Drammatica deposizione del maresciallo Cau

Drammatica deposizione del maresciallo Cau Udienza carica di elettricità al processo di Cuneo Drammatica deposizione del maresciallo Cau Un concitato confronto coli'imputato Graziosi (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 26 ottobre. Stamane, all'inizio del processo, il Proc. Generale ha dato lettura di un documento inviato dalla Questura di Modena in cui si rende noto che — secondo voci insistenti — alcuni testi sarebbero stati avvicinati e catechizzati. E' stata, quindi, data la parola al tenente di P. S. Santoro, il quale, insieme al commissario Basile, condusse le indagini sul delitto e ne arrestò i presunti autori. « Quando iniziammo le indagini — ha affermato il dott. Santoro — pesavano indizi soltanto sul Santi, che noi fermammo. Altri nomi non conoscevamo: ce li fece Romano Fusinato, che noi interrogammo perchè avevamo saputo che aveva riconosciuto gli assassini. Una signora, per caso, aveva sentito un dialogo fra il ragazzo e un'altra persona; questa diceva che si trovava a brevissima distanza dal luogo del delitto e aveva visto gli assassini. La signora informò la tlllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltl polizia; 11 Romano venne rintracciato e confessò. Polche ora la difesa ritiene che non si debba tenere conto dell'informazione data da questa signora, nell'Interesse della Giustizia la indico alla Corte: è Ada Trebbi, abitante a Piumazzo in yia Canova 23. La Corte decide di convocare immediatamente la signora, che verrà a testimoniare domani. Nel pomeriggio è chiamato a deporre il noto maresciallo dei carabinieri Silvestro Cau. li maresciallo riferisce che collaborò con informazioni, indicazioni sulle località — parche è assai pratico della zona — alle indagini e presenziò a quasi tutti gli interrogatori degli imputati e a quelli dei due Fusinato, che al svolsero nei modi più legali, alla presenza di più funzionari. A questo punto, stuzzicato da insistenti interventi della difesa- a favore del Graziosi, il maresciallo Cau, dando segni di viva agitazione, esclama: « Tutto il paese di Piumazzo, se i suoi abitanti potessero venire qui a testimoniare con serena coscienza, accuserebbe il Graziosi! ». L'imputato allora si alza e ricorda al maresciallo che egli intervenne presso 1 carabinieri perchè cessassero gli arresti di partigiani per delitti politici; e ha citato alcuni imputati amnistiati dalle Corti d'Assise. Teste (a voce altissima) — Non ti fermare! Continua la serie: Enumera gli altri processi in cui gli imputati furono condannati! In questo dialogo concitato viene rievocata la spaventosa atmosfera del triangolo della morte che, per due anni, gravò sulla zona compresa fra Piumazzo, Manzolino e Castelfranco, terrorizzandone gli abitanti. Imputato — In quel mio intervento fui cortese... Teste — Ricordo; e ricordo pure che io ti mormorai, guardandoti fisso, due parole: il dottore... il dottore... Tu, allora, ne avevi compreso il significato poiché te ne andasti all'istante. Sapevi che si trattava del dott. Montanari. Imputato — Voi minacciaste affermando di essere in possesso di una lunga lista di indiziati, in cui v'era anche il mio nome... Il Graziosi non ha potuto proseguire. Con un urlo altissimo il maresciallo Cau è balzato in piedi: — La lista l'avevate voi ed era una lista di morte! E in quella lista il primo nome era il mio. Dovevo essere appeso ad un albero. Avv. Casali — E' falso! Cau — Quella lista esiste! La sequestrai io a costoro. Ora è depositata al Ministero dell'Interno. Lo so perchè mi volevano morto: io fui a Castelfranco, io scoprii quarantotto omicidi, io ho avuto il coraggio di parlare, se no a quest'ora non si farebbe il processo! Oramai la tensione nell'aula era al parossismo. Si è, fortunatamente, allentata nel confronto fra il maresciallo Cau e Romano Fusinato. Infatti, a un certo punto, il maresciallo, guardando il ragazzo, si mostrò meravigliato perchè non avesse confessato a lui, che gli era come padre, di essere stato minacciato. Allora il ragazzo, dopo un attimo di esitazione, ha esclamato: — Ma voi non eravate mica un giudice! Smontato di botto da questa battuta, il maresciallo si è messo a ridere e ha teso la mano a Romano Fusinato; questi, dal canto suo, ha allungato un mignolo. La scenetta ha provocato l'ilarità generale- e ha contribuito alla distensione dei nervi. n. p.

Persone citate: Ada Trebbi, Canova, Casali, Romano Fusinato, Santoro, Silvestro Cau

Luoghi citati: Cuneo, Modena