Il primo Presidente della Corte d'Appello dice: "La parola Napoli non è e non sarà mai ingiuria,,

Il primo Presidente della Corte d'Appello dice: "La parola Napoli non è e non sarà mai ingiuria,, Autorevole e conclusivo giudizio sulla portata d'una sentenza Il primo Presidente della Corte d'Appello dice: "La parola Napoli non è e non sarà mai ingiuria,, Le polemiche sorte per la no- sta sentenza del tribunale di Torino, e che tanto hanno ap- passionato i napoletani, erano evidentemente sproporzionate alla sostanza della cosa, i torinesi guardano, e hanno sempre guurdato, con la massima simpatia alla città partenopea; nessuno che sappia ragionare si è mai abbassato a pronunciare nei confronti dei suoi abitanti, un'ingiuria tanto volgare quanto priva di senso, come quella di cui si parlava nella sentenza. Per porre termine a questo episodio increscioso e per ristabilire la verità dei fatti — e non soltanto dal punto di vista giuridico ma anche da quello morale, psicologico e umano — abbiamo chiesto alla più alta autorità della magistratura piemontese, al primo presidente della Corte di Appello Domenico Riccardo Peretti-Griva, di esprimere il suo giudizio sul dibattuto argomento. Ricordiamo, prima di riferire le parole dell'illustre magistrato, quale fu l'esatto dispositivo della sentenza di condanna ai danni pronunciata dal Tribunale contro il signor Michele Borio: < Effettivamente il convenuto ha profferito all'indirizzo dell'Apra la frase ingiuriosa dianzi ricordata (e cioè: < Napoli, mancatore di parola, non sei un uomo onesto). Questa frase ledeva l'onore dell'Apra; ne è derivato a costui un danno non patrimoniale, risarcibile a norma degli articoli 2059 C.C. e 185 C.P., anche se non è stata proposta querela per l'ingiuria, che la mancanza di querela non toglie al fatto quella particolare gravità che il legislatore ha tenuto presente per farne scaturire una più pesante responsabilità civile >. La domanda che ci si può porre, dinanzi alle espressioni suddette, è questa: la parola < Napoli > è stata considerata dal giudice di per se stessa ingiuriosa? Il presidente Peretti-Griva così risponde: < E' del tutto arbitrario pensare che il Tribunale, nell'affermare la sussistenza dell'ingiuria, abbia considerato come specificamente ingiuriosa la parola Napoli. La sentenza si è limitata a dichiarare, in linea di fatto, che', la parte aveva pronunciato la frase ingiuriosa dianzi ricordata e ha condannato ai donili perchè quella frase ledeva l'onore. Il termine frase stava di per sè a indicare che non la parola Napoli ero presa in considerazione nella indagine sulla portata ingiuriosa delle parole pronunciate, sibbene tutta la proposizione nel suo complesso >. « Poiché l'accusa mancatore di parola, non sei un uomo onesto ero incontestabilmente e gravemente ingiuriosa, parrebbe artificioso far capo al termine < Napoli > per dedurne la tesi che il Tribunale avesse considerato come ingiuria proprio quella parola, o di per sè, o come integratrice della sua successiva qualificazione di persona disonesta. Una simile tesi rappresenta un gratuito processo delle intenzioni de' Tr-lunnle, non affatto giu- npd«aptrptedrrsdminili 'tu iiiiiiiiiiiiliilllllllllllllllli stiflcata dal tenore delia sen tenzay. Sulla sentenza non resta più nulla da dire. Ma il problema non è con questo risolto. Ci si può ancora chiedere: astraendo dalla sentenza, la parola « Napoli > presa in sè potrebbe avere una portata ingiuriosa, pensando che qualcuno le attribuisce un significato sfavorevole? Anche su questo punto la risposta del presidente Peretti-Griva è esauriente, ed ha un valore preciso e indiscutibile- t Se an<he si fosse potuto ritenere che il preteso ingiuriajite avesse avuto l'intenzione di pronunciare, con quel termine, una offesa, l'elemento soggettivo non sarebbe bastato per integrare gli estremi del "reato" e quindi dell'ingiuria risarcibile. E' di 'nozione elementare nella nostra luminosa tradizione giuridica classica, che l'elemento soggettivo non è sufficiente a perfezionare un reato. A nessun magistrato italiano verrà mai in mente di condannare per omicidio chi abbia pugnalato un cadavere pensando di trovarsi di fronte a una persona vivente. Analogamente, non potrà condannarsi per ingiuria colui che pronunci una parola che obbiettivamente non sia ingiuriosa, solo perchè era nell'intenzione del pronunciante di recar offesa al destinatario, nella sciocca convinzione della idoneità delle parole dette a recare ingiuria >. Qualcuno attribuisce alla parola < Napoli > un significato spregiativo? Ciò non basta per affermare la sostanza Ingiuriosa della parola. < Non è allargando il campo dell'indagine soggettiva — ha continuato l'Ecc. Peretti-Griva — clie si può trasformare in oggettivo un elemento squisitamente soggettivo, quando ogni persona intelligente, onesta, ed educata deve considerare che certi andazzi di volgare superficialità non sono da prendersi in considerazione. E non è pensabile che sia proprio il magistrato a tener oonto di simili andazzi, attribuendo ad essi nmiiiìiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiìiimiiiiimiiniimnccmmr addirittura una portata giuridica preferenziale al giudizio delle persone intelligenti e non ciecamente campanilistiche, che apprezzano l'intelligenza e la bontà dell'anima napoletana >. Vogliamo chiudere definitivamente questo episodio con le stesse parole che ci ha detto, concludendo l'intervista, il primo presidente della Corte d'Appello. Quello che egli dice per la magistratura può valere, senza eccezioni, per tutta la cittadinanza torinese: < E' il caso di aggiungere come la intera magistratura italiana, con l'aver fissato in Napoli la sede del prossimo Congresso nazionale, abbia inreso recare il giusto omaggio di 11111 i 1111111M111M > IM ì 1M11111M111M M111M11 II 11 i 111 ] o e a n l e e a o i stimo e di simpatia alla bella città che, fra l'altro, ha visto l'eroismo del suo popolo nelle sanguinose ultime giornate di permanenza delle truppe naziste? E' estremamente faticoso pensare, dopo una cosi indicativa d.most razione, che proprio la magistratura torinese abbia voluto attribuire alla qualifica < Napoli > una portata, non solo non favorevole, ma addirittura ingiuriosa. Sarebbe stato desiderabile che coloro che hanno scritto delle accesissime proteste sui giornali, avessero pacatamente proceduto prima alla precisa individuazione dei presupposti di fatto, che certo non avrebbero giustificato quelle proteste >. ] 11111 ! 11111 n 111111 11 1111 < 11 [ Il M11 II 1111111 ( 11111 ! EI ! 1111:11MsdllcvgdccpiCsvnlpapd

Persone citate: Domenico Riccardo Peretti, Griva, Michele Borio, Peretti, Peretti-griva