollecitare l'interessamento del Prefetto; c) di fare un' ampia relazione alle Commissioni interne Fiat, convocate In assemblea per oggi alle 14,30 presso il Dopolavoro di corso Moncalierl; d) di riunire giovedì pomeriggio nello stesso luogo gli 850 licenziati. Mentre le organizzazioni locali si occupavano di questa vertenza, si era riunito a Torino, presenti 1 sen. Roveda e Bitossi, il Comitato centrale della Flom. Esso ha deciso di aùerire a quanto deciso dalla organizzazione internazionale, all'Iniziativa cioè di dichiarare il 15 novembre < giornata di lotta contro il piano Schuman> (non è stato però chiarito di che cosa si tratterà: sciopero, manifestazione o altro). In merito alle trattative nazionali interconfederali sulla rivalutazione, il Comitato centrale Flom ha definito «assolutamente inaccettabili > le ultime proposte dell'organizzazione padronale, ed ha espresso il parere che la C.G.I.L. debba < chiamare i lavoratori ad in- tervenlre con le loro forze >. Ultimo argomento, quello dei licenziamenti nel settore me talmeccanico, che, secondo la Flom, ammonterebbero a quindicimila. « Al fine — dice l'ordine del giorno conclusivo — di appoggiare e sostenere 1 lavoratori In lotta, il Comitato centrale decide di invitare le tre regioni più direttamente interessate — Liguria, Emilia, Lombardia — a proclamare singoli scioperi generali regio nali dei metallurgici... come primo atto di solidarietà...; e dà mandato alla segreteria nazionale di prendere tutte le decisioni che riterrà utili < fino alla proclamazione dello sciopero generale dei metallurgici».
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